Capitolo 46.

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Il mare si stava infrangendo calmo sui scogli e sulla riva del mare, un leggero rumore piacevole fuoriusciva da questa distesa azzurra cielo mentre il sole stava calando all'orizzonte.
La maggior parte degli abitanti stavano tornando nelle loro abitazioni, avevano intenzione di poter godere di una cena grazie ai loro genitori mentre chi altro era già nei pub ad aspettare i loro rispettivi panini.
Tutto era in serenità, tranne Federico.
Quest'ultimo continuava a darsi dello stupido mentalmente per quello che aveva fatto, davanti ai suoi amici aveva tentato di farsi vedere felice, felice di essersi svegliato e di poter salutare tutti, ma infondo non era così.
La scena di Benjamin che accettava di andare al letto con Richard si era ripetuta nella sua mente fino a decidere di dimenticarla con una birra, l'unico problema era che le lacrime scendevano copiose e per questo era finito nella corsia sbagliata.
Sentiva dolore al petto, non poteva negarlo, ma il dolore più grande era nel suo cuore: aveva incominciato a fidarsi, di meno, di Benjamin.
Doveva stare attento.

Le ore passavano in fretta in quella stanza dell'ospedale, Federico teneva fra le mani il lenzuolo bianco mentre disegnava cerchi invisibili sopra le sue gambe scoperte.
"Federico, c'è il tuo fidanzato che ti sta aspettando." Disse un'infermiera dai capelli rossi, facendo entrare di poco la testa dentro la sala.
"Lo faccia entrare." Sorrise il bianco e questo si allargò ancora di più quando Benjamin entrò nella stanza.
"Ciao, piccolino." Disse il moro, avvicinandosi al letto. "Hai riposato un po'?" Aggiunse.
"Sì, ho riposato, però mi mancavi." Ammise il bianco, diventando rosso improvvisamente e si morse il labbro inferiore per reprimere un sorriso.
Benjamin lo guardò e prese la sua mano, la portò davanti alla bocca e ci lasciò un bacio sopra.
"Anche tu mi sei mancato." Sorrise Benjamin. "Tutti i fili che avevi, dove sono?" Aggiunse.
"Il dottore li ha tolti. Ha detto che non avevano più utilità perché stavo bene e se avevo voglia di mangiare potevo benissimo chiedere." Disse Federico. "Anche se, un po' di fame l'avrei eccome." Aggiunse, guardando Benjamin.
"Vado a chiamare il dottore?" Chiese poi il maggiore, facendo ridacchiare il suo fidanzato per la troppa ingenuità.
Federico prese la mano del più grande e trascinò questo sopra al suo corpo, prima di catturare le sue labbra in un bacio profondo.

Nella stanza si potevano udire soltanto lo scoccare di due labbra messe insieme, i respiri irregolari avevano preso vita e Federico non aveva esitato nel lasciare che Benjamin accarezzasse le sue gambe.
Il moro si abbassò all'altezza di queste e prese a baciarle, fino ad entrare all'altezza dell'interno coscia.
Baciò tutta la pelle circostante, sfiorando poi i pantaloncini che i medici avevano messo al più piccolo.
Quest'ultimo cercò di abbassarli un po', ma Benjamin si tirò su e riprese a baciarlo.
"Ho un debole per le tue gambe." Sussurrò il maggiore, mordendo il labbro inferiore dell'altro. "Ho un debole per te." Aggiunse.
Federico decise di interrompere quel loro contatto soltanto per far stendere meglio Benjamin sopra al suo corpo, stando ben attento a non fargli del male, e quest'ultimo ne approfittò per lasciare delle carezze sopra la testa del suo fidanzato.
"Prima che si sciolga anche se probabilmente il danno è fatto, ti ho portato del gelato." Sorrise il moro.
Al bianco si illuminarono gli occhi quando vide che Benjamin prese la bustina che aveva portato con sé ed estrasse una vaschetta di gelato con i gusti misti.
A seguire, il maggiore porse un cucchiaio al più piccolo che incominciò a mangiare.
"Sai che per regola io non potrei mangiare queste cose, specialmente l'ora dopo che mi hanno portato il cibo?" Chiese Federico, continuando a mangiare.
"Però vedo che ti piace, quindi non penso di aver fatto un grave errore." Ridacchiò il moro. "Appena esci da qui, giuro che ti porterò sempre attaccato al mio braccio per paura di farti del male ancora." Continuò.
Il bianco aveva capito dove Benjamin volesse parare, per questo abbozzò un sorriso per poi incominciare a parlare.
"Non succederà Benjamin, sta tranquillo." Lo rassicurò il minore, convinto di ciò che stava dicendo.
Il maggiore non rispose, semplicemente si avvicinò ancora di più a lui e lo aiutò a mangiare il gelato, per paura che Federico potesse sporcare il suo vestito bianco.
Entrambi erano convinti che niente poteva far del male a quel loro rapporto, non consapevoli che qualche piano era già stato programmato.

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Ehi🌹
Innanzitutto buongiorno e grazie per le quasi sette mila visualizzazioni a questa storia, spero vi stia piacendo!
Mi dispiace se in questi giorni non ho aggiornato un granché, ma da come forse vi ho già detto quest'anno ho gli esami e per questo mi sto concentrando parecchio.
Cercherò sempre di tenere attiva questa storia, pure se con fatica essendo che martedì 26 ho l'orale.
Del resto, come vi sta sembrando questa storia?
Mi piacerebbe sentire qualche vostro parere!
Vi avviso già in partenza che non so quanti capitoli durerà ancora, non ne sono parecchio soddisfatta e per questo ho avuto poche idee: sono andata troppo di fretta con i tempi senza pensare a come agire, per questo mi scuso se non è di vostro gradimento.
Vi prometto che la prossima storia sarà molto più bella, o almeno così spero.
Non ho intenzione di dilungarmi troppo, per questo vi ricordo i social dove potete trovarmi:
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Un abbraccio 💕

Sguardi || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora