Josh riprese conoscenza solo quando sentì qualcuno gettarlo a terra senza alcun riguardo. Udì delle voci attorno a sé, che non seppe riconoscere, e non aprì gli occhi finché non avvertì qualcuno avvicinarsi a lui.
«Josh?» disse quella persona. «Riesci a sentirmi?»
Il ragazzo dischiuse appena le palpebre; ad occhio e croce, gli era sembrata la voce della sua ragazza, ma non ne era del tutto sicuro. «Adria, sei tu?» chiese.
«Sì.» confermò lei, tirando un sospiro di sollievo. «Come ti senti?» gli domandò.
«Benone, tralasciando il mal di testa.» rispose il semidio, aprendo completamente le palpebre e guardandosi intorno. «Dove siamo?»
«Nell'igloo. Zete e Calaide ci hanno portati qui e sono andati ad avvisare Borea di averci catturati. Torneranno tutti e tre a momenti.»
Josh annuì e si mise a sedere. «Scappiamo?» propose.
«Meglio di no. Sarebbe impossibile rientrare una volta fuori.» ribatté Adria. «Questa è la nostra occasione per catturare Borea.» proseguì in un sussurro. «Tiriamo fuori il thermos, lo catturiamo e mettiamo fine a questa storia.» elencò, contando sulle dita della mano sinistra ogni azione.
«Bel piano.» si complimentò Josh, battendo più volte le palpebre. «Mi aiuti a farmi sedere?» le chiese, sebbene il suo unico desiderio, in quel momento, fosse farsi una bella dormita.
«Certo.» gli rispose Adria. Gli mise una mano sotto la schiena e lo tirò lentamente su.
«Grazie.» le disse Josh, strofinandosi gli occhi. Il suo mal di testa si era placato drasticamente e ciò contribuì a farlo sentire molto meglio. «Ora provo a rimettermi in piedi.» annunciò.
«Aspetta.» Adria gli passò una bottiglia contenente del nettare. «Bevi un po' di questo, prima.»
Josh annuì e Adria lo aiutò a bere, avvicinandogli la bottiglia alle labbra e tirandogli i capelli all'indietro mentre il suo ragazzo beveva. Josh la lasciò fare; nonostante fosse in grado di bere e tenere la bottiglia in mano anche da solo, adorava tutte le premure che Adria gli stava riservando.
La ragazza, dopo qualche secondo, gli allontanò la bottiglia dalle labbra. «Vuoi provare ad alzarti, adesso?» gli chiese con gentilezza mentre si domandava mentalmente perché Zete e Calaide ci stavano mettendo così tanto a tornare.
«Sì.»
«Ti aiuto.» disse in fretta Adria, prendendolo per le spalle per sostenerlo.
Josh si tirò su e riuscì a rimettersi in piedi senza rischiare di cadere.
«Come va?» chiese Adria preoccupata. «Hai mal di testa? Ti fanno male le gambe?»
«No, sto bene.» Josh le sorrise, leggermente divertito. «Tranquilla.» Iniziò a guardarsi intorno: la stanza in cui lui e Adria si trovavano era composta interamente da ghiaccio e, al centro di essa, c'era un trono composto da stalattiti, stalagmiti e neve.
«Bene.» rispose Adria, lanciando un'occhiata verso l'ingresso della stanza oltre la quale Zete e Calaide erano scomparsi per andare a chiamare Borea. «Tira fuori il thermos dallo zaino. Potrebbero tornare da un momento all'altro e dobbiamo essere preparati.»
«Va bene.» Josh si sfilò lo zaino dalle spalle e iniziò ad aprire la cerniera, interrompendosi non appena udì alcune voci.
«Dove sono?» sbottò qualcuno.
«Nella sala del trono.» rispose timorosamente qualcun altro.
Ad occhio e croce, a Josh parvero le voci di Borea e Zete e ne ebbe la conferma vedendo che avevano varcato la soglia di un arco di ghiaccio, seguiti a ruota da Calaide.
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Olympus [1] • The hunt has just begun
FanfictionPRIMO LIBRO DELLA SERIE "Olympus"; FANFICTION ISPIRATA AL MONDO DI PERCY JACKSON; NON TIENE CONTO DE "Le Sfide di Apollo". Dopo la sconfitta di Gea sembrava essere tornato tutta alla normalità, ma a distanza di tre anni le cose cambiano. Eolo, il s...