Capitolo a Rating Rosso: sono presenti contenuti sessuali espliciti, quindi prosegui nella lettura solo se sei convinto di volerlo davvero fare ;)
«Soli soletti» concordò Rían, «Cosa ti va di fare?» mi domandò quindi in tono tranquillo, sorridendomi con affetto.
«Mangiare. Subito» esclamai, dirigendomi in cucina e setacciando gli armadietti e le credenze come un segugio.
Afferrai al volo un pentolino e lo riempii d'acqua, mettendolo a bollire sul fornello, e presi dalla credenza due tazze, nelle quali posai le bustine di tè. Mentre l'acqua si scaldava, trovai gli Scones che aveva preparato Laidhgeann un paio di giorni prima e, soddisfatta della mia scoperta, chiesi a Rían di prendermi un vasetto di marmellata ai lamponi dal ripiano più alto della credenza.
Tagliai a metà quegli ottimi pasticcini irlandesi simili a focaccelle e vi spalmai un abbondante strato di marmellata, contemplando poi il mio lavoro con l'acquolina in bocca.
Rían versò l'acqua bollente nelle tazze di tè e le posò su due piattini, portandole in tavola con lo zucchero e i cucchiaini, mentre io finivo di spalmare il ripieno di una decina di Scones.
«Che cibo divino» sussurrai, sedendomi al tavolo in mogano della cucina e ammirando la mia merenda pomeridiana con sguardo sognante.
Rían rise, scuotendo la testa: «Sei impossibile!» esclamò, iniziando a sorseggiare il tè bollente come se la sua lingua fosse totalmente insensibile alle scottature.
«Amo mangiare, cosa ci posso fare?» biascicai, masticando con soddisfazione la delizia che avevo meticolosamente preparato.
Avvolsi poi le mani attorno alla tazza di tè, crogiolandomi nel calore che via via si diffondeva dalle mie dita, e un sospiro rilassato mi sfuggì dalle labbra quando mi resi conto che, finalmente, ero a casa.
Rían posò il suo sguardo grigio argento su di me e, osservandomi con un sorriso che mise in evidenza la fossetta sulla guancia sinistra, disse: «Adoro il tuo entusiasmo per le piccole cose».
Arrossii lievemente: «Secondo me sono queste piccole cose che vanno a creare la felicità... e io, come qualunque altra persona al mondo, voglio essere felice» ammisi con semplicità, sorridendogli con affetto.
«Sei sicura di non avere più anni di quanti ne dimostri?» mi domandò il ragazzo, fissandomi con una curiosa luce negli occhi.
Fui sul punto di rispondergli, ma proprio in quel momento il cellulare di Rían iniziò a squillare, facendo vibrare leggermente la superficie del tavolo. Lo schermo, rivolto verso il soffitto, si illuminò e il nome di Cian comparve a caratteri neri sullo sfondo bianco.
Rían afferrò l'apparecchio e, portandoselo all'orecchio, accettò la chiamata: «Cosa c'è?» domandò, saltando a piè pari ogni convenevole.
Udii solo un indistinto brusio concitato, ma compresi al volo che Cian stesse comunicando delle cattive notizie: nell'udire le sue parole, la postura di Rían si era irrigidita di colpo, e la mano che non reggeva il telefono si era contratta a pugno con talmente tanta forza che le nocche erano sbiancate visibilmente.
«Oh, cristo... quand'è successo? Quanti erano?» domandò la mia Strega Guida, digrignando i denti.
«Non è possibile... No, spero di no, ma in ogni caso, noi siamo qui ad aspettarli... Sì, ne sono convinto, anche se non posso dire che la cosa mi faccia piacere...» sentii dire da Rían ma, per quanto mi sforzassi di capire il succo della conversazione, non riuscivo davvero a capire cosa quei due si stessero dicendo.
«Ora a casa di mio padre, con Rowan... sì, resto qui... non ti preoccupare. Okay, ciao. Tienimi aggiornato» concluse Rían, chiudendo la chiamata con un sospiro pesante.
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Stirpe Di Strega
FantasyRowan O'Brien ha quasi diciotto anni, vive in Irlanda ed è una strega. O meglio, lo sarebbe se fosse in grado di eseguire il Rito d'Iniziazione del suo clan. In qualità di figlia del capo clan, sa di suscitare l'attenzione dell'intera congrega, ma...