Capitolo 11

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Lessi che era...

Ovviamente era Keanu, chi poteva mai essere.
Risposi e con voce ancora rauca e impastata dal sonno gli dissi:

<Dimmi che c'è? Non sei con la tua amica tanto speciale?>

<Smettila di fare l'idiota, sai che amo solo te. Ieri non hai risposto alle mie chiamate e ai miei messaggi, mi stavo preoccupando>, disse agitato.

<Ovvio, avevo spento il cellulare, non volevo disturbarvi>

<Adesso stai esagerando, oggi ci troviamo e ne parliamo>, disse con voce ferma, con un pizzico di rabbia.

<Certo, sempre se non hai di meglio da fare>, stava per rispondere ma io riattaccai.

Perché deve essere tutto così complicato?

Sbuffai e mi rotolai nel letto, fino a quando non mi accorsi che ero in ritardo e allora mi alzai.

Scesi in cucina e feci colazione, con mia madre.
Non le dissi niente di ciò che era successo con Keanu perché non volevo farla preoccupare, e non volevo che mi facesse delle domande, perché non volevo più ritirar fuori quell'argomento.

Salii nuovamente  in camera e scelsi cosa indossare: un paio di pantaloni bianchi con una maglia a maniche corte nera della Vans, e le Stan Smith.

Oggi non mi sentivo particolarmente felice, ero come piatta, senza emozioni, e non riuscivo nemmeno a provarle.

Presi la macchina e andai a scuola, per fortuna mancava ancora qualche giorno, perché ero veramente esausta.

Mi fermai come di consueto fuori da scuola con i miei amici, per poi entrare in classe.

Durante la lezione mi vibrò il cellulare in tasca, lo tirai fuori e lessi:

"Ci troviamo al parco vicino alla spiaggia alle 15.00. Dobbiamo parlare"
-Keanu, 11.40.

"Cerca di non farti trovare in compagnia"
-Me, 11.42.

"Ti aspetto"
-Keanu, 11.43.

La lezione terminò e io andai al parco, senza salutare Luca e Sebastian, perché non volevo che sapessero cosa stava succedendo.

Mi sedetti su una panchina in attesa dell'arrivo di Keanu.

Quando, finalmente, arrivò, mi salutò:
<Ciao tesoro>, e stava per darmi un bacio sulle labbra, che io schivai.

Non cederò così facilmente.

<Bene, sto attendendo con ansia tue spiegazioni>, gli dissi con aria frustrata e seccata, sbattendo ripetutamente il piede per terra.

<Non rendere le cose così difficili, non è come pensi>

<Ah allora vuoi negare che ieri non eri con una ragazza e che la voce che ho sentito era la tua?>

<Non lo nego, ma...>

<MA COSA!!> gli urlai. Ero fuori di me.

<ERA MIA CUGINA TORNATA DALL'AUSTRALIA>, urlò anche lui.

In quel momento mi bloccai, incredula.

<Mi ha fatto una sorpresa, non me l'aspettavo. Appena avrei avuto tempo te l'avrei detto o ti avrei chiamata...> disse guardandomi negli occhi.

Sembrava sincero. Mi sentii stupida, come avevo potuto pensare che dopo avermi regalato quel bellissimo anello, avrebbe potuto farmi una cosa così stupida?

<S...scusami>, dissi, guardando in basso, vergognandomi molto.

<Tranquilla amore, non è successo niente. Dimentica ciò che è successo>, disse per poi alzarmi il viso con due dita e baciarmi calorosamente.

E in quel momento tutti i miei dubbi su di lui scomparirono.

I sogni non mentono maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora