Mi dispiace moltissimo per questo lunghiiiiiissimo periodo di inattività. Mi scuso davvero tanto con tutti quelli che attendevano un aggiornamento, ma l'università ha assorbito tutte le mie energie e non sono più riuscita a buttar giù neanche una parola.
Ora però, in questo momento di quarantena forzata (maledetto Coronavirus, ci stai facendo dannare) sto riscoprendo la NOIA, quella signora così simpatica che ti viene a trovare quando hai esaurito tutte le possibilità di svago.
Dopo aver pulito il bagno, cucinato un paio di torte, scaricato un'app per ri-imparare il francese e tentato invano di imparare a suonare il pianoforte, mi sono detta: "Okay, è il momento di riprendere la scrittura".
E così ho fatto.
Spero mi perdonerete per l'attesa, e mi auguro che il capitolo vi tenga compagnia in queste interminabili giornate di clausura.
Vi consiglio di rileggere il capitolo precedente, visto che questo è il suo prosieguo... Tanto di tempo, purtroppo, ce n'è!
A prestissimo😘Capitolo a Rating Rosso: sono presenti contenuti sessuali espliciti, quindi prosegui nella lettura solo se sei convinto di volerlo davvero fare ;)
La pungente aria invernale mi riscosse dal torpore e, rivolgendo lo sguardo al cielo, mi resi conto che il forte vento oceanico stava rapidamente spingendo le nuvole verso est, lasciando che le fredde stelle facessero capolino da dietro le nuvole.
Della luna non c'era traccia, per questo le tenebre sembravano più fitte del solito. Sollevai il cappuccio del mantello e alzai il naso verso il cielo, inspirando l'odore salmastro dell'oceano.
I miei passi veloci scricchiolarono sul marciapiede ghiacciato e, dopo meno di due minuti di camminata, mi ritrovai davanti alla porta della casa dei Guerrieri. Suonai il campanello e mi pulii i piedi nello zerbino, attendendo all'esterno finché una voce familiare strillò: «Chiunque tu sia, entra pure!».
Sorrisi nell'udire l'invito di Neacht e aprii la porta, venendo immediatamente investita da una folata di aria calda, che mi fece arrossare le guance.
«Ti unisci a noi, Rowan?» mi domandò Cian, afferrando il suo inseparabile giubbotto di pelle di camoscio e venendo verso di me.
«Unirmi a voi...?» domandai, non capendo di cosa stesse parlando.
«Stiamo andando al Pub della Strega. Vieni?» mi spiegò e, subito dopo, Neacht aggiunse: «C'è anche Saoirse, insieme agli altri ragazzi».
«Io... in realtà sono qui per parlare con Rían» farfugliai, leggermente presa in contropiede nel vedere tutti i Guerrieri mettersi in ghingheri per andare a Clifden.
Neacht mi rivolse un'occhiata eloquente: «Parlare, eh?» mi derise, arricciando le voluttuose labbra, perfettamente dipinte di rosso, in un ghigno cattivo.
«Siete ancora qui a litigarvi Rían?» domandò con tono innocente Cian, beccandosi uno sguardo truce da parte mia e un sorriso sornione da parte di Neacht, la quale ribadì: «Caro, io ho mollato l'osso da tempo. Forse è la volta buona che ci provo con te... chissà!».
Scossi la testa con espressione divertita e domandai: «È di sopra?».
«Sì, te lo chiamo» mi disse la sorella di Saoirse, prima di strillare a gran voce il nome della mia Strega Guida, che rimbombò per tutte le stanze della casa.
«Per tanto così avrei potuto chiamarlo anch'io» bofonchiai, irritata dall'improvviso urlo acuto della ragazza.
«Beh...» riprese Neacht, «Quando avete finito di parlare, raggiungeteci» disse, mimando nell'aria le virgolette nel pronunciare la parola "parlare".
«Ci vediamo dopo, allora» mi salutò Cian uscendo nella fredda notte dicembrina, seguito a breve da Neacht e da tutti gli altri Guerrieri.
«E così siamo rimasti soli... un'altra volta» mi sorprese alle spalle la roca voce di Rían, causandomi palpitazioni improvvise.
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Stirpe Di Strega
FantastikRowan O'Brien ha quasi diciotto anni, vive in Irlanda ed è una strega. O meglio, lo sarebbe se fosse in grado di eseguire il Rito d'Iniziazione del suo clan. In qualità di figlia del capo clan, sa di suscitare l'attenzione dell'intera congrega, ma...