«Adria andiamo a cena fuori stasera?» propose Josh alla sua fidanzata, che se ne stava stesa scompostamente sul letto. Come Josh si era aspettato, Adria alzò la testa dal cuscino alla parola "cena" e lo guardò con sospetto. «Perché proprio stasera? Plutone ha detto che domani dobbiamo partire per l'impresa.»
«Plutone ha detto tante cose,» ribatté Josh, «ma non gli ho sentito dire che non possiamo andare a cenare in un ristorante.»
«Beh, questo è vero.» Adria finse di rifletterci su. «Okay.» decise infine per poi affondare nuovamente la testa sul cuscino.
Josh si stese accanto a lei, le avvolse la vita con un braccio e poggiò il mento sulla sua spalla, ignorando le sue lamentele perché sapeva che, in realtà, ad Adria piaceva stare con lui e farsi abbracciare. Faceva solo la difficile; a quei pensieri, ricordò la fatica che ci aveva messo solo per avvicinarla e attirare la sua attenzione ed iniziò a ridere.
«Piantala di sghignazzare» biascicò la ragazza, «o ti giuro che il tuo sistema riproduttivo non sarà mai più lo stesso.»
«Posso interpretare questa frase come voglio?» chiese Josh maliziosamente.
«No.» rispose lei freddamente.
«Okay, scusa se ho riso.» fece Josh cercando di apparire dispiaciuto ed adorabile. «Sei arrabbiata con me, coniglietta?»
«No, pasticcino.» rispose ironicamente la ragazza. «Ma ti pare?»
«Uffa. Ma che ho fatto di male?»
«Lasciami riposare e poi ti perdonerò.» dichiarò Adria con una strana calma. Si voltò su un lato, in modo da riuscire a guardare il suo ragazzo. Josh intuì le sue intenzioni e cercò di trattenere un sorriso.
Quando Adria poggiò la testa sul suo petto disse: «Non eri arrabbiata con me?»
«Questo è un modo per farti perdonare.» affermò la ragazza. «E se provi a fare il minimo movimento ti spappolo la milza.»
«Ti amo tanto anch'io, amore.»
«Si, anche io ti amo tanto.»
Josh strabuzzò gli occhi. «Cosa?» chiese sbalordito.
«Niente.» borbottò Adria fin troppo velocemente.
* * *
Dopo tre ore di riposo, Adria era di un umore talmente ottimo da arrivare a baciare Josh, prima che lui potesse realizzare la cosa. Alla fine si era addormentato pure lui e aveva sognato un bambino dai capelli rossi che rideva, piangeva e lo chiamava "papà". Che roba assurda!
«Io vado a farmi una doccia e a prepararmi.» lo avvisò mentre si alzava dal letto e prendeva le cose che le servivano dal baule, che si trovava ai piedi del letto.
«Okay.» Josh sbadigliò. «Sei di buon umore.»
«Mi sono appena svegliata riposata e tra poco andrò a mangiare. È obbligatorio essere di buon umore per me.»
Josh alzò le sopracciglia con aria attraente. «Sono un ottimo cuscino, vero?»
«Sì.» concordò la ragazza prima di chiudersi in bagno.
Josh, nel frattempo, si mise a riflettere su ciò che aveva detto Plutone quando aveva preso da parte lui e Adria. Il dio dei morti aveva comunicato loro che sarebbero successe cose al di fuori di ogni eventualità - cose che non si era premurato di spiegare - e prima di sparire aveva consigliato loro di mantenere un profilo basso con Eolo. Come potevano mantenere un profilo basso con lui se lo scopo dell'impresa era quello di scovarlo e sconfiggerlo? Josh non riusciva proprio a capirlo e pensare alle parole dell'Oracolo non faceva che raddoppiare la sua preoccupazione.
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Olympus [1] • The hunt has just begun
FanfictionPRIMO LIBRO DELLA SERIE "Olympus"; FANFICTION ISPIRATA AL MONDO DI PERCY JACKSON; NON TIENE CONTO DE "Le Sfide di Apollo". Dopo la sconfitta di Gea sembrava essere tornato tutta alla normalità, ma a distanza di tre anni le cose cambiano. Eolo, il s...