Capitolo 33

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Mi arriva un messaggio da Biondo.

<Certo che questa sera eri proprio bellissima. Buonanotte babe <3>, leggo.

Resto incantata nel leggere quel messaggio, non so se essere sorpresa o lusingata da un suo complimento.

Sono sorpresa perchè non so le sue intenzioni. O meglio, è un buon amico e non ho mai visto che ci abbia provato con me, anche perchè sa della mia relazione delicata con Keanu.

Sono anche lusingata perchè comunque è un bel ragazzo, non lo posso negare, sembra un "vip".

Decido di non farmi troppe pippe mentali, come mio solito e vado a dormire con il sorriso, anche perchè domai è il gran giorno.

<Drinn, drinn>.

Sento la mia maledetta sveglia suonare, e la spengo subito dato che mi sta tartassando i timpani.

Mi alzo subito, pensavo di essere stanca ma anzi, ero super sveglia e con il cuore già in gola. Tutta colpa dell'ansia.

Scendo in cucina, e faccio colazione con mia zia, mentre mi rassicura sulla sfida di oggi.

Devo dire che i suoi incoraggiamenti mi fanno bene, mi danno forza e mi tolgono un po' di paura.

Poi vado in bagno, per farmi una doccia veloce, e rilassarmi.

Esco dalla doccia, mi metto l'accappatoio, e vado subito a scegliere cosa mettere.

Opto per un paio di pantaloni neri a vita alta e una maglia bianca felpata, dato che fuori fa freddissimo.

Termino di asciugarmi il corpo e mi vesto.

Guardo l'orologio ed sono le 8.00.

Dato che ci mettevo circa mezz'ora ad arrivare agli studi decido di scrivere alcune pagine del mio diario. Da quando sono qui, devo dire che scrivo molto, forse perchè mi manca casa, e i miei amici, o magari anche perchè sto facendo esperienze a me nuove.

Arrivano in fretta le 8.30 e decido di scendere le scale per avviarmi lungo la strada.

<Ciao zia, io vado! Augurami buona fortuna, ne avrò bisogno>, le dico mentre l'abbraccio.

<Ehi tesoro, mi raccomando eh, prendi quella maglia. Io credo in te e so che ce la puoi fare, in bocca al lupo>, mi dice con il suo volto schiacciato contro la mia spalla.

Sciogliamo l'abbraccio e lei prende la mia testa tra le sue mani, dandomi un bacio sulla fronte.

Io le prendo le mani e le faccio un sorriso come per dirle "Grazie".

Mi misi le cuffiette e per tutto il tragitto ascoltai i brani che avrei dovuto cantare poco dopo.

In pochissimo tempo arrivai agli studi, non mi ero nemmeno accorta che era passata mezz'ora. Sembravano passati pochi minuti.

Faccio un respiro profondo, come la prima volta che ho varcato quella soglia.

Spalancai l'immensa porta davanti a me e andai alla reception.

<Salve, sono Emma Muscat. Dovrei affrontare la sfida>, dissi alla ragazza che era seduta dietro al vetro.

<Si, certamente. Seguimi, ti porto nel tuo camerino>, mi rispose alzandosi dalla sedia e facendomi strada davanti a lei.

Percorremmo moltissimi corridoi, sembrava di stare in un labirinto.

Entrai in una stanzetta dove potevo cambiare la maglia e mettere quella con scritto SFIDA.

Mi guardai allo specchio.

Eccoci Emma, non puoi tirarti indietro. E' la tua occasione.

Pochi istanti dopo la ragazza bussò alla mia porta.

<Sei pronta? Tra un minuto inizia il programma>.

E a queste parole, aprii la porta.

<3...2...1... SIAMO IN ONDA!>, urlò il regista.

Entrò Maria, seguita dal coro di voci delle persone presenti nella stanza.

<Buon pomeriggio a tutti. Vorrei cominciare subito con una sfida, se non vi dispiace>, disse, sedendosi nella sua poltrona, vicino ai gradini.

<Facciamo entrare una delle sfidanti. Audjah prego. E diamo il benvenuto anche al vostro giudice, Gabriele Parisi>, e seguì un applauso.

Pov's Biondo

Siamo tutti quanti riuniti davanti allo schermo in sala relax.
Non è mai capitata una sfida diretta a metà settimana, e siamo incuriositi.

Non so proprio chi aspettarmi come sfidante, ma di certo non c'è Emma.

Finalmente inizia il programma ed entra Maria.
Poco dopo entrano Audjah e il giudice, Gabriele Parisi.

<Perfetto Audjah, ti presento la tua sfidante>, disse il giudice, una volta posizionatosi dietro il piedistallo.

Venne avanti la passerella con la scritta SFIDA, e non potevo credere ai miei occhi.

Alla vista della sfidante, nella sala ci fu un momento di suspence, e ci guardammo tutti negli occhi increduli.

I sogni non mentono maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora