L'interrogazione di Lucas andò piuttosto bene. Mr Brown gli aveva fatto solo qualche domanda – alle quali lui aveva risposto con decisione – assegnandogli una “A” e mandandolo a sedere. Nell'esatto momento in cui l'insegnante abbassava gli occhi sul registro per chiamare un altro studente, la campanella suonò e tutti i ragazzi presenti in aula si dileguarono, dimenticandosi persino di salutare l'insegnante, che scosse la testa divertito.
Lucas si diresse subito alla ricerca di Josh; il suo amico era rimasto in bagno per tutta la durata della lezione e aveva il sospetto che si fosse addormentato sul water. Entrando nel gabinetto dei ragazzi e non trovando nessuno, Lucas iniziò ad esplorare i corridoi alla ricerca del suo migliore amico. Dopo aver scorrazzato per tutta la scuola, trovò Josh davanti al distributore del caffè dell'ultimo piano; era talmente tanto indaffarato ad infilare una moneta nella fessura del distributore da non rendersi conto della presenza di Lucas, che si era avvicinato a lui.
«Che fine avevi fatto?» gli chiese.
«Mal di stomaco.» borbottò Josh dando degli scossoni al distributore per cercare di far entrare la sua moneta e prendersi un caffè.
«Che moneta è quella?» gli domandò Lucas curioso. «Non è troppo grande per il distributore?»
Josh osservò i soldi che aveva in mano e si diede una pacca sulla fronte. «Che idiota!» si disse, estraendo dalla tasca una moneta della giusta misura, infilandola nella fessura e prendendo due caffé. Le bevande furono pronte in pochi secondi; Josh porse un bicchiere a Lucas e tenne l'altro per sé.
«Ne ho assolutamente bisogno.» si giustificò, avviandosi verso il suo armadietto e tirando fuori il libro di letteratura.
«Il caffè non fa mai male.» concordò Lucas, gettando il bicchiere ormai vuoto nel cestino della spazzatura. I due ragazzi varcarono dell'aula di letteratura e mormorarono un: «Buongiorno.» alla professoressa Kendall, che, come al solito, non rispose, né diede segno di aver udito le voci di due dei suoi studenti. Lucas cercò di prepararsi mentalmente alla lezione monotona dell'insegnante, mentre Josh accese il cellulare e lesse alcuni messaggi. Lucas sbirciò e vide che erano stati inviati poco prima da una certa “Adria”.
Decise di lasciare a Josh un po' di privacy e si guardò intorno, rendendosi conto che nei due banchi situati davanti al suo e a quello di Josh si erano seduti Kimberly Morgan e un ragazzo dai capelli neri, che le lanciava delle timide occhiate di tanto in tanto, come se non riuscisse a staccarle gli occhi di dosso.
Lucas iniziò a fissare con particolare attenzione i due ragazzi, chiedendosi se stessero insieme o meno; interruppe presto quel genere di pensieri: la Kendall aveva iniziato la lezione, cominciando a spiegare la biografia di William Shakespeare. Lucas non aveva intenzione di ascoltare, ma finse di farlo, annuendo di tanto in tanto e fissando l'insegnante, per evitare di essere richiamato. Josh, a differenza sua, continuò a chattare al cellulare, senza curarsi della professoressa Kendall e della lezione.
Dopo una buona mezz'ora, Lucas lanciò un'occhiata al cellulare di Josh, leggendo il messaggio “Verrai a tifare per il tuo Joshy oggi?”, e chiese al suo amico: «Con chi parli?»
Josh lo guardò e borbottò: «Non te l'ho mai detto, ma ho una ragazza. Sto parlando con lei.»
Lucas gli mollò una gomitata scherzosa. «Me la farai conoscere?»
«Sì.» borbottò Josh in risposta. «Oggi verrà alla partita. Sai, frequenta la Goode.»
«Fraternizzi col nemico?» gli domandò Lucas in tono divertito.
Josh scosse la testa. «Tiferà per me.» affermò battendosi un pugno sul petto. «Cioè per noi.» si corresse. «Ma soprattutto per me.»
Lucas accennò un sorriso divertito e guardò dritto davanti a sé, osservando i due ragazzi seduti dinanzi a lui.
Kimberly Morgan aveva il viso poggiato sulla mano chiusa a pugno, mentre il suo amico sembrava stesse sonnecchiando. Dopo pochi attimi, il ragazzo scivolò lentamente lungo la sedia, fino ad abbandonare la testa sulla spalla della sua compagna di squadra. La quarterback, dopo qualche secondo, gli diede una debole gomitata nel fianco.Il ragazzo, dopo qualche secondo, drizzò lentamente la testa.
«Ti eri addormentato sulla mia spalla.» lo informò Kimberly.Lucas, dopo qualche attimo, vide il rossore dietro le orecchie del ragazzo, probabilmente dovuto all'imbarazzo.
«Scusa. È che questa lezione mi ha messo sonnolenza.» mormorò il ragazzo sbadigliando.
Kimberly annuì. «Spero che finisca presto.» borbottò.
I due ragazzi rimasero in silenzio per tutto il resto della lezione.
Quando la campanella suonò, i due si dileguarono in fretta fuori dall'aula, uscendo prima di tutti gli altri.
«Certo che quei due sono strani.» disse Lucas a Josh mentre entrambi uscivano dall'aula.
Josh non disse nulla e alzò semplicemente le spalle.
I due amici si presero un altro caffè e iniziarono a percorrere il corridoio, diretti verso il laboratorio di informatica.Lungo la strada incrociarono Kimberly Morgan e il suo amico dai capelli neri; a Lucas venne il sospetto che li stessero pedinando.
Con loro c'era Derek, un amico di Josh e Lucas e il quarterback della loro squadra di football, della quale facevano parte anche i due ragazzi.
«Aspettiamo Derek.» propose Josh appoggiandosi con la spalla ad una fila di armadietti che si trovava a poca distanza dai tre ragazzi.
Lucas, da lì, riuscì ad udire un tratto della loro conversazione.
«Hey, mi dai il tuo numero?» stava chiedendo Derek a Kimberly.
Lucas vide l'amico di Kimberly irrigidirsi e iniziare a fissare Derek con un'espressione strana. “Gelosia, forse” pensò Lucas.
Kimberly ridacchiò. «Naturalmente. Il quarantatré. Guardati le spalle. Sarai il primo che farò placcare.»
Derek rimase a bocca aperta, come se non si aspettasse una risposta del genere.
«Vieni, Daniel.» disse Kimberly al suo amico, che annuì e la seguì lungo il corridoio.
“Allora è così che si chiama” pensò Lucas. “Daniel”.
Derek, nel frattempo, aveva raggiunto lui e Josh, iniziando a snocciolare i suoi pensieri su Kimberly Morgan. «Però ha un bel caratterino.» concluse.
«Secondo me non hai speranze.» gli disse Josh.
«La penso anch'io così.» concordò Lucas. «Secondo me lei e quel ragazzo con i capelli neri stanno insieme. O almeno, lui prova qualcosa per lei. Ho visto come la guardava in classe.»
«Grazie dell'incoraggiamento, ragazzi!» esclamò Derek sarcasticamente, varcando la soglia dell'aula di informatica per primo.Sbah Khrir!
In questo capitolo si percepiscono le prime ship 😏
Ma non illudetevi troppo, può accadere di tutto 🙃
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Olympus [1] • The hunt has just begun
FanfictionPRIMO LIBRO DELLA SERIE "Olympus"; FANFICTION ISPIRATA AL MONDO DI PERCY JACKSON; NON TIENE CONTO DE "Le Sfide di Apollo". Dopo la sconfitta di Gea sembrava essere tornato tutta alla normalità, ma a distanza di tre anni le cose cambiano. Eolo, il s...