<Pronto?>, dissi, aspettandomi una risposta.
Nessuno rispondeva.
<Pronto?>, dissi nuovamente con aria seccata, e alzando un po' la voce.
Si sentivano dei rumori dall'altra parte, ma nessuna risposta.
Stavo per riattaccare quando sentii una voce, provenire dall'altro capo del telefono.
<Si? Salve, sto parlando con Emma Muscat?>, mi domandò una voce che non avevo mai sentito.
<Certamente, sono io. Lei piuttosto, chi è?>
<La chiamo dalla direzione di Amici. Siamo stati informati che non è passata ai casting, ma le è stata data l'occasione di ripresentarsi per un'eventuale sfida diretta>
<Si, mi ricordo. E con questo?>, chiesi continuando a non capire.
<Le stiamo dando questa occasione. Ci sarà una sfida diretta domattina agli studi, e pensiamo che lei sia la sfidante perfetta. La aspettiamo alla reception alle ore 9.00>, disse tutto d'un fiato.
Io stavo cercando di capire bene il senso di quelle parole. Il mio sogno si stava per realizzare. Era da tanto che aspettavo questo momento, e finalmente è arrivato. Potrò rivedere tutti i miei amici, e inseguire il mio desiderio più grande.
Mi stavo immaginando come sarebbe stata la mia vita se fossi passata. Ero in viaggio con la mente, in uno stato di trance.
<C'è ancora? Signorina?>, mi disse la ragazza con cui stavo parlando.
Mi risvegliai e presi coscienza di ciò che stava accadendo.
<Ah si si, mi scusi. Accetto la sfida>, le risposi con un sorriso smagliante sul volto.
<Perfetto, la aspettiamo domattina. Mi raccomando sia puntuale>, e riattaccò.
Misi il telefono in tasca, e rimasi lì con quel sorriso da ebete sulla faccia per un quarto d'ora buono.
Un'onda che si scagliò su una roccia non poco distante da me, mi fece prendere un colpo e sobbalzai. Mi svegliai dalle mie fantasie e mi incamminai verso la strada di casa, continuando a sorridere tra me e me, credendo che fosse tutto irreale.
Aprii la porta di casa e vidi mia zia che stava camminando lungo il corridoio, ero così eccitata che le corsi incontro, saltandole addosso.
<Zia, zia, zia!>, e mi prese al volo.
<Ehi, che c'è, che c'è. Non ti ho mai vista così contenta da quando sei qui>, mi disse la zia, appoggiandomi a terra, sistemandomi i capelli e sorridendomi ansiosa di sapere cosa fosse successo.
<Mi hanno chiamato per fare la sfida ad Amici!>, le risposi cominciando a saltellare.
<Ma è una notizia fantastica! Sapevo che ti avrebbero chiamato>, urlò anche lei prendendomi per le mani e cominciando ad agitarle, come per scaricare la felicità su di esse.
<Vado a chiamare tutti! Poi torno da te e andiamo a cena fuori per festeggiare>, e corsi su per le scale, rischiando quasi di morire a causa del tappeto messo male.
Entrai in camera mia. Non mi tolsi nemmeno la giacca e tirai fuori subito il mio telefono, affacciandomi al balcone.
Chiamai prima di tutto i miei genitori:
<Ehi ciao Emma, come stai?>, mi domandarono subito.
<Mamma mamma, non sai cosa mi è successo>, le risposi subito senza rispondere minimamente alla sua domanda.
<Che è successo, stai male?>, mi chiese mio papà, preoccupato.
<No! Anzi! Mi hanno chiamata per fare la sfida diretta ad Amici. E' la mia occasione per entrare>, gli dissi, non riuscendo a contenere la mia felicità.
<Che bella notizia! Siamo fierissimi di te! Buona fortuna, e mi raccomando, prendi quella maglia>
<Certamente lo farò. Ora vi devo lasciare perché vado a cena con la zia, e prima devo chiamare Serena. Buonanotte>.
<Buonanotte tesoro!>, mi dissero all'unisono prima di riattaccare.
Chiamai successivamente Serena, che era con Sebastian e Luca.
Gli comunicai la notizia, e anche loro, come me, erano orgogliosi, felici ed euforici.
Li salutai e scelsi cosa indossare per la sera.
Optai per un vestito lungo fino ai piedi bianco, con dei dettagli in pizzo e un paio di scarpe con il tacco marroni.
Mi truccai velocemente, non volevo essere troppo volgare, quindi rimasi sul leggero. Un po' di mascara, fondotinta, cipria e un bellissimo rossetto nude di Mac.
Andai in camera di mia zia per vedere se era pronta.
<Wow zia! Ma sei bellissima>, le dissi facendole fare un giro su se stessa.
Indossava un vestito nero appena sopra il ginocchio, con i bordi dorati e un paio di scarpe nere con il tacco a spillo.
Dovete sapere che mia zia non è la classica zia vecchia e senza stile. Anzi, è molto giovane, ha 29 anni, ha un fisico da paura, grazie alla danza ed ha dei lineamenti simili ai miei.
Prendiamo le nostre borse e saliamo in macchina, in direzione del ristorante.
Qualche chilometro e siamo arrivati.
E' il mio ristorante preferito da quando sono qui a Roma. Ci sono andata parecchie volte, o con mia zia o con le mie amiche.
Dopo poco arriva il cameriere e prende le nostre ordinazioni.
Io prendo degli spaghetti alla polpa di granchio, mentre mia zia un risotto al tartufo e fiori di zucca; come secondo ordiniamo entrambe un filetto di manzo con patate al forno.
Mentre aspettavamo le nostre ordinazioni, mi alzai per andare in bagno.
Ma prima di aprire la porta vidi dei volti di persone a me già note.
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I sogni non mentono mai
Fanfiction|Completato| Non vi annoierò con la descrizione. Vi dico solamente che si parla della storia d'amore tra un sex symbol freddo e una dea.