47• "Russare" is for boys, "Sospirare rumorosamente" is for men

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Reyna, qualche ora dopo, riuscì ad appisolarsi, con il russare di Lucas in sottofondo e la mente invasa dai suoi pensieri sull'impresa. Si svegliò pochi minuti dopo, sentendo un rumore provenire dall'esterno. Si mise a sedere di scatto, guardandosi attorno: Lucas non era più lì. Era sparito, forse a causa del volere di un dio, esattamente come era successo qualche ora prima. La ragazza tirò fuori il suo coltello e si preparò ad uscire. Non fece nemmeno in tempo ad aprire la cerniera che chiudeva la tenda, che Lucas la aprì prima di lei, sgusciando all'interno del loro piccolo rifugio. 

«Dove vai?» le chiese, notando la sua espressione determinata e le dita strette attorno al manico della sua arma. 

«Stavo uscendo per cercarti.» rispose Reyna. «Dove sei andato?» 

Lucas sigillò con cura la tenda prima di risponderle. «A fare pipì.» affermò con semplicità. 

Reyna alzò un sopracciglio. «E perché non mi hai avvertita?» 

«Perché stavi dormendo e non volevo svegliarti.»

La figlia di Bellona annuì, sussultando nel sentire lo stesso rumore di poco prima provenire all'esterno.

«Qualcosa non va?»

«Tutto okay. Hai sentito o visto qualcosa di strano mentre tornavi qui?» 

«No. Avrei dovuto?» 

Reyna scosse la testa e ripose il suo coltello nello zaino. «Credevo di aver sentito un rumore.» 

Lucas si stese sulla coperta di pile, poggiando la testa sul cuscino. «Probabilmente era io.» Si strofinò gli occhi, guardando Reyna in viso. «Non vuoi dormire un altro po'?» 

«Non sono riuscita a dormire prima» rispose Reyna, sedendosi di fianco a Lucas, «e non credo che ci riuscirò ora.» 

«Credo che sia colpa mia.» disse il figlio di Ecate seriamente. «Eri così impegnata a guardarmi da non riuscire a chiudere occhio?» aggiunse maliziosamente. 

«Sì, è colpa tua.» confermò Reyna. «Russi.» 

«Cosa!?» esclamò Lucas indignato. «Io non russo!» 

Reyna sospirò con aria divertita. «Dicono tutti così.» 

«Io non russo!» ripeté Lucas. Si voltò su un fianco, abbracciando il cuscino con una finta aria imbronciata. «Sospiro rumorosamente. Ma tanto io lo so che lo hai detto per non ammettere che mi stavi guardando.» concluse chiudendo gli occhi. 

«Non ti sarai offeso, adesso?» gli domandò Reyna divertita da quella reazione. 

Lucas rispose con un piccolo grugnito: la prova inconfutabile che stava russando, a differenza di quanto aveva sostenuto fino a poco prima. 

Reyna lo guardò divertita e raccolse le gambe attorno al petto. Non sapeva perché, ma aveva come la sensazione che qualcuno avesse ascoltato la loro conversazione, appostato dietro un tronco d'albero o un cespuglio particolarmente ricco di fogliame. Nonostante Lucas le avesse detto di non aver incontrato nessuno, Reyna aveva il sospetto che quel qualcuno si fosse nascosto per fare il modo che Lucas non lo vedesse. Quella situazione la inquietava: non udiva nessun rumore, né scorgeva alcuna ombra al di fuori della tenda, eppure aveva una gran voglia di uscire fuori per stanare eventuali intrusi. Allo stesso tempo, però, aveva paura di addentrarsi da sola tra gli alberi e di immergersi nella notte – e se ne vergognava. 

Scosse leggermente Lucas per la spalla, che si lamentò con un altro dei suoi deboli grugniti. 

«Lucas, per favore, svegliati.» mormorò Reyna con una certa urgenza. 

Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora