Capitolo 17: Tutti I Nudi Vengono Al Pettine!!

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Ammetto che pensai e ripensai alle parole di Yoongi, al suo sguardo mentre mi guardava dritto negli occhi. Non so cosa volesse indicarmi, ma sapevo che il mio cuore aveva fatto due salti mortali e una capriola.

Cosa mi stava accadendo??

Di certo, ero sempre più cosciente del fatto che sentimenti non appropriati stavano crescendo per il moretto. Ma sapevo che era un idea più che sbagliata e mai avrei voluto complicare di gran lunga la nostra relazione in bilico su un sottile filo. Un giorno sembrava quasi che ci volevamo uccidere a vicenda. Nell'altro sembrava quasi che volevamo chiuderci ognuno negli occhi dell'altro per sempre. So che in parte era anche colpa della nostra situazione di Anime Gemelle che ancora era molto in bilico e dovevamo saperne assolutamente di più. Però diciamo che avevo la sensazione che in parte ero anche io quello che voleva far crescere questi sentimenti. Mai in vita mia mi ero sentito così, mai così caldo e tranquillo, osservando i capelli neri che scendevano morbidi sulla fronte bianca e gli occhi scuri che brillano sotto la calda luce, con le mani venose che cercavano di chiudere delicatamente la porta della sua camera augurandomi la buona notte.

E devo ammettere che non dormì quella sera, osservando il cielo, chiedendomi se veramente ne valeva la pena di cadere così in profondità nella trappola del lupo, cercando in vano di rincorrere qualcosa che non avrei mai potuto avere. Tanto lo sapevo, lo vedevo nei suoi occhi che il suo cuore non apparteneva a me, quindi perché fregarmene? Perché prendermela tanto, quando lui voleva solamente il mio compagno di stanza??

Era tutto così confuso e strano, perché avevo dovuto complicarmi così la vita. Così tanto da rimanerci male e provocandomi un immenso dolore?

Ritornammo a casa dopo due giorni, poco prima dell'anno nuovo. Quei due giorni li passai tranquillamente, mentre Yoongi se ne andava chissà dove, ritornava alle sette precise, mangiavamo e scambiate due chiacchere così come due vecchi amici, ce ne tornavamo a letto. Ognuno nella sua solitudine.

Mi aveva stupito il giorno di Natale, portandomi nel luogo dove aveva creato uno spazio per sé e per le sue passioni e poi mi aveva lasciato a me stesso.

Mi aveva spiegato poi, l'ultima sera insieme, che sua madre era un'appassionata di stelle. Eppure, mi aveva rivelato solo questo. Un piccolo pezzo alla volta che andava a costituire il puzzle che era Min Yoongi. Composto da così tanti pezzi che a volte ti stufavi e rimettevi tutto nella scatola, perdendo le speranze nel comprendere il mistero che lo affliggeva e lo creava. Rendendolo più irraggiungibile della stella più lontana dell'intero universo.

Anche se, in questi cinque giorni lo avevo visto in una luce diversa. Lo vedevo sorridere e lo vedevo più rilassato con me e questa cosa mi dava speranza, mi faceva sentire come se fossi finalmente entrato con mezza scarpa nella sua armatura di ferro. E quando, alla fine del quinti giorno, nella macchina che ci riportava al campus mi scappò un sorriso e mi girai verso il moretto che se ne stava a guardare il finestrino con quei occhi da gatto che si chiudevano e si riaprivano, come se non volesse perdersi nulla e volesse imprimere tutto nella sua testa. Calcolando e pensando a tutto quello che aveva da fare nelle giornate successive.

Scendemmo dalla macchina e presa la mia vecchia valigia, salutai il moretto con una mano e un grande sorriso, ringraziandolo per le giornate spese insieme. Lui con un cenno della testa mi aveva risposto: "Se senti qualcosa di strano, vieni subito da me!"

E il mio cuore aveva fatto un salto degno di un tuffatore olimpionico, e in quel preciso momento seppi che almeno qualcuno, in questa vita, oltre ai miei genitori, teneva a me. E non volli scoprire se tenesse più alla sua di pelle che alla mia. Ma apprezzai lo sforzo. E mi accorsi che Min Yoongi sembrava completamente un'altra persona: i suoi occhi erano gentili, il suo sorriso era aperto e felice, i suoi capelli neri a contrasto con la pelle bianca non erano neanche poi così spaventosi e le rughe che aveva tra le sopracciglia erano inesistenti.

Betelgeuse (Yoonseok/Sope)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora