29 UNA CONVERSAZIONE SOPRA L'OSCURITÀ

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«Bene, ragazzi. Ci siamo?».

«Sissignore».

«Sissignore».

«Sissignore».

«Ottimo. Prepariamoci a partire. Vi voglio capaci e svegli come sempre. Dobbiamo dimostrare agli inglesi che siamo noi i veri padroni dell'aria» affermò il comandante.

«Forza, ragazzi!» incitò un tenente.

Piloti, mitraglieri e motoristi corsero agli Heinkel He 111.

Uno dopo l'altro, i bombardieri della seconda Luftflotte si infilarono nella pista di decollo e presero il volo.

Dalla Francia, la flotta di bombardieri attraversò la Manica e arrivò sopra l'Inghilterra.

Il comandante abbassò lo sguardo e vide solo oscurità. Se non avesse avuto la certezza che quella era l'Inghilterra, avrebbe potuto pensare per colpa dell'oscuramento che fosse il mare o una distesa di desolazione.

«Ci stiamo avvicinando all'obiettivo» annunciò il navigatore.

Il comandante rispose dal seggiolino: «Notizie del nemico?».

Represse una risatina di superiorità. «Sarà impegnato altrove».

«È vero, può darsi. Noi abbiamo duemilaottocento apparecchi, mentre i britannici soltanto seicentocinquanta. Ma non per questo, ti dico, dobbiamo sottovalutarli. Chi lo sa che, all'ultimo momento, ci freghino con qualche idea che il nostro Göring non ha avuto? Del resto, il nostro Göring passa il tempo a caccia nella sua tenuta in Prussia orientale. Il capo degli inglesi, quel Winston, li arringa e li incita a resistere in continuazione».

«È sfiduciato?» gli domandò il navigatore.

«No, affatto, non sono disfattista. Cerco solo di non vedere l'Inghilterra già sconfitta mentre non lo è ancora».

«Capisco». Il navigatore fu evasivo.

«Ma dobbiamo darci da fare lo stesso. Abbiamo sconfitto tanti paesi, e voglio che succeda la stessa cosa all'Inghilterra. Se non vincessimo, altro che i disagi della Grande Depressione». Ripensò alla sua gioventù.

«Capisco». Ora sembrava più comprensivo.

Il comandante prese la valigia e la mise accanto al giubbotto di salvataggio giallo. «Piuttosto, ora stiamo attenti. Siamo sopra l'obiettivo, direi. O no?».

«Sì, lo ha indovinato».

«Più che altro l'ho intuito. È la quinta volta che lo sorvoliamo».

«E non si decidono ad arrendersi, uff» intervenne il pilota.

«Ah, questo è disfattismo».

«Non... non mi sono spiegato bene. È solo una constatazione». Il pilota si difese.

«Sì, vabbe'. Iniziamo a scaricare».

Il pilota passò l'ordine al resto della Luftflotte e, da quello e altri Heinkel He 111, piovvero ordigni.

Il comandante abbassò gli occhi e vide la terra sconquassata dai fiori di fuoco. Ogni volta che se ne accendeva uno poteva osservare le case intorno prima che crollassero.

Quanto tempo sarebbe dovuto passare per ottenere la resa?

La Seconda Guerra Mondiale in racconti Capitolo 1 GermaniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora