Passò una settimana da quella sventurata sera, sette giorni in cui due ne passai sdraiato sul mio letto a compiangere la mia scelta di rompere il legame. Due giorni in cui il dolore era così tanto che la maggior parte del tempo ero drogato sotto morfina e le pasticche che il dottor Lee cercava di propinarmi. Nei momenti in cui ero lucido le risputavo nel bicchiere e le facevo nascondere da Jimin mentre mi veniva a trovare. Nei momenti in cui ero sotto sedativi le ingoiavo senza neanche accorgermene. Mi lasciavano sempre un odore amaro sulla punta della lingua e maledicevo quel giorno di ottobre in cui lo conobbi. Era un uomo misterioso e pieno di segreti. Ripensando ai primi tempi mi adagiavo nella strana situazione che si era creata cercando di andare avanti con quello che potevo. Poi, mi accorsi che in verità sapeva molto più di quello che lasciava trapassare. Infatti, sentivo dentro di me una piccola vocina che mi diceva di stare lontano da questa persona e che avrei fatto bene a proseguire solo con le mie forze. Ripensando ai tempi indietro, era anche al corrente del fatto che Yoongi avrebbe dovuto sposarsi e passava anche molto tempo con il ragazzo.
Forse era un amico del padre di Yoongi?? Forse era il loro dottore di famiglia?? Forse voleva solamente capire meglio i suoi pazienti??
Il fatto era che non mi fidavo più di quell'uomo come all'inizio e non appena fui dimesso dall'infermeria me ne andai a gambe levate rinchiudendomi nella mia stanza nel rifugio delle mie coperte, come se il mondo da là non potesse colpirmi, come un animale ferito che cercava riparo. Jimin e Jungkook venivano solo per darmi da mangiare e da bere. Si fermavano poco, sempre per scambiare due chiacchere o per chiedermi come stavo. Non li avrei mai potuti ringraziare abbastanza. Si preoccupavano sempre per me e mentre io stavo lì a compiangere le mie scelte sbagliate, loro stavano là a sorreggermi come sempre, come un robusto bastone della vecchiaia e ne ero grato per questo. Erano i miei angeli custodi.
Intanto, il tiepido sole di marzo faceva capolino timido dalle montagne dietro il campus, si affacciava come un vecchio amico stanco che cercava di tornare in piena energia un passo alla volta. Gli uccellini sembravano ritornare più allegri di prima e i fiori sotto alla mia finestra sembravano cantare una canzone nuova da sotto gli ultimi sprazzi di neve che sembravano coprire i prati ormai verdi. In quella sera, per la prima volta dopo una settimana, aprì la finestra e gli ultimi giorni di febbraio mi fecero svegliare da quel tepore che l'inverno aveva portato.
Il dolore sembrava darmi una piccola tregua e cercando di muovermi da quello spettacolo mi mossi lentamente cercando anche di sciogliere tutti i legamenti con un po' di stretching per far ripartire il mio sistema cardio vascolare. Mi stiracchiai sentendo i piedi nudi che camminavano leggeri sulle mattonelle, come una ballerina di danza classica che per la prima volta dopo un incidente cerca di ricominciare a ballare, nonostante i suoi muscoli sappiano perfettamente ogni movimento a memoria.
Ripensai alla danza in quel momento, a tutto quello che mi stavo perdendo, a tutto quello a cui avevo rinunciato. Sapevo che mi avrebbero cacciato dalla squadra. Avevo fatto sì e no due allenamenti in un mese. Quando Jimin mi diede la notizia della mia squalifica dal gruppo vomitai un mare di fiori nel water di camera mia, lasciando che le lacrime e quello che era rimasto del mio orgoglio finissero giù per lo scarico pietosamente.
Dopo tutto il legame era finalmente rotto ma quello che mi stava accadendo non era finito. Mi arresi alla mia sorte, se questo era il mio destino dopo aver preso delle determinate decisioni lo avrei rispettato e lo avrei affrontato con tutto quello che avevo.
Cosa stavo facendo ancora in quella scuola?? Perché non me ne ero ancora andato??
La risposta era una sola, aveva un nome ben preciso: Min Yoongi
Dopo la rottura del nostro legame, Namjoon mi aveva confessato che Yoongi voleva parlarmi, a cuore aperto, senza bugie, senza il legame tra i piedi, come due persone normali e non legate da uno stretto gioco del destino. Avevo accettato ovviamente, volevo anche io una chiusura in tutto questo e la certezza che il ragazzo non fosse neanche un po' attratto da me. Volevo vedere la sua bocca piccola che lo diceva, volevo vedere i suoi occhi che mi guardavano dritti nei miei e volevo vedere la sua indifferenza. Come aveva fatto quella sera con quella ragazza. Volevo dimenticarmi di lui e di tutto quello che avevamo passato insieme. E per farlo volevo che fosse lui a dirmi tutte quelle cose.
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Betelgeuse (Yoonseok/Sope)
Fanfiction[Completa] Hoseok era l'eccezione che confermava la regola, era la stella rossa in un mare di stelle blu, era il miglior ballerino della Bangtan Artistic School, era il ragazzo buono del secondo piano, era il sole che scaldava l'inverno ed era il so...