Quella sera, verso le dieci, mi diressi insieme a mia madre verso il grande acero rosso, sotto il quale si sarebbe svolta la Cerimonia dei Blocchi.
Era la prima nottata di novembre, e il cielo era limpido e freddo. Le stelle brillavano solitarie nel manto nero della notte, e la luna calante proiettava deboli ombre sulla terra, che strisciavano pigramente sull'erba umida. L'aria aveva un odore frizzante, vitale, e ad ogni boccata mi riempivo di energia, di gioia.
«Rowan, santo cielo, sta' calma!» mi riprese in quel momento mia madre, afferrandomi saldamente per un braccio e riportandomi con in piedi al suolo.
«Scusa» borbottai, «Non mi ero nemmeno accorta di fluttuare» aggiunsi, cercando di domare le mie emozioni.
Moira scosse la testa, sospirando pesantemente.
«E smettila di fare anche questo!» esclamò di nuovo, fissandomi con astio.
«Questo cosa?» domandai, non capendo a cosa si stesse riferendo.
«Stai brillando, Rowan» sbuffò di nuovo, continuando a camminare e trascinandomi per un braccio, mentre io mi studiavo le mani con rinnovato fascino. Effettivamente, la mia pelle riluceva in modo particolare, come se volesse imitare lo splendore pallido della luna: sembrava quasi argentea, eterea.
Fortunatamente, quella sera indossavo i pantaloni lunghi, i miei amati anfibi e il piumino, così che le uniche porzioni di cute visibili erano le mani e il viso. Sollevai il bavero della giacca fin sopra il naso e infila le mani in tasca, così il la luce che emanavo si affievolì poco a poco.
«Che forza» sussurrai sorridendo alla luna, che mi guardava impassibile e silenziosa dal cielo.
Quando arrivammo sotto l'acero, individuai subito i giovani Daoine Sidhe che avevo conosciuto quel pomeriggio, e che avrebbero dovuto sostenere la Cerimonia.
Tiarnan, il ragazzo dalla pelle diafana e i capelli ricci, quella sera sembrava ancora più pallido del solito. Il suo viso era bianco come un cencio, e si stava nervosamente mordicchiando le unghie, osservando la sua Strega Giuda come se fosse la sua ancora di salvezza.
Eogan aveva invece un'aria spavalda, infatti se ne stava ritto e immobile, con lo sguardo fisso sul piccolo focolare accesso lì vicino. L'unico segno del suo nervosismo era dato dal movimento incontrollato della sua gamba sinistra, che si muoveva su e giù come se avesse una vita propria.
Saoirse era invece il suo opposto, infatti non riusciva a star ferma un secondo: camminava avanti e indietro, sullo stesso appezzamento di terra, sbattendo i piedi con talmente tanta forza che la mattina seguente avrei potuto vedere i segni del suo passaggio nell'erba calpestata e nella terra sollevata. Nonostante ciò, appariva piuttosto concentrata e pronta ad affrontare la prova.
Quella che attirò maggiormente la mia attenzione, però fu Lysagh: se ne stava comodamente seduta a terra, a gambe incrociate, con lo sguardo rivolto al cielo. La luna baciava i suoi capelli argentei, e in quel momento somigliava più ad una fata che alla ragazza studiosa qual era. Sembrava perfettamente tranquilla e totalmente a suo agio: a quanto pare credeva talmente nell'utilità dei Blocchi che non vedeva alcun lato negativo nella loro applicazione.
«Ragazzi, se siete pronti possiamo cominciare la Cerimonia» esordì Daghain, attirando immediatamente l'attenzione di tutti.
I quattro novizi annuirono, e raggiunsero le loro streghe giuda.
«Qualcuno vuole andare per primo?» chiese Daghain scrutandoli uno ad uno.
«Io» disse dopo qualche istante di silenzio Lysagh, avvicinandosi calma alla sua capo clan. La seguì un uomo molto alto, che ipotizzai potesse essere il padre visto che aveva i suoi stessi occhi color fiordaliso, ed entrambi entrarono all'interno di un pentacolo di sale tracciato sull'erba.
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Stirpe Di Strega
FantasyRowan O'Brien ha quasi diciotto anni, vive in Irlanda ed è una strega. O meglio, lo sarebbe se fosse in grado di eseguire il Rito d'Iniziazione del suo clan. In qualità di figlia del capo clan, sa di suscitare l'attenzione dell'intera congrega, ma...