Il ragazzo uscì dall'acqua a grandi falcate, tenendo Kimberly stretta sé, come se la stesse proteggendo da chissà quale pericolo. Lucas, Reyna e Daniel lo seguirono, restando un paio di metri di distanza.
«Chi diavolo è quello?» sbottò Daniel nervoso.
"Uccidilo!" esclamò suo padre eccitato per il suo primo quasi-omicidio. "Ti ha rubato la donna!"
"Caro, ti va della valeriana?" chiese Iuventas paziente rivolgendosi ad Ercole.
"Si, infatti. Vai a mangiare la valeriana" tagliò corto Daniel. Era troppo teso per intraprendere uno di quei discorsi senza senso con suo padre. Non che parlare con Lucas fosse tanto diverso. Ma almeno lui proponeva cose decenti rispetto a suo padre, che sembrava divertirsi un mondo nel consigliargli cose assurde e realizzabili sono se non possedevi un minimo di dignità.
«Daniel?» gli chiese Lucas, come se lo avesse già chiamato un altro centinaio di volte. «Allora che ne dici?» continuò il suo amico con impazienza.
Daniel lo guardò, sbattendo le palpebre un paio di volte; probabilmente Lucas gli aveva proposto qualcosa e lui, a causa del breve discorso che aveva avuto con i suoi genitori, non l'aveva sentito.
«Io e Lucas stavamo dicendo che non sarebbe un'idea così cattiva chiedere qualcosa al ragazzo. Dobbiamo capire chi è.» gli spiegò Reyna. «Ha detto di essere figlio di Ecate e deve essere piuttosto potente se riesce a fare quello che fa Lucas con la magia.»
Lucas liquidò - per finta ovviamente. Chi se li perdeva i complimenti di Reyna! - con un cenno della mano ciò che la ragazza aveva detto. «Dai, non sono poi così bravo. Non so fare niente di speciale.»
«Piantala di fare il modesto.» replicò Reyna come se fosse un ordine.
«Sì, chiediamoglielo.» Daniel arrivò sotto al loro ombrellone. Kimberly era distesa su uno dei lettini con gli occhi chiusi. Il misterioso ragazzo era inginocchiato accanto a lei e le baciava in continuazione la mano sinistra. Questo gesto rese Daniel piuttosto nervoso e fu proprio il nervosismo a spingerlo a parlare. «Chi sei e perché ti stai comportando così con Kimberly?» chiese al ragazzo stringendo i pugni.
Il ragazzo alzò lo sguardo su di lui e fece un sorriso sarcastico, che somigliava ad un muto "patetico". «Non ti devo spiegazioni.»
Reyna si fece avanti. «Io dico di sì.» replicò con quella voce autoritaria e professionale, che fece pensare a Lucas: "Dei, ma quanto è sexy!". «Conosci il nome di Kimberly, spunti dal nulla, vieni ad aiutarci con l'idra e ti comporti con la nostra amica in maniera strana.» Reyna riprese fiato. «Parla.»
«Sto cercando di aiutare.» Il ragazzo alzò le spalle. «È illegale?»
«No.» gli rispose Lucas. «Ma non sappiamo chi sei. Per quanto ne sappiamo, potresti anche essere un mostro che ha assunto le sembianze di un ventenne allampanato.»
Il ragazzo ridacchiò, scompigliandosi i capelli castani. «Buona questa.» disse. «Ma sono solo un semidio. Un figlio di Ecate. Ho visto l'idra e sono venuto ad aiutare. Sono il guardiano della spiaggia ed è mio dovere proteggerla.»
«Grazie tante della tua protezione. Ma non ci serve. Puoi anche andartene ora.» sbottò Daniel notando che quel tipo aveva preso per mano Kimberly, intrecciando le loro dita.
Il ragazzo gli rivolse un sorriso freddo. «Sei geloso?» chiese con aria di scherno. Rise, come se lo trovasse divertente. «Ma per favore. Non hai speranze con lei.»
«E tu che ne sai?» ringhiò Daniel.
«Perché conosco Kimberly.» ribatté il ragazzo. Fece una pausa per accarezzare la guancia di Kimberly con un dito. «Non le piacciono i tipi gelosi e possessivi.»
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Olympus [1] • The hunt has just begun
FanfictionPRIMO LIBRO DELLA SERIE "Olympus"; FANFICTION ISPIRATA AL MONDO DI PERCY JACKSON; NON TIENE CONTO DE "Le Sfide di Apollo". Dopo la sconfitta di Gea sembrava essere tornato tutta alla normalità, ma a distanza di tre anni le cose cambiano. Eolo, il s...