Capitolo 52

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<Ciao Emmi>, mi disse Biondo.

Amo quando mi chiama così.

<Ciao Blonde, come stai?>, gli risposi cercando di sembrare calma, anche se mi stavo piano piano perdendo nei suoi occhi.

<Molto bene Shawty, tu invece?>, continuò avvicinandosi sempre di più a me.

<Adesso bene. Allora dove andrai in vacanza?>, gli domandai guardando le nostre valigie.

<Vado a Milano con Luca, facciamo una festa. Non ti ha invitato perché sapeva che saresti tornata a Malta, non perché non voleva>, mi spiegò.

<Sisi tranquillo, mi aveva detto. Non vedo l'ora di tornare a casa, mi mancano tutti. E poi devo dare la lettera a Keanu, devo farla finita>, gli dissi abbassando lo sguardo.

<Hai ragione, se ti piace un altro, non puoi continuare a tartassarti>, mi rispose modesto, così lo feci preoccupare un po'.

<E chi ti ha detto che mi piace un altro?>, gli dissi facendo un ghigno di sfida.

Lui mi guardò, spalancò gli occhi e rimase colpito e sorpreso da ciò che avevo detto, glielo si leggeva in faccia.

Sentii il clacson del taxi suonare e capii che era ora di andare.

<Buon viaggio Blonde. Ci vediamo tra poche settimane>, gli dissi dandogli un bacio sulla guancia e impedendogli di dirmi qualsiasi cosa, poi corsi in auto chiudendomi la porta alle spalle, e sfrecciai verso l'aeroporto.

Pov's Biondo

<E chi ti ha detto che mi piace un altro?>, fu la sua riposta che mi spiazzò.

O mi stava sfidando, o era seria.
Io pensavo che le piacessi. Tutti quei baci, i complimenti, il fatto che mi cercava sempre e ricambiava tutti i miei gesti.
Ero veramente allibito, non sapevo che dirle, perché non capivo le sue intenzioni. Avevo paura di dirle qualcosa di sbagliato e di perderla per sempre. È speciale per me.

Rimasi lì imbambolato, mente saliva in macchina e correva verso l'aeroporto.

Mi svegliò la pacca sulla spalla di Luca che mi diceva:
<Ehi bro, ti sei incantato? Che ti succede?>

<Oi Luca, nono tranquillo stavo pensando>, gli risposi voltandomi verso di lui.

<Dai andiamo, abbiamo il treno tra poco, dobbiamo muoverci>, mi disse incamminandosi verso la stazione.

<Sisi, arrivo>, gli risposi raggiungendolo.

Pov's Emma

Finalmente dopo mezz'ora arrivai all'aeroporto.
Feci il check-in, i rispettivi controlli e mi sedetti in attesa che chiamassero il volo.

Nel frattempo pensavo ai miei famigliari, e a come avrei dato la lettera a Keanu. Non volevo dargliela in mano, e non volevo che la leggesse in mia presenza. Non voglio sentire cos'ha da dire, so che si sarebbe incazzato. Vorrei lasciargliela lì e poi scomparire.

Chiamarono il mio volo e mi recai all'imbarco.
Esibii la mia carta d'identità e mi sedetti nel posto assegnato.
Ero seduta dalla parte del finestrino e avevo seduti accanto due anziani, probabilmente erano marito e moglie. Si addormentarono uno appoggiato all'altro. Mi immaginai io a quell'età, insieme al mio futuro ragazzo, e fu così che mi addormentai.

Venni svegliata dalla hostess che mi raccomandava di legare le cinture per l'atterraggio.
Ci misi un po' per capire cosa stava dicendo ma dopo aver visto i gesti che mi faceva eseguii il suo comando.

L'atterraggio era stato ottimo, dato che a Malta c'è quasi sempre il sole e non tira mai vento. Riguardo al volo non posso dire niente dato che avevo dormito come un sasso.

Appena scesi dall'aereo e presi le mie valigie, i miei genitori e mio fratello mi corsero incontro non dandomi nemmeno il tempo di salutarli.

Ricambiai l'abbraccio, ma non dissi nulla. Non sapevo cosa dire, ero troppo emozionata. Non mi uscivano nemmeno le parole di bocca, ma penso che questo l'abbiano capito, visto che continuavano ad abbracciarmi anche loro.

Saliamo in macchina e mentre stavo parlando con mio fratello, mia madre si gira e mi chiede:
<Ma Keanu? L'hai più sentito? E questa sera viene a fare un salto o no?>.

A quella domanda mi si fermò il cuore.

I sogni non mentono maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora