Capitolo 4

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Mi svegliai a causa del mio cellulare che vibrava sul comodino.

Sul display lessi "Serena".
Risposi subito e con la voce un po' assonnata dissi:

<Si, pronto?>

<Emmaaaa!!!> urlò, letteralmente, lei.
Dovetti staccare il cellulare dal mio orecchio, altrimenti rimanevo sorda.

<Calma, perché mi hai chiamato?> le dissi sottovoce io, non volevo svegliare Keanu.

<Sta sera i miei escono, e vanno a teatro. Io sto a casa perché altrimenti mi romperei solo i coglioni, posso venire da te?>, chiese supplichevole.

<Sisi certo, dammi il tempo di tornare a casa, avvisare i miei e poi puoi venire>, risposi.

<Perfetto, a dopo amica mia. Sei la mia salvezza!>, e riattaccò.

Mi alzai con delicatezza dal letto, per andare in bagno a darmi una sistemata, e uscita presi la mia maglia e me la misi addosso.

Baciai soavemente le labbra di Keanu, e aprì leggermente gli occhi.

Mi distesi accanto a lui, mentre lo guardavo.
Era così bello, non potevo chiedere di meglio.

Gli dissi che tra poco dovevo andare a casa perché veniva Serena, ma lui mi tirò per un braccio e mi pregò di non andare.

<Dai su, non è la fine del mondo. E poi te non avevi un impegno?>, gli chiesi, accarezzandogli la guancia.

Lui si svegliò definitivamente e mi baciò un'ultima volta, dicendomi:
<Solo perché anche io ho un impegno, altrimenti stavi con me>, mi accompagnò alla porta e mi abbracciò.

Tornando a casa ascoltai un po' di musica, e misi la mia canzone preferita "Purpose" di Justin Bieber.

E cominciai a canticchiarla, a muovermi, insomma entrai letteralmente nel pezzo.

Un ragazzo, che aveva circa 20 anni, mi fermò, così mi tolsi le cuffiette e lui mi disse:
<Hai talento, dovresti presentarti ad Amici, in Italia o in una scuola simile. Sarebbe un peccato sprecare un talento del genere. Hai una voce pazzesca>, mi disse e mi sorrise.
Io lo ringraziai molto, e poi mi salutò.

Pensai a ciò che mi aveva detto, ed effettivamente io volevo fare la cantante, e dopo la suola potrei tentare di presentarmi, magari mi accettano.

Arrivai a casa e quando entrai vidi subito Serena, seduta al tavolo che parlava con mia mamma, mentre mio papà e mio fratello erano sul divano a guardare una partita di calcio.

Salutai tutti e abbracciai Serena, poi mi riferii a mia madre e le dissi:
<Avrei una cosa da dirvi>, dissi, con le mani che mi tremavano.

<Sei incinta?>, sdrammatizzò subito Serena.

<No, ma figurati>

<Hai deciso di partire?>

<Nemmeno. Mi puoi lasciar parlare?>, le chiesi.

<Sisi, è solo che mi stai mettendo ansia>, disse lei agitando le mani.

Si sedettero al tavolo anche mio padre e mio fratello:
<Ecco, Keanu oggi mi ha chiesto di...>

I sogni non mentono maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora