Stirpe Di Strega

Il ballo di Yule pt.2

Capitolo a Rating Rosso: sono presenti contenuti sessuali espliciti, quindi prosegui nella lettura solo se sei convinto di volerlo davvero fare ;)   

A Rían bastò una manciata di secondi per attirare l'attenzione su di sé: fu questo il tempo che Simone ci impiegò per individuarlo fra la folla e correre verso di me, strillando: «Oh, mio Dio! Rowan O'Brien al ballo con Rían O'Neill! Questo sì che è inaspettato!».

Scossi la testa, sconsolata: «Ciao anche a te, Simone. Bello, il tuo abito!» mi complimentai, osservando il suo vestito color pesca dall'ampia gonna a campana, cercando inutilmente di evitare l'argomento "Rían".

«Chi se ne frega del mio vestito!» strillò quella, «Tu sei qui con... lui!» sbottò, posando i piccoli ma luminosi occhi castani sul mio accompagnatore.

Sospirai e feci le presentazioni: «Rían, lei è Simone. Simone, lui è Rían» dissi, e la mia Strega Guida allungò un palmo verso l'umana. Simone osservò la sua mano protesa con occhi sgranati, e ci mise un paio di secondi di troppo per capire che la doveva stringere.

«Oh, cielo» sussurrò poi, squadrando prima Rían e poi me, «Ho appena visto Rían O'Neill, e non era un'allucinazione dovuta all'alcol perché gli ho anche stretto la mano» esclamò la ragazza, rossa in viso.

«Credo che sia la cosa più erotica che mi sia mai successa» mi confidò poi, borbottando nel vano tentativo di non farsi sentire da Rían e facendomi scoppiare a ridere.

«Ne sono lusingato» ribadì però il ragazzo e Simone, arrossendo come un'aragosta, farfugliò un saluto e si dileguò fra la folla.

Diedi un pugno affettuoso sulla spalla del mio accompagnatore: «Sei tremendo!» esclamai.

«Lo so» mi rispose, per poi posarmi le mani sui fianchi e trascinarmi in pista.

Ballammo e ridemmo per le due ore successive, salutando i nostri compagni Daoine Sidhe e chiacchierando come normali ragazzi adolescenti. Passai mezz'oretta con Michan, giunto dalla contea di Cork solo e soltanto per accompagnare Saoirse, ma poi lo lasciai libero di correre dalla sua bella, e cercai di tenere lontano Rían dai professori del liceo, che, non appena lo avevano visto, erano sbiancati e avevano tentato di fuggire dal suo sguardo divertito.

La serata fu piacevole al punto tale che nemmeno i ripetuti tentativi di approccio da parte di Martin Benson mi misero di cattivo umore: il ragazzo era solo una fastidiosa mosca che ronzava nella periferia della mia mente, mentre Rían era il sole che calamitava tutta la mia attenzione.

«Quel ragazzino mi sta irritando» mi sussurrò la mia Strega Guida, volteggiando con innata grazia sulle note dei Coldpaly.

«Ignoralo, è solo geloso perché il mio accompagnatore è il ragazzo più bello della sala» gli risposi, posando la testa sul suo petto muscoloso e rilassandomi con il regolare battito del suo cuore nell'orecchia.

«Così mi fai arrossire!» rise lui, lasciandomi una fugace carezza sulla schiena.

Feci per rispondere, ma alla canzone dei Coldplay si sostituì Ed Sheeran e, nell'udire le note iniziali di Barcelona, esclamai: «Mi piace da morire! Vieni!» aggiunsi, trascinando Rían a centro della pista da ballo.

A quella canzone erano legati ricordi meravigliosi del viaggio che avevo compiuto con mia madre in giro per l'Europa: Barcellona era una delle città che avevamo visitato, e tutto ciò che avevo visto e amato di quel luogo lo potevo ritrovare nel brano di Ed Sheeran.

"...We're going, somewhere where the sun is shining bright,

Just close your eyes...