9• Un tizio cade dal cielo

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«Tieni.» Lou passò a Lucas un pettorale di bronzo. I due si stavano preparando per la partita di Caccia alla Bandiera e lui era leggermente agitato, probabilmente perché non aveva avuto altri avversari oltre Adria e aveva paura di non essere all'altezza o combinare un casino.

«Tranquillo.» Lou diede a Lucas una pacca sulla spalla. «Anche io alla mia prima partita ero tesa come te.»

«E com'è andata?»

«Mi sono rotta un paio di costole.»

«È, ehm...rassicurante.» balbettò Lucas. Corse a mettersi in posizione, secondo gli ordini di Sherman. Avrebbe dovuto aiutare Damien White e Chiara Benvenuti a stanare le difese avversarie mentre Sherman, Ellis, Lou e alcuni figli di Apollo sarebbero andati a prendere la bandiera.

«Su, muovetevi.» ordinò Sherman quando Chirone annunciò l'inizio della partita.

Dopo che Kimberly ebbe piantato la bandiera rosso sangue sul Pugno di Zeus - che a Lucas sembrava un enorme mucchio di letame -, Sherman ripeté rapidamente le istruzioni.

«Voi» Indicò suo fratello Ellis, Lou e la metà dei figli di Apollo, «verrete con me a prendere la bandiera. Invece voi» Indicò alcuni dei figli del dio del sole che erano rimasti, Lucas, Damien e Chiara, «vi occuperete della difesa avversaria. E per finire,» Guardò Gordon, Kimberly, e i figli di Efesto, «voi starete in difesa.»

Tutti i semidei annuirono.

«Andiamo!» urlò Sherman correndo verso il territorio nemico.

* * *

Lucas si sorprese delle sue abilità; aveva appena sconfitto un figlio di Ermes con la spada.

Sperò solo di non aver esagerato. Si mise alla ricerca dei suoi compagni, che si erano separati per attaccare più territorio e abbattere più in fretta le difese. Una delle due figlie di Nike scivolò giù da un albero e lanciò una freccia verso la sua direzione; Lucas tese la mano in avanti per spedire il colpo alla destinataria. Si era difeso d'istinto, come se avesse sentito la semidea ancora prima che scoccasse la freccia. La ragazza gridò, probabilmente più per la rabbia che per il dolore. Lucas si preparò ad affrontarla, prendendo la silenziosa decisione di usare la magia. Quell'avversaria gli sembrava troppo feroce per affrontarla con le sue abilità quasi inesistenti - a suo parere - da spadaccino.

La ragazza rise. «Pensi di vincerete, maghetto?»

«Già.» rispose Lucas tirando una stoccata verso di lei. Prima ancora che la ragazza potesse parare il colpo, la sua spada era già a terra. «Penso che vinceremo.» concluse il figlio di Ecate allontanandosi alla ricerca di Damien e Chiara. Talvolta veniva attaccato da qualche nemico, ma riuscì a sconfiggerli tutti, usando la magia più che la spada. Dopo aver sconfitto l'ultimo semidio, Lucas si appoggiò con la schiena al tronco di un albero, scivolando fino a sedersi sul terreno. Si sentiva spossato, probabilmente perché aveva usato troppo i suoi poteri. Fu costretto a rialzarsi quando sentì uno strano rumore proprio dietro il pino a cui si era appoggiato. Sbirciò, cercando di non farsi vedere, perché si sentiva troppo stanco per poter affrontare un altro semidio. Tirò un sospiro di sollievo nel notare che erano solo Damien e Chiara che si baciavano.

Si schiarì sonoramente la gola per attirare la loro attenzione.

Damien sussultò. «Lucas! Che bello vederti! Dove sei stato?»

«Mi prendi in giro?» replicò Lucas.

«No.» rispose Chiara. «È solo che noi, beh...»

«Ci hai visti mentre ci baciavamo?» la interruppe Damien.

«Sì.» rispose lui. «Non mi sembra questa gran cosa.»

Lucas iniziò ad allontanarsi da loro, con l'intenzione di dirigersi verso il territorio della squadra blu. «Che ne dite di andare?»

* * *

Mentre i tre attraversavano il ruscello con un balzo, videro Will Solace con la bandiera della squadra nemica in mano e gli corsero dietro per proteggerlo dagli attacchi dei nemici, tra i quali Nico.

«Non è giusto Solace!» gli stava urlando dietro. «Mi hai distratto!»

Will si voltò verso di lui con un sorriso malizioso. «Prima regola in battaglia: mai farsi distrarre dagli avversari.»

Quando il figlio di Apollo superò il ruscello, la bandiera cambiò colore, diventando dorata.
Mentre andava verso il Pugno di Zeus, Lucas si guardó intorno, osservando alcuni semidei seduti sul prato, semisvenuti ed intenti a leccarsi le ferite.

«Kimberly ci è andata giù pesante.» disse Will, che stava stringendo a sé un Nico Di Angelo imbronciato.

«Già.» Kimberly andò loro incontro, seguita a ruota da Gordon, che aveva un arco in mano. «Gordon mi ha dato una mano a convincere i figli di Efesto ad aiutarci, minacciandoli con le sue frecce.» spiegò con aria di approvazione.

«Pista!» urlò un ragazzo mentre precipitava dal cielo; in meno di due secondi Gordon se lo ritrovò addosso.

«Toglietemi questa roba di dosso!» urlò il figlio di Apollo.

«È proprio lui?» esclamò Drew Tanaka sbalordita. Gli altri semidei avevano raggiunto il Pugno di Zeus e stavano guardando il ragazzo che era caduto dal cielo.

«Sì, è proprio lui.» confermò una semidea.

«Toglietemelo di dosso!» strillò Gordon scalciando i piedi.

«Potresti evitare di calciare proprio lì vicino?» si lamentò il ragazzo caduto dal cielo. «Ci tengo particolarmente a quella zona.»

Kimberly e Sherman lo tirarono su per le braccia. Il ragazzo aveva gli occhi marroni, i capelli castani e le labbra rosse e carnose. Indossava una maglietta bianca con una grossa macchia di sangue in corrispondenza di un fianco.

«È bello essere di nuovo qui.» affermò prima di svenire.

Uhm allora...questo capitolo è molto più corto degli altri non perché non avessi idee, ma perché sto appunto revisionando tutto ed ho tagliato alcune parti che ritenevo "noiose". Si, per chi non lo sapesse avevo pubblicato i 61 capitoli che componevano questa storia e dopo un mesetto ho deciso di revisionare tutto e pubblicare mano a mano perché mi sono accorta di preferire la narrazione in terza persona alla prima. Lo trovo un modo di scrivere più "adulto". Vi ricordo che tra non molto inizierà la parte "bella" della storia, tra cui alcune che vi faranno sclerare (almeno spero).

Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora