Capitolo 58

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Pov's Biondo

Terminata la festa andai a dormire.
Non è andata come pensavo, anzi è stato il peggior compleanno di sempre. Ho sbagliato a fare una festa del genere.

La mattina seguente rimasi in camera dato che era domenica. Avevo bisogno di smaltire la sbronza della sera precedente.
Mi ero svegliato, ma comunque rimasi a letto con la pancia in su e una mano in faccia.

Non stavo pensando a nulla, quando mi venne in mente una frase per una canzone che stavo scrivendo, così dato che non avevo voglia di alzarmi, chiesi ad Einar che era in stanza con me, di passarmi la penna sopra al comodino.
<Ehi Ein, mi puoi passare la penna?>, gli domandai indicandogli il comodino.

Lui non rispose e si limitò a prendere la penna e passandomela con rabbia, con fastidio. Così io notando il suo comportamento gli feci una domanda a me lecita.
<Che hai bro? Ti sei svegliato con la luna storta?>, ironizzai emettendo una piccola risata che lui non sembrò gradire.

<Sai cosa fra? Sei tu quello con la luna storta! Che cazzo ti prende, non pensavo fossi così, sei una persona di merda. Dovresti vergognarti soltanto di essere al mondo>, mi disse, anzi mi urlò, con la voce piena di rabbia e di disprezzo.

Stava per uscire dalla stanza ma lo bloccai per un braccio.
<Ehi, che prende a te invece?>, gli domandai incazzato, dato che non sapevo il motivo della sua reazione.

<Chiedilo ad Emma, dato che le si è spezzato il cuore vedendo te e Carmen>, mi spiegò, ancora rosso di rabbia.

Io rimasi scandalizzato, non pensavo ci avesse visto, nel corridoio non c'era nessuno e non avevo sentito nessuno. Dovevo assolutamente andare a parlarle.

<Nono bro, non è come pensi. È stata Carmen a baciarmi, sai che io non farei mai questo ad Emma, la amo troppo. Se mi fossi dimenticato di lei, non andrei mai a cercarla e in più avrei già tolto ciò che mi ha regalato ieri sera. Ti prego, credimi almeno te. È Carmen la bugiarda della storia, noi io. Sono caduto semplicemente nella sua trappola. Io...>, spiegai la situazione sentendo l'agitazione che stava prendendo il sopravvento.

Non terminai la frase che Einar mi mise una mano sulla spalla e mi abbracciò.
<Stai tranquillo. Ora che ho capito come stanno le cose, ti chiedo scusa per la reazione. Avrei dovuto capirlo che era tutto un piano di Carmen per mettere zizzania ovunque. Vai a parlarle, convincila, anche se non dovrebbe essere difficile se è vero ciò che prova per te>, mi rassicurò Einar.

<Grazie bro>, gli risposi dandogli una pacca sulla spalla.
Uscii dalla stanza e mi avviai verso quella di Emma, deciso a chiarire la situazione.

Pov's Emma

Mi svegliai relativamente presto stamattina, nonostante la sbronza di ieri sera e tutto il resto.
Le mie compagne di stanza erano già uscite senza dirmi niente. Grazie Lauren e Valentina.

Feci finta di nulla e andai a sciacquarmi il viso e a cambiarmi.
Oggi non avevo intenzione di uscire dalla stanza, non volevo vedere quella serpe di Carmen e quel traditore di Simone. Si, lo chiamo Simone perché ha perso il rispetto che avevo per lui.

Mi sedetti alla scrivania e presi il mio diario.
Era da molto che non scrivevo quindi mi ci misi d'impegno e scrissi i fatti più importanti per filo e per segno.

Chiamai la mia famiglia per sentire come stavano e anche i miei amici, specialmente Sebastian e Luca che non avevo salutato prima di andarmene da Malta.
Ero nel bel mezzo della chiamata quando sentii bussare alla porta.
Ignorai chi fosse fuori dalla porta e andai avanti a parlare, però quando sentii di nuovo i colpi misi giù e mi avviai verso la porta.

I sogni non mentono maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora