Capitolo 6 : Sarò l'Hoseok al tuo Cupido

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Tre cose accaddero dopo che Min Yoongi mi prese per una mano e mi trascinò nel cespuglio con lui:

1- Il mio cuore batteva.

Lo sentivo agitarsi come mai aveva fatto in vita sua, e sembrava quasi volesse uscire dal mio povero petto che sembrava in fiamme, e più guardavo il ragazzo difronte a me, più mi sembrava di averlo conosciuto da sempre, come in un déjà-vu dove ripercorrevo la stessa strada e ripetevo gli stessi gesti.

Non riuscivo a togliere gli occhi di dosso a quel ragazzo che sembrava scrutarmi come se dovesse studiare ogni mia mossa o me ne sarei andato a gambe levate. Il suo sguardo bruciava la mia pelle e la sua mano, ancora ancorata al mio braccio creava un calore così intenso che mi sembrava quasi reale, come se la sua mano fosse fatta apposta per il mio braccio.

Eravamo sempre più vicini, come in uno di quei film americani dove Il tempo sembrava fermarsi. Gli occhi scuri del ragazzo cercavano un ingresso nel mio cuore e il mio sguardo passò dalle sue pozze scure alle sue labbra rossastre dove una sbavatura di sangue finto sembrava definirle.

Non poteva accadere, non poteva succedere adesso.

Eravamo così vicini che la testa sembrava scoppiarmi, insieme al mio cuore che stava per lasciarmi. Il suo fiato caldo era accanto al mio naso e quei cinque centimetri che ci dividevano sembravano enormi e ...

2- Un bacio.

Min Yoongi mi stava baciando.

Ripeto.

MIN YOONGI MI STAVA BACIANDO!!.

Le sue labbra appena rovinate dal troppo mordere erano sulle mie, non si poteva definire un vero e proprio bacio, le nostre labbra si sfiorarono leggermente, ma nel tumulto generale che si era creato mi sentì quasi svenire come se una calamita invisibile mi legava al ragazzo e neanche senza pensarci due volte...

3- Uno schiaffo.

Non feci neanche in tempo a sentire il calore della sua bocca che si avvicinava ancora per un altro bacio, che la mia mano, involontariamente, si era schiantata con la sua morbida guancia bianca e nello shock generale dell'accaduto la sua mano aveva preso il mio polso tenendolo stretto nella sua presa, così che entrambe le mie mani erano nelle sue grinfie.

Cercai di liberarmi, come se mi fossi svegliato da un sonno profondo, come se qualcun altro avesse preso il mio posto nella mia testa. Guardai lo sguardo feroce che il moretto mi stava lanciando e senza tante parole, come se anche lui fosse stato posseduto da chissà quale demone, mi diede una spinta all'indietro e disse tre parole che ancora girano nella mia testa come non mai, come un promemoria di quella sera terribile.

"Credevo fossi Jimin"

E se ne andò, con il suo strano mantello nero, dissolvendosi nel giardino, come se niente di quello che era successo fosse veramente accaduto. In quel momento pensai veramente che la mia immaginazione mi avesse giocato un bruttissimo scherzo, ma le mie labbra stavano andando a fuoco e sentì ancora, come se fossero sulle mie, il suo calore che mi aveva dato così tanta gioia, anche se per poco.

Eppure, il mio cervello ancora non riusciva a percepire la gravità della situazione.

Avevo appena scambiato un contatto, più che intimo, con un membro dei Golden Boys, gente che ritenevo troppo lontana da me.

Come era potuto accadere? Cosa avevo fatto di male??

Me ne restai dietro quella siepe, a contemplare il cielo, per almeno dieci minuti, passando ogni tanto le mie dita sporche di terra fresca, sulle mie labbra, che ancora scottavano come all'inizio.

Betelgeuse (Yoonseok/Sope)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora