Ho sognato elsa.Di nuovo.
Ho sognato io ed elsa che vivevano insieme, ho sognato che superavamo queste montagne russe infinite e iniziavamo a farci solo e sempre bene.
si può a 18 anni pensare di sistemarsi con una donna? volere la stessa per tutta la vita? sono sciocchi pensieri infantili o sono emozioni vere che ti attanagliano il cervello fino a farti perdere la testa?Capisco che la situazione è più grave di quanto io pensi quando mi sveglio per l'odore di pancake e mi precipito in cucina pensando sia elsa a darmi un "buongiorno del genere" .
anche dopo le parole di ieri.
Solo dopo essermi precipitato in cucina realizzo che non avevo pensato minimamente che potessero essere tornati i miei genitori da non so quale viaggio di lavoro.
Mi sento un bambino che ha appena scoperto che babbo natale non esiste.
Un po' stupido, un po' deluso, un po' troppo sognatore.Quando vedo mia madre ai fornelli un po di delusione mi intristisce, e quando vedo mio padre, la rabbia diventa così forte che elimina completamente la delusione e fa spazio solo al fuoco.
Rabbia, rabbia, rabbia.
Rabbia per un padre vigliacco che non ti dice di averti scritto ad una scuola militare ma te lo fa scoprire per Email, bastardo.
Per controllarmi chiudo le mani in un pugno e per non dargli un destro in faccia devo farmi male con le unghia.
Quando i miei occhi vagano per sconcentrarsi dall'immagine dura e fredda di mio padre mi accorgo, che oltre mia madre, esattamente difronte a mio padre vedo Elsa che mi scruta con quegli occhi da cerbiatto cercando spiegazioni.
mi capisce sempre.
nonostante qui nessuno sembra essersene accorto del mio sguardo truce, delle mie mani troppo strette in se stesse.
Elsa nel guardarmi è inquieta, si muove infastidita sulla sedia, quasi ci fosse legata, fosse per lei mi sarebbe accanto, lo vedo, lo vedo da come mi guarda le mani.
le sfiorerebbe fin quando queste non si sarebbero
aperte volontariamente, sciolte come ghiaccio nel deserto al suo tocco.Mi vado a sedere accanto a lei e per calmarla e calmarmi, le poggio una mano sulla gamba.
Mai troppo lontani.
Lei si irrigidisce, mi starebbe vicino, ma ha paura quando lo siamo, sa che ci facciamo male, sa che sono edward mani di forbice e che, anche se questa mano ora le da un calore piacevole, sa che quando toglierò la mano, le lascerò una ferita sanguinante, non per volere ma per natura. Le mie mani di forbice anche se involontariamente la taglieranno, dopo averla gentilmente accarezzata.
Io sono troppo preso a guardare mio padre che nemmeno alza la testa dal giornale per rassicurarla o guardarla, o semplicemente per chiederle scusa per questo mio disperato bisogno di aggrapparmi a lei, la mia ancora.Uno sbadiglio mi fa girare verso la porta e lì c'è mia sorella.
In un attimo la gamba di Elsa mi sfugge dalla mano e la sua posizione diventa più dura e composta.
Si sente come sotto i riflettori, completamente a disagio, terribilmente in colpa, come quando i tuoi genitori ti colgono in fragrante a fare una cosa che ti avevano vietato di fare, e tu sei impaurito sia per aver trasgredito, sia per essere beccati, sia per le ripercussioni che potrebbero esserci.
lo capisco dai suoi occhi che nemmeno si chiudono, sono sbarrati e davanti passano tutte queste
paure.Mq mi sorella non si accorge di nulla, non dice nulla.
semplicemente si dirige verso mio padre gli stampa un bacio in fronte e si posiziona accanto a lui.Elsa rinizia a respirare.
Mio padre non dice nulla, non parla, non alza nemmeno lo sguardo, dovrebbe essere naturale per una famiglia esaltarsi e farsi le feste dopo il ritorno da un viaggio, per noi no, silenzio.
Siamo ad un meeting e chi è più rigido e composto vince, mio padre vince sempre.
Inaspettatamente mia sorella arriva al secondo posto.
io e mia madre sentimentali come siamo arriviamo ultimi di pari merito, non riusciamo proprio ad indossare giacca e cravatta e ad essere indifferenti alla vita.
Mia sorella accanto a mio padre mi fa uno strano effetto.
Nonostante mia sorella sia la fotocopia di mia madre, ha la compostezza di mio padre, anche se non sembra da come si atteggia nella vita reale.
Hanno avuto sempre un rapporto speciale lui e lei.
Io ero un puzzle che con loro non si incastrava bene e questo mi è pesato con il tempo...per tutto il tempo.
Nonostante non abbia mai avuto un grande rapporto con mio padre, l'avrei voluto avere, avrei voluto avere una famiglia normale ed essere felice di ritornare a casa.
Avrei voluto essere entusiasta dei temi
sulla famiglia, invece che evitarli e scegliere sempre un'altra traccia.Mi sentivo isolato dalla mia famiglia, come un bambino costretto a guardare dalla finestra i genitori che giocano con la sorella in una giornata di neve e lui costretto a stare lì senza poter uscire, perché i genitori si scordavo di comprare vestiti anche per lui.
un figlio non indispensabile, un figlio non apprezzabile, un figlio in più.Il motivo?
Inadeguatezza forse.
La mano di Elsa mi sfiora la gamba ed mi sento tremare come se fossi un albero e mi avessero scosso un ramo.
Ho paura abbia sentito i miei pensieri.
Proprio in quel momento mio padre alza lo sguardo dal suo giornale e mi guarda in faccia.
bastardo, stronzo di merda, finalmente ti degni di ricordarti che esiste qualcuno oltre te.
Mi sorride, uno di quei ghigni masochisti.
Del tipo che se mi dicessero che mio padre è un pedofilo o un omicida, non me ne sorprenderei.
A volte spero si scopra che sia malato e che vada in carcere.
Nessuno parla, ed il silenzio è quasi imbarazzante, non so come faccia a sopravvivere Elsa.
Mio padre si gode l'incendio che si irradia nei miei occhi, come un piromane fa dopo aver incendiato un palazzo.
Lo vedo ridere dentro sè e vorrei deturpargli il
viso a morsi, pugni e calci.Mia madre prende parola, l'ho detto, questa gara di indifferenza non fa per lei.
"Come state?"
Stiamo tutti in silenzio, ecco come stiamo.
così stupidi che non vogliamo muoverci dalla nostra posizione, perché sennò vorrebbe dire che siamo deboli.
La domanda resterebbe in aria, se non fosse per Elsa, che dimostra di essere più matura di me, mio padre e mia sorella, e risponde.
"Bene, e voi? il viaggio? dove siete stati questa volta?"
Non le interessa veramente, mi sta lanciando ancora una volta il salvagente per non affogare nella rabbia.
Ha fatto la domanda giusta, so che non è casuale dal sorriso soddisfatto che ha nascosto nelle labbra, quando vede che mia madre si fa prendere dall'emozione, ignora di avere una famiglia disastrata, ed inizia a parlare
Elsa sapeva che facendo una domanda del genere mia madre avrebbe iniziato con una menata che la metà bastava.
anche se è meraviglioso come mia madre, nonostante gli innumerevoli viaggi, e la possibilità di farne fino alla morte 2 al mese vivendo solo di rendita, si meravigli.
Io sto zitto, mangio i pancake, e ritorno in camera mia.
Non voglio affrontare mio padre in questo momento, sopratutto con Elsa a casa, accanto a me.
voglio distruggere mio padre, e per distruggerlo ho bisogno di tempo.
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Mai troppo lontani
RomanceLei, fuori luogo, si innamora del fratello della sua migliore amica. Lui, ricco e inaccontentabile cerca di trasgredire dalla sua vita perfetta, con migliaia di regole, attraverso le droghe. Un amore fuori dal comune, inarrestabile ma pieno di ostac...