Capitolo 9.

605 57 7
                                    

Le prime luci dell'alba iniziavano a farsi vedere nel cielo dalle mille sfumature di Santo Domingo, erano appena passate le otto del mattino e già le spiagge stavano iniziando a essere gremite di persone che avevano intenzione di godersi quel meraviglioso sole che era particolarmente alto.
Nessuna nuvola osava oscurare la grande sfera gialla che era sopra le teste degli abitanti, i quali avevano colto l'occasione di quella domenica illuminata per godersi la tranquillità del mare e la bellezza della città.
Non si poteva dire lo stesso di Benjamin e Federico, due ragazzi che la sera precedente avevano peccato.
Non si conoscevano anche se agli occhi degli sconosciuti potevano apparire una giovane coppia felice, ma non era così: quei due ragazzi si erano baciati, si erano confessati gran parte delle loro vite e si erano lasciati cullare dall'altro.
La notte assumevano un atteggiamento mentre il giorno un altro, ma siamo sicuri che le cose non potevano cambiare dopo quei baci bisognosi?

Federico sentiva una strana presenza sopra il suo corpo: aveva iniziato a sentire caldo, per questo anche i boxer erano diventati di troppo.
Aprì gli occhi lentamente e sorrise alla visione di un Benjamin intento a scrutarlo.
Quest'ultimo, quando si rese conto che Federico si era svegliato, arrossì violentemente e si morse il labbro inferiore per reprimere un sorriso.
"Buongiorno." Sussurrò il maggiore.
Il più piccolo lo guardò, mettendo una mano sopra la sua guancia ed avvicinarlo a lui: unì le loro labbra in un semplice bacio, che ben preso si trasformò in una sequela senza fine.
"Buongiorno a te." Disse Federico, sorridendo e sbadigliando ancora assonnato.
Il moro lo strinse al suo corpo, respirando il suo profumo.
"Cosa stiamo facendo?" Chiese Benjamin, sapendo che non potevano però dare una risposta concreta.
"Stiamo sbagliando, Benjamin." Disse Federico. "Non possiamo farci questo, perché mi sento così attratto da te? Perché ho il cuore in gola?" Domandò poi. "Perché ho questa irrefrenabile voglia di baciarti?" Aggiunse.
Benjamin boccheggiò più volte alla sua affermazione, prima di sentire due labbra avvolgere le sue.
Il corpo di Federico sovrastò ben presto il suo e non sapendo come agire, mise le mani sopra i fianchi scoperti di Federico, cercando di approfondire il bacio.
Le lenzuola vennero buttate a terra ben presto esattamente come la maglia rossa di Benjamin, mentre le loro labbra non avevano intenzione di separarsi nemmeno per prendere aria.
"Federico, sei q..." disse una voce che fece sobbalzare i due ragazzi.
Il minore cadde a terra, coprendo la bocca con una mano mentre teneva lo sguardo fisso verso la porta.
"Y- Yuri." Cercò di sorridere il più piccolo, ma la paura era troppa.
"Ho interrotto qualcosa?" Chiese il suo migliore amico, prima di guardare i due ragazzi posizionati in punti diversi della camera.
Guardò attentamente Benjamin per poi passare il suo sguardo accusatorio sul bianco che, nel frattempo, si era alzato.
"Posso esserti utile?" Cercò di stare calmo Federico, anche se l'unica cosa che voleva era quella di sparire dalla faccia della terra.
"Ero venuto a farti un saluto, avevo portato anche la colazione per noi ma a quanto vedo già che sei in buona compagnia." Disse Yuri, tenendo lo sguardo fisso sul moro che aveva afferrato, tranquillamente, la maglietta rossa. "Semmai ci sentiamo dopo, i cornetti li ho lasciati sul tavolo." Aggiunse.
"Puoi restare, se vuoi." Disse Benjamin, mettendosi in mezzo nella conversazione. "Io vado via." Aggiunse.
Federico si voltò verso Benjamin che aveva preso i jeans della giornata precedente e se li mise addosso, avvicinandosi alla porta.
"Ben, aspetta." Disse il minore. "Esci con me dopo?" Domandò.
Benjamin gli sorrise, avvicinandosi a lui per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
"Certo." Disse poi. "Ciao Yuri, ci vediamo!" Aggiunse.
Il migliore amico del ragazzo lo salutò con un cenno della mano ed un sorriso, prima di uscire e dar modo al finto grigio di entrare.
"Federico, voglio arrivare dritto al sodo senza giri di parole e voglio che tu sia sincero." Disse Yuri. "State insieme?" Chiese, diretto.
Federico sgranò gli occhi, sembravano davvero così affiatati?
"Cosa? No! Non ci conosciamo bene, come puoi pensare una cosa del genere?" Disse Federico.
"Fè, siete sempre assieme e quando magari vi vedete per conto della nostra compagnia state sempre a fissarvi o altro. La vita è tua e per me non ci sarebbe alcun tipo di problema, solo che vorrei capire." Spiegò Yuri. "Il vostro bacio mi ha confuso ancora di più!" Aggiunse.
"Yuri, è complicato." Disse il bianco.
"Quando mai fra di noi ci sono stati segreti?" Chiese Yuri. "Mi puoi dire tutto quel che vuoi, se poi non te la senti è un'altra cosa." Aggiunse. "Non ti giudico, sta tranquillo." Concluse, mettendo una mano sulla spalla del suo migliore amico.
Federico sospirò, rassegnato.
"Ti ricordi del fatto della discoteca, che sono andato a letto con un ragazzo da sbronzo e che la mattina dopo mi aveva chiesto di uscire con lui?" Iniziò a parlare. "Ecco, è lui. Benjamin è il ragazzo con cui sono andato a letto." Aggiunse. "Abbiamo iniziato a conoscerci, poi ieri sera ci siamo baciati, stiamo correndo troppo." Continuò.
"Sai Federico, per me non è così. Possibile che Benjamin sappia tutte queste cose di te? Insomma, si vede che ti mangia con gli occhi, come se ti stesse desiderando da una vita." Disse l'altro.
"Infatti è così. Sono due mesi che Benjamin mi fissa in discoteca, sa molte cose di quanto tu possa credere." Disse Federico. "Ma sicuramente mi vorrà soltanto per il sesso." Aggiunse.
"Non è così. Ha sempre chiesto informazioni su di te, me l'ha detto Zambelli che chiedeva di te a tutta la città si può dire." Disse Yuri. "Poi se siete innamorati, che problema c'è? Non significa correre." Aggiunse.
"Invece sì. Io mi sento attratto da lui fisicamente, ma non lo conosco perfettamente da poter dire che lo amo." Concluse.
"Cosa ti attira, in lui?" Chiese Yuri.
"Mi fa impazzire." Disse Federico, sorridendo mentre teneva gli occhi fissi sul volto e si toccò le labbra, sentendo ancora quelle del maggiore sopra le sue.
"E allora provaci." Disse il migliore amico. "Provaci perché se credi che ne vale davvero la pena, devi farlo." Aggiunse.
"Mi prometti che non ne farai parola con nessuno?" Chiese Federico.
Il finto grigio annuì, prima di stringerlo in un caloroso abbraccio. "Il mio piccolo vecchietto innamorato di Benjamin." Aggiunse, facendo alzare gli occhi al cielo a Federico. "Stasera venite con noi? Non te lo baciare troppo però!" Ridacchiò il ragazzo.
Federico sorrise, perché era realmente quello che voleva fare.
Voleva Benjamin.

Sguardi || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora