24• "Tremors" dei poveri

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Durante il viaggio in macchina, Daniel si lanciò in un'intricata spiegazione dei suoi sospetti su Mercurio, mettendo al corrente Lucas e Reyna di quelle che loro definirono semplici paranoie.

«Ha anche minacciato Lucas!» esclamò il ragazzo con enfasi.

«Ah, era una minaccia?» Lucas si grattò dietro la testa confuso. «Credevo stesse scherzando.»

«Dovresti cercare di prendere più sul serio gli dei.» lo rimproverò Reyna. «O rischi di ritrovarti ridotto seriamente in un ammasso di carne.»

«Okay, questa era un'altra minaccia.» Lucas sollevò gli angoli della bocca. «E l'ho presa sul serio. Quindi tu...»

«Non lo dire.» ordinò Reyna intuendo la fine della frase.

«...sei...» continuò Lucas.

«Non aggiungere altro.»

«...una...»

«Zitto.»

«...dea.» concluse lui soddisfatto.

«Sul serio?» Reyna alzò un sopracciglio con aria inquisitoria.

«Non sto flirtando.» si giustificò lui alzando le braccia. Riuscì quasi a sentire Afrodite che diceva sarcasticamente: "No! Certo che no!"

«Potreste smettere di flirtare per un momento?» esordì Kimberly.

«Io non sto flirtando.» affermò Reyna.

Lucas, a differenza della ragazza, non lo negò nuovamente.

Reyna si schiarì la gola, cercando di ricomporsi. Non riusciva a credere di aver partecipato a una conversazione tanto strana.

«Non stavamo parlando di Mercurio?» domandò cercando di ridare un po' di senso alla loro discussione.

«Sì, esatto.» Daniel la guardò dallo specchietto con gratitudine. «Mercurio ci stava guardando in maniera sadica.»

Kimberly scosse la testa ridacchiando, mentre svoltava verso un cartello, che li informava che mancavano pochi chilometri per arrivare a Baker Beach. «Davvero credi che Ermes sia un sadico?» Gli lanciò un'occhiata di sbieco prima di continuare. «Lui aiuta i semidei. E non credo che potrebbe mai trarre piacere nell'infliggere loro del dolore.»

«Non credi che questo sia un collegamento con il tipo che ho spiato? Ha detto che i semidei si fidano di lui e che questo li porterà sulla cattiva strada.»

«È una teoria piuttosto affascinante in effetti.» rifletté Lucas. «Ma sembra forzata. Da ciò che ho letto, Ermes non mi sembra il tipo da uccisioni e torture.»

«Dovremmo concentrarci su Eolo.» affermò Reyna.

«E su Nereo.» aggiunse Kimberly mentre parcheggiava non molto lontano dalla spiaggia. I suoi amici erano talmente presi dalla discussione da non essersi nemmeno accorti del loro arrivo a Baker Beach. Era il momento di ricevere qualche risposta.

* * *

Mentre facevano la fila per prenotare un posto in spiaggia, Kimberly si spazientì e si alzò sulle punte per vedere cosa stessero facendo i tipi davanti a loro, che era fermi davanti al bancone da circa mezz'ora. Alzò leggermente la testa e incrociò lo sguardo del ragazzo addetto alle prenotazioni. Si rimise subito composta, cercando di stringere i pugni e non ucciderlo seduta stante. Era proprio lui. Indietreggiò lentamente, finendo per calpestare il piede di qualcuno e rischiare quasi di perdere l'equilibrio. La persona a cui aveva quasi spappolato il piede, infatti, l'aveva stretta per fianchi, evitandole una caduta rovinosa. Al posto di ringraziare, Kimberly imprecò a voce alta e si voltò per vedere chi fosse il suo salvatore. Quando vide la faccia di Daniel rossa come un pomodoro, quasi si rassenerò.

Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora