3• La Foster trova la sua alunna perfetta

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La lezione di informatica passò rapidamente; quando suonò la campanella, Lucas si alzò quasi a malincuore dalla sua postazione. Aveva finito piuttosto in fretta il compito assegnato dall'insegnante e aveva trascorso quasi tutta l'ora a disegnare sul programma “Paint”. Quando uscì fuori dall'aula, si avviò subito verso il suo armadietto e prese il libro di aritmetica. 

«Non sono pronto per due ore di matematica.» annunciò Josh raggiungendo con lo zaino in spalla e il libro sottobraccio. 

«Nemmeno io.» disse Lucas. «Ma almeno, dopo, è ora di pranzo.» aggiunse, come se quello fosse un ottimo presupposto per andare a lezione di matematica. 

«Mh-mh.» fece Josh distrattamente mentre ricominciava a chattare al cellulare. 

«Ti ha proprio rubato il cuore questa Adria, eh?» gli chiese Lucas scherzosamente mentre entravano in classe. 

I due salutarono l'insegnante, che rispose con un: «Silenzio!», e si sedettero ai loro posti. 

«Puoi dirlo forte!» gli rispose Josh con aria sognante mentre lui e Lucas si sedevano ai loro posti. «È davvero speciale. Sono sicuro che ti piacerà.» 

Lucas annuì e salutò sua sorella, che era appena entrata in classe, seguita a ruota da Daniel e Kimberly. Quest'ultima fu accolta dall'insegnante di matematica con un'insolita gioia, come se non avesse aspettato altro se non il suo arrivo. 

Lucas diede una gomitata a Josh. «Secondo te quei due ci stanno pedinando?» 

«Nah.» rispose Josh, inclinando la sedia all'indietro e intrecciando le dita delle mani dietro la testa. 

«Ma ci seguono ovunque!» insisté Lucas. «Guarda! Ci stanno anche fissando, adesso!» bofonchiò. 

Josh si voltò verso i due ragazzi, che gli fecero un segno di saluto, prima di distogliere lo sguardo da loro. 

«Non ci stanno fissando.» 

«Ma se ti hanno anche salutato!» 

«Davvero?» 

«Sì!» esclamò Lucas. «Secondo me ci stanno davvero pedinando.» Iniziò a fare un elenco, contando sulle dita. «Kimberly è venuta a lezione di biologia. Poi lei e Daniel si sono presentati a lezione di letteratura e ora a matematica. Ah e, per finire, li abbiamo incrociati in corridoio.» 

«Sono solo coincidenze.» lo liquidò Josh. 

«Sarà.» fece Lucas poco convinto. «Ma questa storia non mi piace.» 

«Silenzio!» strillò la professoressa Foster, annunciando l'inizio della lezione. 

Chiamò immediatamente all'interrogazione Derek e Gwen, che si diressero verso la lavagna con aria afflitta.
La Foster assegnò loro un esercizio piuttosto complicato, ordinando a tutti i presenti in classe di risolverlo, includendo anche Kimberly e Daniel. 

Per almeno un'ora, gli unici rumori udibili furono lo sfregare del gesso sulla lavagna e lo strusciare delle matite sui fogli.
Poco dopo, la Foster chiese a Lucas di mostrarle l'esercizio che aveva svolto, controllandolo con cura e complimentandosi con lui per il risultato corretto. Lo mandò a posto, scribacchiando qualcosa sulla sua agenda. Dopo dieci minuti, la Foster sbuffò infastidita, notando che Derek, a differenza di Gwen, aveva svolto l'esercizio in modo completamente sbagliato. L'insegnante schioccò la lingua con disapprovazione e lanciò una lunga occhiata alla classe, soffermandosi con lo sguardo su Kimberly. 

«Signorina Morgan, so che lei ha voti molto alti in aritmetica.» le disse. 

«Sì, esatto.» confermò la ragazza. 

«Perché non viene lei a mostrare al signor Hernandez come svolgerlo in maniera corretta?» le chiese l'insegnante, nonostante anche Gwen l'avesse risolto nel modo giusto. 

«D'accordo.» rispose Kimberly, alzandosi e dirigendosi verso la lavagna. 

La ragazza cancellò tutto l'esercizio svolto da Derek e iniziò a scrivere con il gesso un lungo procedimento, arrivando al risultato corretto. 

«Perfetto!» la lodò la Foster, intimandole di tornare a sedersi. 

Mentre la donna continuava ad interrogare sua sorella e il suo amico, Lucas pensò quasi con nostalgia che quella sarebbe stata la sua ultima lezione di matematica del liceo. Mancavano pochi giorni alla fine del suo ultimo anno scolastico. Aveva già mandato una domanda di iscrizione in un college della California, che offriva un'ottima borsa di studio per il football. Lucas aveva a lungo temuto che non lo accettassero a causa del fatto che aveva ripetuto l'ultimo anno scolastico, ma non per cattiva condotta, bensì perché l'anno prima si era operato e aveva perso gran parte dell'anno scolastico. Tutte le sue paure erano sparite qualche giorno prima, quando aveva ricevuto la lettera di responso: il college aveva accettato la sua iscrizione. Lucas era impaziente di partire per quel tratto di nuova vita, ma, allo stesso tempo, gli dispiaceva separarsi dalla sua famiglia e vederli soltanto durante le festività. Lui e Josh si erano promessi di restare in contatto, nonostante i loro college distassero di qualche chilometro l'uno dall'altro. Lucas non aveva ben capito quale fosse il nome del college che il suo amico avrebbe frequentato; ogni volta che ne parlava, Josh lo chiamava “College di Nuova Roma” quindi Lucas aveva iniziato a pensare che fosse un college in stile italiano, anche se non aveva idea di come fosse organizzato il sistema scolastico italiano. 

Il suono della campanella distolse la sua mente da quei pensieri; il ragazzo racimolò in fretta le sue cose e uscì in fretta dall'aula, seguito a ruota da Josh. 

Il ragazzo sistemò i libri nel suo armadietto, che si trovava proprio accanto all'aula, e lo richiuse, accompagnando Josh a riporre i suoi libri. Lungo la strada li raggiunsero anche Gwen e Derek. Quest'ultimo li informò del suo andamento all'interrogazione. 

«Avrei potuto fare di più.» disse sconsolato. «Mi ha dato solo la sufficienza.» 

«A te come è andata Gwen?» le chiese Lucas. 

«Mi ha dato un “A-”.» gli rispose la ragazza fieramente. 

Lucas gli diede una pacca sulla spalla. «Però.» 

Sua sorella era sempre stata brava a scuola e per quello aveva deciso di iscriversi a Oxford, che l'aveva accettata subito, fornendole una buona borsa di studio sia per il football – anche lei faceva parte della squadra –, sia per la sua ottima media scolastica. 

Lucas era molto fiero di lei; Oxford era una scuola eccellente e avrebbe dato a sua sorella un prestigioso futuro nell'ambito lavorativo. Nonostante ciò, però, lo rattristava il fatto che Gwen sarebbe andata a vivere in Inghilterra perché sapeva che si sarebbero visti solo durante le occasioni festive.
«Non so voi, ma io sto morendo di fame!» esclamò Josh, interrompendo il suo flusso di pensieri. «Spero che Luisa abbia preparato qualcosa di commestibile oggi.»
«Ne dubito.» disse Lucas, varcando la soglia dell'ingresso della mensa per primo. 

Salve!
Sono stra-felice perché stanno arrivando dei nuovi lettori e mi fa piacere. Quindi, thanks guys per votare, leggere, commentare e tutto il resto :))
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Uhm...fatemi sapere cosa ne pensate con un commento, un voto, un messaggio privato o un Rocky Lynch domestico!
(Preferirei l'ultimo punto ehh🌚)
*torna a sbavare sulle foto di Rocky*


Olympus [1] • The hunt has just begun  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora