CAPITOLO 3

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Elsa pov
Alzarmi dal letto è stata una impresa impossibile, ma scuola le cose sono forse peggiori.
Mi accorgo che tutti mi fissano, e chi non lo fa è perchè mi guarda di traverso e poi si gira a parlucchiare con le amiche o gli amici vicino, non capisco il perché e la cosa mi innervosisce parecchio.

Kat non è a scuola e sto cercando disperatamente Connor.
Appena lo vedo, mi ci catapulto quasi addosso.

Vedendo però che l'intero corridoio osserva ogni mia minima mossa decido di lasciare perdere e dirigermi verso di lui nel modo più lento e disinvolto possibile, mi saluta in un modo strano come se anche lui avesse bisogno di spiegazioni da parte mia.


Ma cosa sta succedendo?


Lo guardo male, non so che abbia, anzi non so che abbiano tutti.

Gli chiedo spiegazioni col viso, lo so che lui mi capisce anche solo da uno sguardo,  mi tira per un braccio e mi porta in un posto, che definirei il "nostro".

Lo usiamo quando abbiamo bisogno dei nostri spazi o dobbiamo parlare di argomenti che non devono essere sentiti o interrotti da qualcuno, è una parte della scuola che sembra quasi del tutto abbandonata, ed in realtà lo è perché considerata inagibile. Noi ci andiamo comunque e anche alcuni ragazzi come noi.

Ci sediamo sulle scale io negli scalini più alti, lui in quelli più bassi.
Connor prende dalla tasca il suo telefono e mi mostra delle foto che gli erano state mandate in privato su whatsapp.

Quella ragazza che è attaccata al ragazzo davanti a tutti, sono io.
A primo impatto, per la voracità del bacio però, il primo pensiero che mi sorge è:

" questa ragazza è sicuramente una poco di buono"

e credo si anche l'idea che è balenata e che si è diffusa tra gli altri.

Ed ecco spiegato perché mi guardano così.

Cazzo.

Vedendomi soprappensiero, Connor mi interrompe, e con uno sguardo compassionevole, che mi incute terribilmente paura.... aggiunge

"Non lo ricordi eh?"

Scuoto la testa.

" e non è tutto..."

Continua il discorso piano, quasi come se abbia la paura che ad un certo punto del discorso io possa impazzire, urlare e/o scappare.

"  è uscito Elijah, e ha picchiato questo ragazzo, l'ha picchiato con tutta la rabbia possibile, era disumano, tu piangevi , il ragazzo è finito all'ospedale."

Al pensiero che Elijah mi abbia difeso in questo modo quasi mi fa sorridere.
E inizio a vagare con la mente, ma di nuovo Connor  continua il suo discorso e mi riporta alla realtà.

"tutti dicono che l'abbia fatto per gelosia, non si può avere così tanta rabbia per un'amica, anzi per "l'amica di tua sorella" ."

Aggiunge con la bocca serrata, infastidito, poi prima che io parli, lui continua

"pensano che voi siate fidanzati o che comunque tra di voi ci sia qualcosa, e che quindi tu abbia fatto la troia avendo una "specie" di ragazzo e stando tutta la sera con un'altro ragazzo."


Riprende fiato e io spero che il racconto sia finito, per l'ennesima volta nel giro di tre minuti, poi quasi come se sputasse l'acqua dopo esser affogato in mare con una velocità mozzafiato dice:

" Poi te ne sei andata con un'altro ragazzo ancora e
tutti pensano e dicono che ci sia stato qualcosa tra di voi quella sera, visto l'andamento della serata"


Mai troppo lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora