28• Quando il cibo fa miracoli

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«Che combini, Gordon Ramsey?» chiese Edmund a Gordon entrando in cucina e dandogli un bacio sulla guancia. Lui e Gordon erano tornati al Campo Mezzosangue per avvertire Chirone dell'impresa e della partenza di Kimberly, Daniel, Lucas, Josh, Adria e Reyna. Subito dopo essere usciti dalla Casa Grande, Gordon aveva deciso di mettersi ai fornelli e di dare una mano alle arpie con la cena. Edmund, invece, aveva deciso di andare a farsi una doccia, promettendo al suo ragazzo di raggiungerlo una volta finito. 

«Cucino.» rispose Gordon concentrato, aggiungendo una quantità eccessiva di pepe alla carne che stava cucinando. «Ti va di assaggiare?» chiese al suo ragazzo, indicando un piatto sul tavolo contenente dei tranci di pizza con pomodoro e mozzarella. 

Edmund non ebbe il cuore di rifiutare; Gordon era un pessimo cuoco, ma la sua espressione entusiasta convinse il figlio di Eolo ad accomodarsi su una sedia e ad addentare un pezzo di pizza. 

«Ehy, ma è buona!» esclamò stupito, dopo aver ingoiato il boccone. Non si aspettava che fosse tanto saporita: solitamente la pizza che Gordon preparava era sempre cruda, carborizzata o insapore. Stentò a credere che l'avesse preparata proprio lui. 

«Aspetta di provare quella che ho preparato io!» esclamò il figlio di Apollo. «Quella pizza è stata preparata dalle arpie e non è male, ma la mia è molto meglio.» 

“Ah ecco” pensò Edmund, mentre si cacciava in bocca altre due fette di pizza. “Sembrava troppo strano per essere vero”. 

Gordon, nel frattempo, aveva tirato fuori dal forno una pizza completamente carbonizzata; una scia di fumo nero e una leggera puzza di bruciato fuoriuscirono dal forno e si diffusero rapidamente in tutta la stanza. 

«Oh, guarda!» esclamò il figlio di Apollo, tentando di scacciare il fumo con i guantoni che indossava. «Sì è arrostita! Proprio come piace a me!» 

“Arrostita!?” pensò Edmund. “È un pezzo di carbone!” 

«Ehm, Gordon.» gli disse dolcemente il figlio di Eolo. «Non mangiare quella pizza.» 

«Perché no?» domandò lui sorpreso. 

«Perché è completamente bruciata e potrebbe farti male.» 

«Ah.» Gordon si sedette su una sedia. «Forse avrei dovuto seguire la ricetta.» 

«Credo di sì.» Edmund gli indicò il piatto che conteneva la pizza preparata dalle arpie. «Mangia questa se hai fame.» 

«Okay.» Il figlio di Apollo ne prese una fetta e ne morse un bel pezzo. «Faccio proprio schifo a cucinare.» affermò. 

«Hai solo bisogno di un po' di pratica.» ribatté Edmund. 

Gordon annuì sorridendo. 

Il figlio di Eolo appoggiò i gomiti sul tavolo sospirando e ripensando all'impresa per la quale i suoi amici erano partiti. Doveva assolutamente dire a Gordon ciò che sapeva. «Devo parlarti di una cosa seria.» borbottò chinandosi verso il suo ragazzo. 

«Di che si tratta?» 

«Riguarda l'impresa. E mio padre.» 

* * *

Dopo aver passato tutto il pomeriggio a guidare la moto, Lucas iniziò a sentirsi spossato. Aveva deciso di utilizzare i suoi poteri per raggiungere Seattle il più in fretta possibile e, in quel momento, capì che non era stata affatto una buona idea.

«Ti va di fermarti?» chiese a Reyna.

«Va bene.» rispose lei, urlando leggermente per sovrastare il vento che fischiava nelle orecchie di entrambi.

Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora