17• Edmund, Ciuchino domestico part-time

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Erano ore che Edmund si rigirava nel letto dell'infermeria del Campo Giove senza riuscire a dormire. Ad occupare i suoi pensieri non era Gordon, bensì le parole che Rachel – alias l'Oracolo di Delfi – aveva pronunciato quella mattina. Ciò che aveva detto gli aveva ricordato la seconda ragione per cui era tornato: avvisare i suoi amici del pericolo a cui sarebbero andati incontro prima o poi. Prima di tornare al Campo Mezzosangue aveva fatto una piccola deviazione al palazzo di suo padre – sotto consiglio di Jo e Emmie, le proprietarie della Waystation, il posto in cui Edmund aveva vissuto per qualche mese dopo la fuga per schiarirsi le idee – per fargli alcune domande del tipo: “Ti importa qualcosa di me?”. Non appena si era introdotto nella dimora di Eolo, aveva udito il signore dei venti discutere animatamente con Ermes riguardo la sua posizione di immortale, insultando pesantemente Zeus per non averlo mai promosso col titolo di “dio”. Inoltre aveva nominato Marte e alcuni amici semidei di Edmund, Daniel, Reyna, Josh, Lucas Adria e Kimberly. Da ciò che Edmund era riuscito a capire, suo padre Eolo stava architettando una sorta di piano malvagio da attuare contro Zeus e nel quale era coinvolto anche Ermes; il messaggero degli dèi aveva deciso di allearsi con Eolo. Edmund non aveva ben compreso cosa c'entrassero i suoi amici in tutta quella storia, ma, sulla via di ritorno dal palazzo – ovviamente, non aveva più parlato con suo padre né si era fatto vedere –, aveva deciso di avvertirli riguardo a quella storia, ma senza spaventarli. In quel momento, pensò che non fosse affatto una buona idea. Aveva visto le loro facce sconvolte e gli sguardi preoccupati quando Rachel aveva pronunciato quelle predilezioni. Non aveva intenzione di turbarli maggiormente. Rimase sveglio per tutta la notte a rimuginare su Eolo, Gordon e i suoi amici. Si addormentò verso le cinque del mattino, per poi essere svegliato Daniel dopo quelli che gli parvero pochi minuti. 

«Preparati.» gli disse. «Dobbiamo andare in un posto. Credo che per te sarà una splendida sorpresa.» 

«Gordon?» esclamò Edmund.

«Non ho idea di come tu abbia fatto ad indovinare, ma sì.» 

Edmund schizzò fuori dal letto e aprì l'anta di un armadietto, facendo ruzzolare parecchie bende dagli scaffali sui quali erano poggiate. «Cosa mi metto?» esclamò nel panico. «Non posso uscire in mutande!» sbottò, sottolineando il fatto che indossava solo i boxer. «O forse sì?» Guardò Daniel. «Credi che Gordon apprezzerebbe?» 

Daniel sospirò, facendo cenno ad Edmund di chiudere l'armadietto. «Credo di no. Vado a prendere la tua valigia.» 

«Fa' in fretta!» gli gridò dietro Edmund mentre Daniel usciva dall'infermeria. «Non voglio far aspettare Donny! Anche se non ho ancora capito dove si trova!» 

* * *

«Dov'è Gordon?» chiese per l'ennesima volta Edmund mentre lui, Daniel e Lucas – che aveva insistito per seguirli – camminavano diretti al parco di Crissy Field. 

«Non saprei. Daniel?» gli rispose Lucas. 

«Non manca molto.» Daniel si massaggiò le tempie, come se avesse il mal di testa. «Piantala di chiederlo. Non ti ho portato per farmi da Ciuchino domestico, ma per aiutarti con il tuo ex-ragazzo.» 

«Quindi non sei qui perché vuoi sapere cosa sta facendo Kimberly?» lo punzecchiò scherzosamente Lucas. 

Daniel scosse la testa, arrossendo. «Voglio solo aiutare Edmund. Tutti meritano una seconda possibilità.» 

«Grazie, Daniel.» gli disse Edmund. «Aspetta un attimo» esordì, accelerando il passo, come se si fosse reso conto di una cosa di rilevante importanza, «mi stai dicendo che tu non ti sei ancora dichiarato a Kimberly!?» 

«Non urlarlo così!» biascicò Daniel, guardandosi intorno nervosamente.  

«Dai, Daniel! Non puoi non averglielo ancora detto!» continuò Edmund, ignorando le sue parole. 

Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora