12• Lucas fa dei passi avanti nella sua carriera

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Il mattino seguente, Lucas si svegliò imponendosi mentalmente di non alzarsi mai più alle quattro del mattino. Dopo aver fatto una doccia veloce ed essersi vestito, uscì fuori dalla casa venti, portando con sé il suo borsone. Individuò Adria, che se stava seduta sulla sua valigia a poca distanza dalla casa di Ecate, con l'aria di chi sta per addormentarsi da un momento all'altro. 

«Buongiorno.» la salutò Lucas. 

«Non è un “buongiorno”.» ribatté lei sbadigliando. 

«E pensare che ieri eri così felice di partire…» le ricordò Lucas con l'aria divertita. 

«È colpa di Connor Stoll.» replicò Adria. «Ha messo uno strano filtro dei figli di Iride nel mio caffè.» 

Prima che Lucas potesse rispondere, Kimberly li chiamò: «Su, muovetevi voi due.» Con lei c'era Edmund, che aveva un'aria assonnata e depressa. 

«Come va?» gli domandò Lucas. 

«Malissimo.» rispose il figlio di Eolo. 

“Quanto entusiasmo” pensò Lucas. 

Kimberly fece cenno ai due ragazzi di seguirla; stavano andando verso quattro figure e, anche se Lucas faticava a distinguerli dato che era ancora notte fonda, il ragazzo riconobbe Chirone. 

Il centauro diede delle pacche sulle spalle a tutti, soffermandosi per ultimo su Lucas. «Cerca di non morire, figliolo.» gli disse con un sorriso.

«Grazie del consiglio.» rispose Lucas cercando di non dare un tono troppo sarcastico alla frase. Chirone, dopo avergli sorriso nuovamente, si allontanò raccomandando ai tre ragazzi venuti con lui – ovvero Nico, Will e Gordon – di tornare a dormire subito dopo aver salutato i quattro semidei che stavano partendo. Prima fu la volta di Gordon, che abbracciò Kimberly e Adria e diede una stretta di mano a Lucas. Non degnò nemmeno di uno sguardo Edmund, che ci rimase piuttosto male. Seguì con lo sguardo il figlio di Apollo, che si stava allontanando verso la casa sette, finché non arrivò Will a dargli una pacca sulla spalla per consolarlo. Il saluto più assurdo e sorprendente fu quello di Nico, che non si limitò ad un semplice abbraccio come Will: dopo aver salutato Adria, abbracciò Kimberly e iniziò a piangere. Si, proprio a piangere. Will e Adria erano scioccati mentre Lucas non sapeva esattamente come reagire. Ad Edmund non pareva importare molto; durante i tre anni che aveva passato al Campo Mezzosangue, non aveva mai conosciuto davvero Nico Di Angelo, quindi vederlo piangere non gli sembrò un fatto così eclatante. 

Kimberly, invece, avvolse le braccia attorno al corpo di Nico, dandogli delle pacche sulla schiena. 

“Cosa gli è preso?” sillabò con le labbra rivolta a Will. 

Il figlio di Apollo alzò le spalle. 

«Dai Nico, non fare così.» disse Kimberly quando il figlio di Ade iniziò a singhiozzare ancora più forte. «Torneremo vivi. Te lo prometto.» aggiunse divertita. 

Nico parve trovare la forza per parlare. «Si okay… però mi mancherete comunque...soprattutto tu Kimberly che hai fatto quella cosa per me e Will...io...vi voglio bene!» urlò l'ultima frase, poi si separò da Kimberly e corse via, con il viso in fiamme.

«Cavolo. E pensare che stiamo andando solo al Campo Giove per un po’.» 

Will, che era ancora scioccato, balbettò: 

Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora