CAPITOLO 6

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ELSA POV
Il risveglio alla mattina è devastante.

Kat ci mette moltissimo tempo per prepararsi, ha bisogno dei suoi tempi e fa tutto con estrema lentezza, per questo mi sveglia sempre un po' più tardi.
Mi ordina di sistemarmi nell'altro bagno.
Annuisco,ancora impastata di sonno,
non riesco a muovere i muscoli come vorrei.

Sto guardando i miei piedi, in preda al sonno, e vado a sbattere su qualcosa di duro e alto. mi accorgo però che non sono andata a sbattere contro una parete, o una porta, la mia faccia infatti  non è su una trave, ma su delle dune, dei pettorali.

Alzo la testa ed eccolo lì, sorridente e sicuro di se.
Guardo giù e..

Cazzo.

Ha solo un asciugamano che lo compre e neanche molto.

Guardo di nuovo su e anche lui mi sta osservando.

"Scusami" dico per concludere quest'imbarazzante situazione.

Non si muove, è fermo, non ritorna in camera, non si sposta per farmi passare, è immobile davanti a me, con solo un asciugamano che lo compre senza dire una parola.

Vivo in questa casa praticamente da quando sono nata e questi incontri non sono mai avvenuti.

Ovviamente proprio ora.

Ovviamente proprio oggi, dopo ieri.

Ovviamente dopo che lo voglio evitare.



Sono sicura di sembrare una bambina a cui hanno rubato le caramelle, triste, sconfitta e con il broncio.
La parola adatta, per non dire perfetta è: FRUSTRATA.

Lo guardo e miei occhi credo siano chiari tanto che senza dire nulla,  si sposta  e va in camera.



Un pallino, un pensiero è nella mia mente da ieri sera, e non smette un'attimo di assillarmi.

Connor.

Scuoto la testa, cos'hai combinato Connor, cosa dovrei fare ora? Come devo comportarmi?
Non ci siamo baciati e non sono sicura lo volesse fare,  o che lo stesse per fare, magari è solo colpa mia che mi faccio film mentali, magari sono condizionata da Elijah e dalle sue parole.

Sì, è a assolutamente così.

Per tutta la giornata non faccio altro che pensare a ciò tanto che senza accorgermene mi ritrovo a ora di pranzo.

In mensa vedo al nostro tavolo una ragazza.
Quella ragazza.
La riconosco dai capelli biondi.

Isabelle, accanto a Connor ovviamente.
Ma che cazzo?

Mi siedo e dico allegramente

"Cosa mi sono persa?"

Isabelle può pensare sia una domanda così, a caso, inerente forse al fatto che sono arrivata in ritardo a mensa e loro saranno già seduti da una decina di minuti, ma gli altri, lo sanno che mi riferisco a lei, alla sua presenza al nostro tavolo.
O almeno Connor lo sa, guarda il piatto, spostando le cose con la forchetta, senza mangiar nulla non mi rivolge uno sguardo, ma davvero?

Mai troppo lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora