Capitolo 19

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Ero sudatissimo, due ore faticosissime che eseguivo gli ordini del padre di Marika. Lei era seduta con sua madre su una panchina che osservava qualsiasi movimento.

Michele: "Ora.. terzo tempo." comandò.

Io: "O..Ok" risposi con il fiatone.         

Marika: "Papà sono due ore che sta facendo quello che vuoi.. lascialo respirare.."

Suo padre annuì, mi distesi sul campo, respiravo a fatica. Wow. Voleva proprio valutarmi fino all'osso. Una dolce fanciulla si distese vicino a me. Mi guardava con quei smeraldi, sorrideva.

Marika: "Scusalo.. ma gli piaci molto e vuole vedere fino a quanto puoi reggere.."

Io: "Spero sia un buon segno.."

Marika: "Eccome se lo è.. dai ora alzati.. sei pronto per un uno contro uno.."

Io: "Certo voglio la rivincita.."

Marika. "Ahahaha perfetto..!!"

Presi il possesso della palla. Palleggia avvicinandomi a lei, cercai di fare una finta ma l'intercettò e mi levò la palla di mano andando a canestro. La guardai fissa negli occhi. Mi passò la palla. Cominciai a giocare, passandomi la palla tra le gambe per distrarla, mi mossi verso di lei, riprovai con la doppia finta ma non funzionò, mi rubò la palla continuando a palleggiare. Ma non la feci andare a canestro. Comincia a difendere il canestro, la placai, il mio petto era spiaccicato alla sua schiena e lei teneva la palla in una mano e con l'altra cerca di allontanarmi. Cominciò a ridere, io la circondai con le mie braccia abbracciandola da dietro, lei lasciò la palla girandosi verso di me avvolgendo le braccia al mio collo. Eravamo quasi vicini per baciarci quando.

Michele: "Marika.. che stai facendo.."

Marika: "Papà.. ecco.. Marcel... è il mio ragazzo.."

Michele: "Davvero... mi fa molto piacere che tu abbia scelto un giocatore di Basket e anche con una buona media.. sono felice per voi!"

Marika: "Grazie papà... ti voglio bene!!" gli si allacciò al collo.

Io: "Grazie Mister.."

Michele: "Michele.. chiamami Michele... comunque Marcel.. sei nella squadra. Ci alleniamo qui da noi ogni giovedì e venerdì, la domenica mattina ci troviamo alle nove e ci alleniamo fino alle dieci e poi giochiamo!"

Io: "Sono davvero felice che lei mi abbia accettato.. grazie.. ci sarò! Grazie mille signor.. emh.. Michele!"

Michele: "AH.. mi raccomando voi due.. tante volte io non ci sono e quindi e la mia piccola che allena.. non distraetevi.. lavoro è lavoro.. amore è amore.. ok?"

Io & Marika: "Ok.. Promesso!"

Suo padre andò via lasciandoci li soli. La guardai e sorrisi, me la immaginavo come allenatrice. Tremendamente sexy.

Io: "Allenatrice.. potrei baciarla..?!" canticchiai divertito.

Marika: "Lei che dice.." disse maliziosamente.

Mi avvicinai a lei prendendola in braccio facendole allacciare le gambe intorno al mio giro vita, la guardai per bene fino a quando non immersi le mie labbra nelle sue. Quella ragazza mi eccitava sempre di più. Non riesco più a controllarmi. È estasi. Mi staccai dalle sue labbra. Lei ansimò per il lieve morsetto che li lascia al labbro inferiore.

Marika: "Ti voglio Marcel.." sussurrò.

Io: "Anche io.. sei così dannatamente sexy.. sei irresistibile!" risposi.

Marika: "Andiamo sopra.."

La misi giù. Lei prese la mia mano accompagnandomi dentro casa. I suoi erano in salotto. Mentre passammo lei urlo ai suoi che mi avrebbe fatto vedere la casa. Corremmo in camera sua. Non ebbi il tempo di vederla che chiuse la porta scaraventandomi nel letto. Si mise sopra di me, cominciando a baciare tutto il mio collo. Ero estasiato. Le sue mani correvano sul mio addome per poi passare agli addominali fino ad arrivare al cavallo dei pantaloni. Si posò sulla mia intimità che pulsava, voleva essere liberata, ma lei decise di farmi soffrire. Posò la sua intimità sulla mia e cominciò a strusciarsi sensualmente rendendomi pazzo e pieno di desiderio. Gemetti per la troppa voglia. La presi per i fianchi ribaltando la situazione. Gli tolsi la maglia lanciandola per terra. Tolsi la mia per poi passare a baciare ogni angolo del suo corpo. Tolsi anche il reggiseno, presi il suo seno destro e cominciai a torturarlo con la lingua, lei ansimava sotto il mio tocco e sentire l'effetto che le provocavo mi eccitava ancora di più. Lei mi prese alla sprovvista ribaltando ancora la situazione. Cominciò a baciarmi il petto per poi passare agli addominali, ombelico e vita. Prese con i denti l'elastico dei pantaloni tirandolo giù con i denti. Era tutto troppo erotico, e l'erezione ne stava risentendo. Avevo paura che quando saremmo arrivati al sodo sarei arrivato subito. Invece io volevo godermela il più possibile. Tolti i pantaloni si alzò da me mettendosi davanti alla mia visuale. Mi misi sui gomiti per guardare le sue mosse. Si sbottonò i pantaloni e se li sfilò con così tanta sensualità che sarei venuto da un momento all'altro. Si sfilò anche le mutande in pizzo rosso lanciandomele addosso. Io sorrisi e le lancia per terra. Mi alzai, la presi per la vita trascinandola verso di me. Lei prese i miei boxer sfilandoli dolcemente. Eravamo completamente nudi. Mi spinse sul letto. Si posizionò sopra di me. La mia erezione era a contatto con l'intimità di Marika. Cominciò a strusciarsi, gemetti per il troppo piacere. Non ero abituato a tutto questo erotismo e intimità. La guardai negli occhi con desiderio. Lei prese la mia erezione, nel momento in cui si fece penetrare venni in un orgasmo mai provato prima. Ero imbarazzatissimo, lei piacere non ne aveva provato, io anche troppo.

Io: "Io.." ero imbarazzatissimo, mi coprii il viso con le mani.

Marika: "Non importa.. penso di avere esagerato.." si incolpò lei accarezzandomi.

Io: "Mi dispiace.. io.." cercai di giustificarmi.

Marika: "Tranquillo Amore mio.. mi sono divertita lo stesso.. l'importante è che ti amo! Recupererai!" sorrise beffarda, mettendomi di nuovo a mio agio.

Io: "Ti amo dolcezza!"



(Revisionato)

Marcel and MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora