Terrore e folle passione a Galway pt.3

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Scusate per l'attesa!! Questo capitolo è stato un parto: l'ho scritto, corretto, tagliato, riscritto e tutt'ora non sono pienamente convinta del risultato 😂
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
A presto😘😘

Capitolo a Rating Rosso: sono presenti contenuti sessuali espliciti, quindi prosegui nella lettura solo se sei convinto di volerlo davvero fare ;)  

Un'ora dopo eravamo nuovamente seduti al bar, ed io avevo il naso infilato in un'enorme tazza di fumante tè allo zenzero, cercando di riprendermi dalla sbronza. A quanto pareva, io e Rían avevamo assorbito come spugne l'energia rilasciata dal Leipreachán morente, e questo ci aveva portato, in primis, a sperimentare parte di ciò che era stata la vita della fata, profondamente legata alla natura. L'energia si era poi lentamente dissipata, ma i nostri corpi non erano stati in grado di smaltirla e il tutto si era quindi concluso con una sbronza di proporzioni epiche, causata non dall'alcool ma da un'eccessiva quantità di magia.

«Come ti senti?» mi domandò Michan, abbassandosi alla mia altezza e fissandomi negli occhi con curiosità.

«Meglio, credo. Non sento più gli uccelli cantare» gli comunicai, facendo una smorfia imbarazzata.

«Ehi, avete ucciso una fata! Siete i primi a farlo da... da millenni!» esclamò il mio amico, dandomi una poderosa pacca sulla schiena e facendomi andare di traverso il tè che stavo bevendo.

Rían sospirò e, poggiando la fronte sul palmo della mano con un gesto stanco, borbottò: «È questo che mi preoccupa. Non ho la minima idea di quali potrebbero essere gli effetti collaterali o le ripercussioni di questo fatto sui nostri organismi... oltre a quelli che abbiamo già osservato, s'intende».

Fissai con aria meditabonda le venature di legno del tavolo, domandandomi cosa diavolo sarebbe potuto accadere ancora, e quasi non mi accorsi che Rían si stava rivolgendo a me.

«Cosa?» domandai molto intelligentemente, posando lo sguardo sui suoi occhi ancora debolmente illuminati d'argento.

«Sarà quasi ora di rimetterci in viaggio, non credi?» mi domandò, accennando all'orologio appeso alla mia destra, che segnava ormai le sei meno dieci di sera.

«Direi di sì... anche perché a breve pioverà» aggiunsi, fissando i lampi ancora lontani che illuminavano gli enormi nuvoloni carichi d'acqua di un tenue bagliore perlaceo.

«Dovremmo andare anche noi» sentenziò Solamh, per poi aggiungere: «Dopo quello che abbiamo visto oggi, credo sia chiaro a tutti che creare un esercito di streghe provenienti da tutti i tredici clan sia decisamente la nostra priorità. Domani stesso io comunicherò la notizia ai Gancanagh, e contatterò Daghain... credo ci debba ancora molte spiegazioni».

«Sono pienamente d'accordo» concordò anche Nuala, proprio mentre Leenane affermava: «Io farò lo stesso con i Pooka. E pretendo che Daghain indica una riunione del Consiglio ulteriore, ne abbiamo bisogno».

Labhraidh si alzò dalla sedia e, sorridendomi, disse: «Io mi limiterò a dire tutto a tuo padre. Preparati, perché questa sera riceverai una di quelle telefonate con i fiocchi» mi mise in guardia.

Risi e lo abbracciai con forza, sussurrandogli: «Sono contenta che tu stia bene. Non so cosa farei senza di te».

«Oh, la mia Rowan sentimentale! Non ti libererai di me tanto presto» mi disse lui di rimando, accarezzandomi i capelli e lasciandomi un bacio sulla fronte.

«Ci vediamo presto, Row» mi salutò Michan, con un sorriso carico d'affetto e, dopo aver salutato tutti gli altri, i miei due migliori amici uscirono dal bar, diretti alla loro macchina.

Stirpe Di StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora