Tredici clan pt.2

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Mi voltai di scatto, scrutando la foresta con gli occhi ridotti a due fessure, e mi avvicinai impercettibilmente a Michan e Labhraidh. Dopotutto loro erano quelli grandi, grossi e atletici... no?

In quel momento individuai tre - no, quattro... anzi, cinque - sagome a quattro zampe, che correvano a tutta velocità verso di noi. Lanciai uno strillo di puro terrore e chiusi gli occhi, ma non sentii alcun tipo di artiglio penetrarmi la pelle.

Sollevai lentamente una palpebra e vidi quattro grossi lupi balzare proprio sopra me, Michan e Labhraidh, mentre un quinto si fermava esattamente davanti a me.

Mi fissò con occhi stranamente intelligenti, di un caldo e profondo marrone, poi fece uno sbuffo con il naso, e l'aria calda del suo fiato sollevò la frangetta che mi era ricaduta in modo scomposto sugli occhi. Il lupo chiuse un occhio, proprio come se volesse farmi l'occhiolino, e poi saltò oltre di me, raggiungendo i suoi simili nella radura.

Quando i lupi furono di nuovo tutti insieme, vidi i loro corpi deformarsi e restringersi, il pelo ritirarsi sotto la pelle e gli artigli trasformarsi in unghie. Nemmeno dieci secondi dopo dei lupi non c'era più traccia, e al loro posto c'erano quattro donne e un uomo completamente nudi.

«La volete piantare, idioti litigiosi che non siete altro?» sbottò una donna sulla trentina, camminando con aria minacciosa (per quanto potesse essere minacciosa una donna nuda come mamma l'ha fatta) verso il gruppo dei Dukko e dei Voghee Lyno.

«Abbiamo altro da fare che ascoltarvi litigare tutti gli anni» rincarò una ragazza sui venticinque anni, la stessa che due minuti prima mi aveva fatto l'occhiolino sotto forma di lupo.

«Ma la mia macchina...» borbottò un uomo della Opel.

«Non ce ne frega un cazzo. Chiudetela qui e non pensateci più» lo stroncò l'uomo lupo, minacciandolo con un'occhiata raggelante.

Ma, diamine, non provavano una vergogna del diavolo a starsene lì, in una radura piena di gente, senza nemmeno un telo per coprirsi?

A quanto pareva no, infatti l'uomo che aveva parlato poco prima spostò le mani sulle anche, come per sottolineare ulteriormente il concetto appena espresso. Peccato che così facendo concentrò le attenzioni di tutti, uomini compresi, su ciò che aveva in mezzo alle gambe, senza praticamente accorgersene.

Era la prima volta che vedevo un uomo completamente nudo, ma compresi appieno che era particolarmente dotato quando Michan esclamò, con gli occhi fissi sul ragazzo nella radura: «Alla faccia, quello è un anaconda, altro che un lupo!».

«Di male in peggio, ragazzi» borbottai, quasi soffocandomi dalle risate.

Nella radura nessuno, né da parte dell'Audi né da quella della Opel, ebbe qualcosa da ridire, così la donna lupo che aveva parlato per prima, una trentacinquenne con un fisico da fare invidia ad una ventenne, andò da mio padre dicendo: «Sono la capo clan dei Pooka, Leenane O'Malley».

Mio padre, senza sbattere ciglio, accompagnò lei e i suoi nudi compagni alla loro tenda, senza mai guardarla al di sotto del collo.

Quando tornò, si trovò davanti ad un uomo dell'Audi e ad una donna della Opel, entrambi determinati a presentarsi per primi. Mio padre non fece loro proferire parola e, per non creare discordie, estrasse una monetina dalla tasca dei calzoni.

«Signora, lei è testa. Signore, lei invece è croce» esordì, e lanciò in aria la moneta.

Uscì croce, e l'uomo si presentò come Bran, dei Dukko.

Dopo che mio padre ebbe scortato i Dukko nella loro tenda fu il turno della donna, che disse di essere Briana, capo clan dei Voghee Lyno.

E quando anche i Voghee Lyno furono sistemati tutti tirarono un sospiro di sollievo, tranne Labhraidh, il quale disse soltanto: «Peccato... non vedevo l'ora che scoppiasse una rissa di proporzioni gigantesche».

Stirpe Di StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora