Le luci brillavano a festa, dandomi un leggero mal di testa per la loro intensità.
Ora erano bianche, ora era gialle e dal grande lampadario, che si ergeva sopra le nostre teste, mille candele scendevano piene di ragnatele finte, dandogli un aspetto quasi spettrale. Devo ammettere di non essere mai stato un fan delle feste in cui i fantasmi erano i protagonisti, ma la mia missione era proteggere Jimin, fantasmi e compagnia bella potevano andare pure a farsi un giro.
Anche se, continuando a guardarli dall'ingresso dove ci eravamo fermati un attimo, mi fissavano con un non so che di sfida, quei fantasmi di cartone appiccicati alle finestre. Cosa che mi faceva ripense alla mia sanità mentale, avevo 17 anni, oramai non dovevo essere spaventato da queste cose.
Il salone delle feste era enorme, visto che doveva contenere quasi tutta la scuola, mai in vita mia avevo visto tutto questo lusso in una sola stanza: Cibo ovunque, tavoli con le più ricamate tovaglie, sedie e sgabelli laccati in oro, tende rosse da far invidia alla regina e un enorme soffitto infrescato sorretto da bianche colonne, eppure né il pavimento in marmo nero, né il suntuoso soffitto, potevano paragonarsi al giardino e il patio dedicato ai Golden Boys.
L'enorme porta in vetro, posta al lato destro del salone, che era contornata da tende nere e bianche, con una scritta che mi riportava al film "Nightmare Before Christmas" mi permetteva di intravedere il lusso e le monete spese per far contenta gente che mai in vita loro sarebbe stata mai soddisfatta. Tra zucche e lumini posti all'ingresso del patio, notai una ragazza su una finta scopa con un naso finto improponibile, stava controllando gli inviti della povera gente che cercava di entrare nella zona Vip. Era affiancata da un bodyguard, anch'esso truccato di verde alla Frankstein, con due chiodi di plastica al collo.
Ci avvicinammo con cautela, come se gli inviti che avevamo in mano scottassero e nel frattempo leggevo nella faccia del biondino un certo sconforto, come se avesse quasi paura, cosa che non trovai strana, dopo tutto quello che era successo provavo quasi pena per il ragazzo e non sapendo la sua storia con i cinque ragazzi non potevo fare o dire nulla per calmarlo, dovevamo entrare a petto in fuori, fieri e senza farci mettere i piedi in testa da nessuno.
Eppure, tutti in quella sala sembravano guardarci, come per dire che lì dentro non era il nostro posto e che invece avremmo dovuto essere con loro, a soffrire per l'occasione mancata.
Dal canto mio, non morivo di voglia, non volevo assolutamente starmene con un gruppo di ricconi a bere champagne e raccontare il mio viaggio a Ibiza, volevo ballare e sentire il sudore scendere dalla mia schiena, mentre il respiro mi veniva a mancare con ogni passo. Sembrava strano alle persone a cui lo raccontavo, ma solo in quella maniera mi sentivo veramente vivo.
Lasciai perdere i miei pensieri, quando la mano di Jimin scivolò nella mia, gli sorrisi, facendogli capire che nulla sarebbe andato storto e che gli sarei rimasto accanto. La ragazza, senza nemmeno guardare i nostri inviti sapeva già chi eravamo, così senza neanche dire una parola ci fece accomodare all'intero della grande struttura di legno che dava su un giardino tutto illuminato, con zucche di plastica come lampioni e fantasmi di tela bianca che circondavano i cespugli che contornavano il piccolo ruscelletto artificiale della scuola, che passava tra gli stabili di musica e recitazione. Sotto a quelle luci pallide il mio mal di testa sembra aumentare notevolmente e come se non bastasse quello che conoscevo come Jeon Jungkook, si stava avvicinando a noi.
"Benvenuti a voi, amici della notte"
Disse risistemandosi il vestito da antico Greco che circondava i suoi fianchi stretti e lasciava scoperta maggior parte della sua pelle color caramello. I suoi occhi verdi, prodotti dalle lenti che indossava, ci scrutavano dalla testa ai piedi e se anche il suo sguardo aveva un non so che di gentile, mi sentivo molto a disagio, anche perché un grande mal di pancia stava cercando di uscire dalle mie budella.
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Betelgeuse (Yoonseok/Sope)
Fanfiction[Completa] Hoseok era l'eccezione che confermava la regola, era la stella rossa in un mare di stelle blu, era il miglior ballerino della Bangtan Artistic School, era il ragazzo buono del secondo piano, era il sole che scaldava l'inverno ed era il so...