Capitolo 2

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[Marcel Pov's]

Stavo prendendo appunti quando sentii chiamarmi da dietro, bisbigli fastidiosi e che disturbavano la lezione in corso. Harry che mi lanciò un bigliettino, ma che voleva adesso.

"Marcel.. hai fatto colpo! Quella ragazza è favolosa, non fartela scappare!"

"Harry... non la conosco nemmeno.. non sono come te... io non voglio portarmela a letto!"

"Marci Marci... dai non fare il finto tonto... lo so benissimo che non vedi l'ora!"

"Harry.. smettila... fallo te"

Oh ma andiamo Marcel! Che ho scritto! Mi diedi una bella botta in fronte, sapevo che mio fratello non se lo sarebbe fatto ripetere due volte. Solo non capivo il perchè, ma quella ragazza era diversa, mi attirava e il suo sorriso mi faceva battere forte il cuore. Facevo fatica a fare pensieri strani e che riguardassero certe cose, non sapevo nemmeno da dove cominciare e po' io ora non sono pronto! Voglio averla come amica. Arrivvò la risposta.

"Con molto piacere fratellino!"

Bene, ora lei sarebbe caduta ai suoi piedi e Marcel non esisterà più! Bravo coglione. La lezione finì e tutti gli alunni si recarono in mensa. Andai ad appoggiare i libri nel mio armadietto, per poi recarmi insieme al restante delle persone alla mensa, trovai la rossa che stava smanettando per riuscire ad aprire l'armadietto, per la seconda volta in giornata. Mi sfuggì una piccola risata e lei si girò di scatto, mi sentii in imbarazzo e arrossii un po', mi sorrise e fece un cenno con la mano, invitandomi ad avvicinarmi.

Marika: "Aiutami... non lo sopporto sto armadietto!" era innervosita e si era già arresa.

Io: "Ahahaha tranquilla, basta che dai un colpetto a questo angolo e si apre!"

Marika: "Grazie Marcel... Pranzi con me?" arrossisco violentemente.

Io: "V..Volentieri" ero imbarazzatissimo, nessuna me lo aveva mai chiesto.

C'incamminammo verso la mesa, presi il solito mentre lei si limitò ad una insalata e un pezzo di pane con l'acqua. Cercammo un posto dove sederci quando Harry chiamò Marika.

Harry: "Dolcezza con dei stupendi capelli rossi... vieni accomodati qui con noi" quasi tutta la mensa si girò ad osservarci.

Bene ora avrebbe annuito e si sarebbe scaraventata con i popolari lasciando il povero Marcel solo come ogni volta.

Marika: "Scusa ma devo pranzare con Marcel... sarà per la prossima!" ghignò voltandosi.

Ecco, aspetta cosa aveva detto? Ha preferito pranzare con me che  non con il più popolare della scuola? Oh io adoro sempre di più questa ragazza!

Io: "Hai appena rifiutato il figo della scuola, non che mio fratello.. per... me?" le domandai perplesso, ma sotto sotto ero estremamente su di giri.

Marika: "Si... io ho invitato te e po' non mi piacciono i fighetti, preferisco i ragazzi.. come te..!" arrossii, per l'ennesima volta.

Abbassai la testa, in quel momento il mio pranzo era davvero interessante, lei fece lo stesso, le sue parole mi provocarono dei brividi lungo tutta la schiena, era una sensazione strana. Alzai lo sguardo notandola addentare quel pezzo di pane, le sue labbra, dio quanto vorrei baciarle. Rosee e a forma di cuore, sentii qualcosa premere nei mie pantaloni, arrossii ancora di più e lei se ne accorse lasciandosi sfuggire uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.

Marika: "Posso farti una domanda?"

Io: "Certo dimmi" risposi mantenendo la calma.

Marika: "S-sei fidanzato?" balbettò.

Mi stupì quella domanda, nessuno mi aveva chiesto una cosa del genere o solo avrebbe creduto, avvampai pesantemente.

Io: "Ahahah.. No, sono solo un povero sfigato che non troverà mai l'amore!" risposi con vittimismo.

Marika: "Come me insomma" sorrise alzando le spalle.

Io: "Tu? Tu non hai idea di quanti qui dentro stanno aspettando di poterti anche solo vedere nuda per sbaglio, in spogliatoio o chissà dove!!! Per primo mio fratello e i suoi 4 amici perversi!" puntualizzai.

Lei arrossì di colpo, mi resi conto di quello che avevo appena detto, forse troppo diretto, sicuramente non nel mio carattere e nella mia personalità, ma era quello che pensavo e sicuramente la verità!

Marika: "Oh si... solo perchè sono la novità e ho un seno da fere invidia al monte Everest ma non ti preoccupare, dagli tempo una settimana, e sarò sola come sempre!"

Scoppiai a ridere per il paragone del suo seno, poi però mi zitti per quello che disse concludendo, non sarebbe stata sola, aveva me, ed io avevo lei.

Io: "No.. non sarai sola!... ci sono io... non sono il massimo ma so far ridere!"

Lei sorrise e mi fece l'occhiolino. Mi porse un bigliettino con scritto un numero.

Marika: "Chiamami se hai voglia di parlare o uscire, io sono contenta se tu lo fai!" era impacciata.

Mi sentii onorato, avevo il numero di quella ragazza, lo memorizzai nel telefono. Suonò la campanella, lei si alzò e venne verso di me, mi lasciò un bacio sulla guancia e corse via, mi salutò e scomparve tra la folla di studenti.



(Revisionato)

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