Capitolo 34: Sogno D'una Notte di Mezzo Inverno

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Piccolo disclaimer: ci sarà una scena contenente dello smut, quindi, per chiunque avesse dei problemi o non si sente a proprio agio a leggere queste cose, nessun problema, metterò un'asterisco (#)  da quando inizia a quando finisce. C'è anche una scena in cui compare del sangue, non nella scena smut. Anche quella sarà verrà evidenziata.

Grazie mille e buona lettura <3

"Hoseok mi stai ascoltando??"
Disse Jimin mentre eravamo appoggiati agli armadietti dell'accademia. Ritornai un attimo alla realtà mentre le memorie passavano nella mia testa di tutto quello che era successo nelle ultime due settimane da quel giorno in cui Namjoon scoprì della mia malattia.

Le vacanze passarono in un batter d'occhio, tra risate e giochi sulla spiaggia tutto sembrava avere una parvenza più che normale. Ogni tanto mentre ero intento a leggere un libro in tranquillità o scambiare due battute con Jin, sentivo sempre gli occhi di Namjoon puntati addosso come se fosse preoccupato che potessi svenire da un momento all'altro. Cercai di spiegargli che potevo tranquillamente vivere con questa malattia e che sicuramente non sarebbe andata peggio di così.

Ma quanto mi sbagliavo.

Le cose con Yoongi andavano sempre meglio, passavamo molto tempo insieme, così da non far crollare ancora il nostro legame e secondo Namjoon questo avrebbe anche aiutato la mia malattia. Così passavamo tempo in spiaggia o nella grande biblioteca della casa delle vacanze di Jin. Devo ammettere che stare con il ragazzo mi dava una certa calma e tranquillità e per tutto quello che avevamo passato era come se non fosse successo niente fra noi.
Stare con il ragazzo era una boccata d'aria fresca, il silenzio che correva fra noi era ben voluto e mai imbarazzante. Ore passate fra la polvere della vecchia biblioteca di Jin, mai senza pronunciare una singola parola. Come se avessimo tutto il tempo del mondo. Come se non ci fossimo mai urlati in faccia di odiarci per svariate volte. Solo il rumore dei nostri battiti e il respiro che proveniva dalle nostre menti stanche.

L'ultimo giorno di vacanza, Jin mi disse che aveva convinto sia il preside che l'allenatore ad ammettermi di nuovo all'interno della Bangtan, grazie anche all'aiuto di alcuni amici di suo padre, insieme al padre di Yoongi, che stranamente era molto contento del fatto che tornassi a scuola. Ci volle molto tempo per prepararmi a rientrare in quella scuola e anche molto tempo per convincere Yoongi che non era poi così tanto una cosa malvagia, dicendo che sapevo che era un mondo pericoloso ma che almeno avrei avuto il suo appoggio e la sua protezione, invece che stando a casa mia mettendo a rischio la mia famiglia. Decisi di ritornare per loro, e anche per Yoongi, non mi fidavo di lasciarlo da solo nelle grinfie dei loro genitori. Non volevano che se ne andasse in giro con tutto quel peso che portava addosso e Namjoon mi rivelò in privato che era stato lui a convincere Yoongi di farmi ammettere nuovamente. Così che la mia malattia non potesse degenerare lontano dal ragazzo.

Apprezzai molto il loro gesto, mai nessuno aveva fatto una cosa tanto carina per me. Così ero là dentro a quei corridoi che mi erano tanto mancati, con il mio compagno di stanza che se ne andava in giro con la divisa nuova da Golden Boy. Ero veramente fiero di lui e di dove era arrivato. Con il suo ragazzo alla mano e i capelli oro splendenti al vento dolce di fine Marzo.

"Perdonami ero sovrappensiero" Risposi al ragazzo mentre prendevo i libri per l'ora di Matematica. Jimin sorrise e tirò al braccio Jungkook che stava parlando con Jin della loro lezione di canto del pomeriggio.
" Si si, mio caro Hoseok, so a che stavi pensando" I Ragazzi intorno a me, che ora stavano sentendo la conversazione fra me e il biondino, avevano una faccia divertita mentre con la coda dell'occhio tutti osservavano Yoongi che se ne stava come un pesce fuor d'acqua in mezzo al corridoio. Era strano vedere i Golden Boys starsene con i comuni mortali, durante le lezioni. I primi giorni nessuno poteva credere ai propri occhi e i sussurri delle persone sorprese facevano da eco nei corridoi. Le vacanze primaverili avevano dato alla testa ai ragazzi, perché sembravano dei diamanti in un mare di bigiotteria, con le loro divise firmate e il loro corpi da modelli. Uno shock fu quando Namjoon annunciò che non ci sarebbe stato più nessun aiutante e tutti in caffetteria sembravano non aver mai visto una cosa del genere.
Poco dopo, però, le cose che sembravano estranee da quel mondo, piano piano iniziarono a sembrare la normalità. I Golden Boys avevano sempre i loro privilegi: come le camere al quarto piano e i loro posti in caffetteria. Per quanto riguarda le ore di lezione quelle subirono un cambio, in quanto i Golden decisero di tornare a delle lezioni ordinarie con tutto il resto della scuola.
Per quanto riguarda me, io ero con un piede in due scarpe, sedevo al tavolo con i ragazzi, lasciando il nostro tavolo usuale e trasferendomi con gli altri, anche se ancora non ero del tutto un Golden Boy, questo perchè non volevo l'attenzione su di me di tutta la scuola, anche se di attenzione ne avevo ricevuta molta sin da quando mi ero inscritto in quella accademia, volevo comunque mantenere la mia immagine. Ero tornato in pieno ritmo nella squadra di danza, insieme a Jimin, e anche se non potevo partecipare alle gare di danza di Aprile avrei fatto il possibile per impegnarmi e partecipare al saggio di fine anno.
"Smettila di pensare a Yoongi" mi sussurrò Jimin nell'orecchio stuzzicandomi. Io sorrisi e mi distolsi dai miei pensieri. "Sei simpatico" Risposi ridendo. Queste piccole cose mi erano mancate e questa pace sotto sotto mi spaventava. Non ero abituato a questa calma e felicità, qualcosa di inaspettato era dietro l'angolo.
"Andiamo in classe" Annunciò Namjoon ridendo sotto i baffi.
Ci incamminammo verso il corridoio e ognuno si spostò nella propria aula visto che eravamo in classi differenti io sorrisi e lanciai uno sguardo a Yoongi che mi sorrideva di rimando. Mi fece un occhiolino e sorridendo svolto dietro la colonna di marmo.

Betelgeuse (Yoonseok/Sope)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora