La mattina seguente fummo tirati giù dal letto alle sette di mattina.
Mio padre piombò infatti in camera nostra, intimandoci di muoverci e di scendere a fare colazione entro venti minuti. Fui seriamente tentata di ignorarlo e nascondere la testa sotto il cuscino, ma il pensiero di un'abbondante abbuffata mattutina era troppo allettante, quindi fui la prima ad alzarmi dal letto e ad andare in bagno.
Cinque minuti dopo uscii e scossi in modo davvero poco delicato Labhraidh e Michan, che, grugnendo, mi intimarono di lasciarli dormire ancora qualche minuto. Sbuffai e mi vestii, poi spalancai le ante, facendo entrare un venticello freddo ma rinvigorente, osservando con gioia il cielo terso che andava via via schiarendosi.
Alla fine, i miei due amici riuscirono a portare il culo fuori dalla stanza e insieme scendemmo le scale, diretti in cucina, mentre le due ragazze del nostro clan si litigavano amichevolmente il bagno.
Incontrammo moltissimi coetanei, tutti con le lo sguardo assonnato e l'impronta del cuscino ancora sulla guancia, e l'idea di poter finalmente conoscere streghe di altri clan mi riempì di energia.
In cucina riuscimmo miracolosamente ad appropriarci di tre sedie libere e, in men che non di dica, stavamo divorando tutto ciò che c'era sul tavolo.
«Scusami, mi potresti passare la salsa olandese?» domandai ad un ragazzo dai capelli castano chiaro, seduto proprio davanti all'oggetto dei miei desideri.
«Certo!» rispose con un sorriso, allungandomi la ciotola rossa e osservandomi con occhi curiosi.
«A che clan appartieni?» mi chiese proprio mentre stavo spalmando la crema di burro e maionese sulle uova, a loro volta posate sopra il mio toast avvolto in prosciutto cotto. Già, si può dire che la tipica colazione irlandese fosse tutto fuorché dietetica... e la cosa mi piaceva da impazzire.
«Leipreichaun» risposi, appena prima di addentare il ben di Dio che c'era nel mio piatto.
«Tu?» domandai a mia volta, cercando di non mugolare di piacere nel sentire il prosciutto croccante sciogliersi in bocca. Cielo, che squisitezza.
«Moruadh» mi rispose, versandosi del succo di frutta.
«Tesoro, non hai paura di ingrassare?» mi chiese in quel momento un ragazzo palesemente gay, con le sopracciglia disegnate e un sorriso dolce e divertito.
«Amo troppo questa roba per preoccuparmi delle calorie» risposi, osservando bramosa il mio capolavoro culinario.
«Non sapevo che i Leipreichaun avessero anche il brutto vizio di abbuffarsi» esclamò in quel momento una voce femminile, dolce e cristallina. Mi voltai nella sua direzione e mi ritrovai davanti una ragazza piuttosto brutta, con il naso leggermente schiacciato e dei piccoli occhietti azzurri, che in quel momento mi stavano fissando con astio.
«Sei una Clurichaun?» domandai, e vedendo il suo cenno affermativo capii al volo la sua acidità nei miei confronti.
«Senti, io non ho niente contro di te e non voglio litigare» borbottai, cercando di ignorare l'antipatia che stava già crescendo nei suoi confronti.
«Nemmeno io; volevo solamente farti presente che ha proprio un brutto vizio» commentò quella, ghignando e osservando anche Michan e Labhraidh, che si stavano abbuffando peggio di me.
«Beh, sicuramente non è l'unica ad avere questo "brutto vizio", come lo chiami tu» si intromise allora un'altra ragazza, seduta a capotavola, indicando orgogliosamente il proprio piatto, ricolmo di uova Scrambled, ovvero strapazzate in padella con crema di latte e unite a bacon croccante, formaggio grattugiato e basilico.
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Stirpe Di Strega
FantasyRowan O'Brien ha quasi diciotto anni, vive in Irlanda ed è una strega. O meglio, lo sarebbe se fosse in grado di eseguire il Rito d'Iniziazione del suo clan. In qualità di figlia del capo clan, sa di suscitare l'attenzione dell'intera congrega, ma...