45• La dea del destino è una pessima imitatrice di Stephen King

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A differenza di come Adria aveva immaginato, non finirono sull'Himalaya, bensì in una piccolo e umido villaggio inglese. Lei e Josh si ritrovarono improvvisamente distesi su un prato curato, situato sulla sponda di un lago dall'acqua limpida. 

Josh si mise a sedere su quella distesa di verde per primo, guardandosi intorno: alle loro spalle c'erano diverse casette dalle mura tinteggiare di bianco, colore che attribuiva a quelle abitazioni un'aria confortevole e curata.

«Sembra carino qui.» commentò il ragazzo, porgendo una mano ad Adria per aiutarla ad alzarsi in piedi. 

«Già.» concordò lei. «E sarebbe ancora più carino se solo sapessi dove ci troviamo.» 

«Credevo che fossi venuta qui di proposito.» sentenziò Josh. 

Adria scosse la testa. «Volevo fuggire dalla situazione in cui ci trovavamo e non mi sono resa conto che sotto di noi c'era un'ombra.» gli spiegò, osservando l'ambiente circostante. Adocchiò un uomo, seduto sulla sponda opposta del lago, intento a pescare. 

La ragazza richiamò la sua attenzione gesticolando verso di lui. «Ehy lei!» gridò. «Sa dove ci troviamo?» 

L'uomo la osservò con aria sospetta, prima di decidersi a rispondere. «Siamo a Pittenweem. In Scozia.» 

«Grazie dell'informazione.» gli disse Adria formalmente. Si voltò verso Josh. «Poteva andarci peggio, no?» 

«Direi di sì.» concordò lui. «Ho una certa voglia di comprare un kilt. Cerchiamo un negozio di abbigliamento prima di andare?» 

«Un kilt?» ripeté Adria.

Josh annuì. «Dicono che il kilt sia il capo più sexy che un uomo possa indossare.» Mosse il sedere prima a destra e poi a sinistra per un paio di volte. «Vedrai che roba.» disse con voce maliziosa. 

Adria rise. «Beh, in tal caso, andiamo a cercare un negozio.» 

* * *

I due non ci misero molto a trovare un negozio di abbigliamento tipico scozzese. Dopo aver camminato per circa un quarto d'ora, arrivarono in centro e trovarono diversi e confortevoli negozietti dall'aria antiquata e calorosa. Oltre ai negozi d'abbigliamento, c'erano diverse tavole calde, dalle quali giungeva un profumo inebriante. 

Quell'odore era così invitante che fece brontolare lo stomaco non solo ad Adria, ma anche a Josh. 

«Ti prego, entriamo in uno di questi ristoranti!» disse la figlia di Ade al suo ragazzo, scuotendogli il braccio. «Questo profumino mi ha messo appetito!» 

«Anche io ho fame, in effetti.» concordò Josh, avvicinandosi ad un piccolo locale che assomigliava ad una panetteria. «Entriamo qui?» chiese alla sua ragazza. «Dall'odore sembra che preparino cose buone.»

Adria annuì, trovandosi pienamente d'accordo, ed entrambi entrarono nel locale tenendosi per mano. 

La figlia di Ade adocchiò subito dei panini dall'aria invitante e li indicò a Josh. «Prendiamo quelli?» gli chiese guardandolo negli occhi  e stringendo con maggior forza il braccio al quale si era aggrappata prima. 

«Direi di sì.» disse il ragazzo divertito dal comportamento della sua ragazza. «Sembrano avere un aspetto delizioso.» Si avvicinò ad Adria, passandole un braccio attorno alla vita. «Non so perché, ma ora che abbiamo catturato Borea mi sento più libero e spensierato.» 

«Non cantare vittoria troppo presto.» ribatté prontamente lei, mollando la presa dal suo braccio. «Potrebbe accadere di tutto. Chione potrebbe averci seguiti. E poi, è ora che inizia la parte complicata: Eolo.» 

Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora