I giorni che quei due ragazzi avevano a disposizione erano del tutto terminati.
Li avevano trascorsi fra le risate e le coccole, avevano visitato una piccola parte di Madrid, tutte le piazze e le spiagge erano sempre gremite di persone e Benjamin non potè far a meno di portare con sé la macchina fotografica.
Aveva scattato numerose foto a Federico rispetto alle meraviglie della città, aveva ripreso il ragazzo mentre mangiava cibi strani, mentre sorrideva oppure semplicemente guardava l'orizzonte.
Il maggiore era soddisfatto di quelle foto, non vedeva l'ora di tornare a Santo Domingo per andare a fare un quadro della sua foto preferita, ritraente Federico in spiaggia, precisamente al bar con alle spalle il mare, mentre sorrideva e teneva fra i denti la cannuccia della sua vodka alla fragola.
Il moro perdeva ore e ore a guardarlo, voleva imprimere nella sua mente tutti i movimenti che faceva e tutte quelle sue particolarità che una persona normale non noterebbe mai: guardava i suoi nei, le sue labbra muoversi, le mani grandi con le vene sopra ben in vista, gli occhi vispi che scrutavano tutta la città e un sorriso smagliante.
Per loro sfortuna, però, quel relax era terminato e dovettero preparare tutto per la prima mostra di Benjamin.
Entrambi prevedevano una giornata lunga ed impegnativa e non solo per la mostra.Il moro camminava da una parte all'altra della suite con l'accappatoio addosso: teneva i capelli fra le mani, imprecava ogni volta che vedeva il tempo scorrere e Federico era seduto sul letto a guardarlo e cercare di farlo calmare, ma era tutto inutile.
Federico aveva imparato che, quando succedeva questo, doveva evitare di calmare Benjamin perché era l'esatto momento in cui poteva uscire di testa e sbraitare per il nervoso.
"E se tutto andrà male?" Pensò a voce alta Benjamin. "E se davvero i miei quadri sono brutti come penso?" Aggiunse.
Il minore, stufo di sentire queste cose, bloccò i polsi dell'altro e lo fece cadere sul letto prima di sovrastare il suo corpo e richiudere l'accappatoio che nel frattempo si era aperto di poco.
"Benjamin, ascoltami bene." Disse Federico. "Non ti dirò che andrà tutto bene, ho tanta ansia anch'io e non credere di essere l'unico ad essere nervoso. I tuoi quadri sono meravigliosi, mi sono bastati vedere quei piccoli schizzi che avevi fatto durante il volo. Come puoi dire che a qualcuno non possano piacere?" Aggiunse.
"Perché Federico, tu hai una tua prospettiva mentre gli altri hanno pensieri differenti e di conseguenza prospettive diverse." Spiegò il maggiore. "Possono piacere e non piacere i miei quadri." Aggiunse.
"Ognuno ha i propri gusti e questo lo so, ma c'è davvero bisogno di reagire così? A te non deve interessare il giudizio delle persone." Disse il bianco. "I tuoi quadri trasmettono tante emozioni, un mix intero, e solo in pochi sono in grado di cogliere i significati che danno. Sarà anche la prima volta per me, pensaci bene: ti interessa così tanto ascoltare le loro critiche o hai intenzione di andare avanti per cercare di migliorare, sempre se occorre?" Chiese poi.
Benjamin sospirò ed annuì, passando una mano sopra la sua faccia stravolta.
"Hai ragione Fè, questa situazione mi da il tormento e fidati che non è facile sapere che hai tantissimi occhi su di te e le tue opere." Disse il maggiore. "Questa sera ti andrebbe di venire a cena con me?" Domandò. "I miei amici di Modena, che sono venuti qui in città parecchie volte, mi hanno sempre parlato bene di un ristorante vicino al mare. Ti andrebbe di accompagnarmi?" Aggiunse.
"Che me ne resto qui in camera da solo?" Chiese, retorico, Federico prima di baciarlo.Erano arrivate le cinque del pomeriggio, orario in cui la mostra sarebbe dovuta incominciare.
Benjamin e Federico avevano raggiunto il suddetto Pablo, colui che aveva proposto al maggiore di mettere nella galleria d'arte più grande di Madrid i suoi quadri ed aprire così una mostra.
Il signore si era rivelato, ben presto, molto socievole ed educato anche se non era tanto capace a parlare in italiano cercava comunque di renderli il più partecipi possibile e di non fargli mancare niente.
Il buffet era colmo di cose che emanavano un odore delizioso e lentamente la sala si stava riempiendo di persone.
Tutte queste erano radunate sotto un palchetto dove sarebbe dovuto salire Benjamin per aprire un discorso con traduttore al suo fianco che, una volta terminato di parlare, avrebbe tradotto in spagnolo per loro.
I due ragazzi da dietro le quinte osservavano le persone che guardavano i quadri con occhi curiosi, quadri che avevano guardato mille e una volta.
Benjamin si voltò verso Federico dopo aver sentito Pablo dire ad entrambi che sarebbero dovuti salire ben presto.
Prese i suoi fianchi e fece unire le loro labbra in un bacio dolce, tanto da far sorridere Federico che cercava di dargli una carica in più.
"Andrà tutto bene." Continuava a ripetere il bianco, fino al momento in cui dovettero salire.
Degli applausi si innalzarono nella sala attirando l'attenzione anche di altre persone.
"Salve a tutti, io sono Benjamin Mascolo e quest'oggi vi porterò con me nel mio mondo. Vi mostrerò alcune delle opere a cui sono più legato, a cui darò un commento per spiegarvi cosa significano e per dare un tocco in più a questa galleria." Iniziò a parlare Benjamin, facendo una pausa per aiutare la ragazza che intanto stava traducendo. "Sarò in compagnia di Federico Rossi, il ragazzo qui di fianco a me, nonché il mio fidanzato." Aggiunse.
Nel sentire quelle parole, Federico sentì il suo cuore battere all'impazzata. Cosa gli stava succedendo?
"Detto questo, avete tempo circa dieci minuti ad osservare la sala e tutto quanto, poi ci ritroviamo sotto la prima opera - disse Benjamin, indicando un quadro con il tramonto - per dare una spiegazione più dettagliata e se avete bisogno potete chiedere." Concluse, scendendo dal palco con accanto Federico mentre la ragazza continuava a tradurre."Disculpe, esta imagen me intrigó mucho: ¿puede explicarme el significado?" Chiese una ragazza che all'incirca poteva avere sui trent'anni, mano nella mano con il suo fidanzato.
La donna era rimasta affascinata dal disegno che colpì anche Federico: era semplice, aveva due mani maschili che si tenevano unite mentre sotto regnava una scritta, ma molto significativa. Intorno a loro c'era una città in movimento con alcune persone ferme a guardarli.
La scritta era in nero, rigorosamente in corsivo, e recitava testuali parole: Stay With Me.
Benjamin fece cenno alla ragazza che lo aiuta in questa mostra di avvicinarsi, così da tradurre in spagnolo tutte le sue frasi.
"Ho deciso di fare questo quadro semplice, ma che per me racchiude un significato importante. Due uomini che si tengono per mano nonostante la gente intorno che li insulta, che li guarda schifati o chi invece fa video con il proprio telefono come se tutto fosse da mostrare al pubblico." Disse Benjamin. "Con questo quadro volevo far intendere che nonostante tutto, nonostante le persone che non sono d'accordo con questa loro scelta di vita loro se ne fregano perché l'amore vince su ogni cosa." Aggiunse. "Il sentimento li rende vivi." Concluse, voltandosi poi verso il minore che ascoltava rapito le parole del più grande.
Questo si avvicinò a lui, lo strinse al suo corpo e fece intrecciare le loro mani.
"Sembra un quadro che rispecchia proprio noi due." Disse Federico, una volta che le persone si erano allontanate da quel quadro curiose di vedere il resto.
Benjamin lo avvicinò al quadro, facendogli notare che c'era una targa sotto con una scritta in giapponese, solo in pochi sapranno cosa vuol dire.
"Devo dirti la verità. Gli ultimi quadri che ho composto in due, quasi tre, mesi, sono tutti nati grazie a te." Disse il più grande. "Ed è per questo che prima di andare al ristorante voglio portarti nella suite perché ho spedito un quadro qui." Aggiunse. "L'ho mostrato a Pablo e si è rifiutato di metterlo in galleria d'arte, ce ne sono più di uno. Li ritiene personali, qualcosa che devo vedere solo io." Continuò. "E solo te." Concluse, dando un bacio a stampo al minore.
"Cosa c'è scritto su quella targhetta, in giapponese?" Chiese il bianco.
"Federico." Gli disse Benjamin, lasciandolo spiazzato. "Questo quadro ritrae noi due, e lo dedico principalmente a te."
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Sguardi || Fenji
FanfictionFederico Rossi, giovane ventiquattrenne spensierato e solare, raggiunge sempre la solita discoteca assieme ai suoi amici, nonché il MO.MA Da due mesi a questa parte, ci sono degli occhioni profondi che lo scrutano e non pochi erano gli sguardi lanci...