Capitolo 30

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I mesi successivi passarono abbastanza in fretta.

Mi ero iscritta a dei corsi di canto in una scuola privata in centro a Roma.

Ogni tanto uscivo con Biondo, chiacchieravamo, passeggiavamo, e mi portava a visitare tantissimi luoghi, come il Colosseo, il Circo Massimo, e il Foro Romano.

Mi incontravo anche con Lauren e Valentina, dato che erano le uniche ragazze con cui avevo stretto amicizia. Con loro facevo dei pigiama party o semplicemente uscivamo al pomeriggio per andare al bar. Mi portavano anche nella loro scuola dove ballavano, per mostrarmi le coreografie. Devo dire che erano due ballerine eccezionali.

Keanu...
Beh, non si era più fatto vivo.
Il che è ragionevole dato che gli avevo detto che dovevo pensare alla nostra relazione.

Ogni giorno telefonavo ai miei genitori, e a Serena.
Lì stava andando tutto bene, Serena si era iscritta all'università, e aveva scelto il corso di pittura.
Sebastian, ha trovato lavoro in una casa discografica, e scrive testi di canzoni accompagnare dalle basi, per poi farle cantare ad altri.
E infine Luca, si è iscritto ad un'accademia di ballo, per continuare a coltivare il suo sogno di diventare un breackdancer professionista.

Per quanto riguarda Amici, non si erano più fatti sentire.
Ormai era ottobre ed il programma era cominciato da alcuni giorni.
Tutti i pomeriggi guardavo il daytime, per capire come funzionava nell'eventualità mi chiamassero per fare una sfida, e dovessi entrare.

Io continuavo a frequentare i corsi di canto, e qualche corso anche di pianoforte, per perfezionarmi.

Mi ero fatta alcuni amici, dato che quelli che avevo conosciuto ai casting erano entrati.
Però devo dire che non mi erano molto simpatici.
Nessuno di loro poteva sostituire un Biondo che ti ascolta sempre o una Lauren con il suo inglese italianato, che ti fa sempre ridere, e trova il lato buono in qualsiasi cosa, anche se cattiva.
E tantomeno una Valentina, con la sua ironia, la sua allegria e schiettezza.

Ma mi accontentavo, tutto pur di non rimanere da sola. Io odio la solitudine, devo sempre stare con qualcuno.

Un giorno stavo passeggiando lungo la riva del mare. Faceva freddo ma a me non importava. Il mare mi trasmetteva tranquillità, pace e mi faceva riflettere.
Mi sedetti sulla sabbia, chiusi gli occhi e ascoltavo il rumore delle onde e annusavo il profumo del mare.

Stavo aspettando Alessandra, una ragazza che avevo conosciuto a canto.
Non tardò ad arrivare, e si sedette accanto a me.

<Ehi ciao Emma>, mi salutò mettendomi una mano sulla spalla, e appoggiandosi con la testa.

<Ehi, non ti avevo sentita>, le risposi guardandola.

Parlammo un po' di tutto, ragazzi, moda, della scuola, della nostra vita.

Passò circa un'ora, tra una chiacchiera e l'altra, quando chiamarono Alessandra:

<Devo andare, mi sono appena ricordata che ho un impegno. Riprenderemo a scuola la nostra chiacchierata. Grazie e ciao>, e mi abbracciò.

<Ah, tranquilla, tra poco torno a casa anche io. Grazie a te>, e ricambiai.

Rimasi ancora lì per parecchio tempo, cullata dal suono delle onde e da quel venticello che cominciò a soffiare.
Questo momento di pace venne interrotto dal telefono che squillava nella mia tasca.

Lo tirai fuori e vidi che mi stava chiamando un numero sconosciuto.
Ero tentata.
Se rispondo magari è il solito call center rompi palle, ma se non rispondo forse potrebbe essere qualcosa di importante.

Decisi di rispondere.

I sogni non mentono maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora