Il ritorno di Moira pt.1

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Scusate tantissimo per l'attesaaaa! 🙈
Spero ne sia almeno valsa la pena ahah
A presto (si spera),
Sara😘

Il sonoro ticchettio della pioggia che cadeva sul tetto mi ridestò dagli agitati sogni di cui ero stata preda per tutta la notte e, socchiudendo le palpebre, guardai in alto, impiegando una decina di secondi per mettere a fuoco la buia stanza in cui mi trovavo. Dal lucernario posto sul soffitto a spiovente non filtrava nemmeno un raggio di sole, segno evidente che fosse ancora notte fonda, ma i lampi illuminavano saltuariamente il cielo, mostrandomi sprazzi di scure e gonfie nuvole. I tuoni erano solo un debole rombare di sottofondo, che si faceva però via via più forte man mano che i minuti passavano, e la pioggia, da sonoro ticchettio, si trasformò lentamente in uno scroscio.

Mi sdraiai sul materasso, in posizione prona, e posai le mani sullo stomaco, crogiolandomi del calduccio del letto e ripensando agli avvenimenti della giornata precedente.

Con tutte le cose assurde avvenute, dalla riunione con tre capo clan allo scontro con la fata, dalla quasi morte di Labhraidh alla mia colossale sbronza di energia, quella che più mi aveva sconvolta era stata il bacio con Rían. Una risata silenziosa mi squassò il petto e, nonostante il buio, mi coprii gli occhi con un braccio dall'imbarazzo nel ricordare ciò che io e la mia Strega Guida avevamo fatto nella sua macchina.

Dio, era stato meraviglioso... Rían lo era. Era assurdo ma, nonostante lo conoscessi da appena un mese, mi sentivo vicina a lui come a nessun altro, e sapevo con certezza che fra di noi c'era un legame, uno di quelli profondi.

Sentivo di potermi fidare ciecamente di Rían, di potergli confessare qualsiasi cosa, e sapevo che lui sarebbe sempre stato dalla mia parte, non importa quali fossero le conseguenze che poi avrebbe dovuto affrontare. Mi stavo lentamente rendendo conto il ragazzo era diventato il mio punto fisso, la mia Stella Polare sempre in grado di indicarmi la giusta direzione, il mio faro nella tempesta più nera. Era confortante sapere di avere qualcuno in cui riporre la fiducia più totale, ma era anche piuttosto terrificante: l'idea di consegnarmi totalmente nelle mani di qualcuno, di mettere i miei pensieri e le mie emozioni a nudo, mi faceva sentire piccola e indifesa, pronta ad essere spezzata e spazzata via dalla prima folata di vento.

«Mi farò male» sussurrai nel silenzio della camera, prevedendo che i miei forti sentimenti per Rían – sentimenti a cui non volevo dare un nome – mi avrebbero portata alla rovina.

«Hai detto... qualcosa» borbottò nel sonno Rían, probabilmente disturbato dal mio pontificare notturno, rigirandosi poi su un fianco e avvicinandosi a me.

Ancora addormentato, il ragazzo mi agguantò per un braccio e mi rotolò addosso, posando poi la testa ricciuta sulla mia spalla e russando leggermente.

Posai la guancia sui suoi capelli chiari e sospirai leggermente, beandomi del suo profumo e tracciando leggerissimi disegni immaginari sulla pelle scoperta della sua spalla. Osservai con interesse i muscoli definiti della sua schiena, e mi rilassai ascoltando battito regolare del suo cuore contro il mio stomaco.

Tornai in alto con lo sguardo, studiando le profonde venature del legno del soffitto, poi feci un breve respiro e cercai di sgusciare via da sotto il pesante corpo addormentato di Rían, strisciando sul materasso e sollevando con delicatezza il suo braccio nudo.

«Il tuo sgattaiolare via in modo così furtivo è dovuto ad un ripensamento a proposito di ciò che è accaduto ieri?» mi domandò però la voce roca del ragazzo, inchiodandomi al letto.

«I-io...» balbettai, momentaneamente presa in contro piede nel constatare che Rían era decisamente sveglio e desideroso di una mia risposta. Respirai il buon odore del suo bagnoschiuma e, superato lo spavento iniziale, risposi: «No, non stavo cercando di sgattaiolare via da te».

Stirpe Di StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora