CAPITOLO 17

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So benissimo che varcato l'angolo che segna la fine delle camere del piano di Elijah e preso l'ascensore si succederanno eventi di merda uno dietro l'altro.

Dovrò spiegare il mio comportamento da bimba viziata, chiedere scusa, dare spiegazioni e farmi perdonare.

Tutte cose che mi pesano già di per sè, figuriamoci con quest'umore.

Quando scendo le scale, vedo un ragazzo proprio davanti alla porta della mia camera.

È Edward.

Lo riconosco e si sta scambiando effusioni con la mia migliore amica.

Alla faccia.

Mi schiarisco la gola ed entrambi diventano paonazzi, Edward si volatilizza nella sua camera, che tra l'altro è accanto alla nostra e io rimango in silenzio mentre entro in camera.

Bene, ero venuta per scusarmi, ma mi sa che vista la situazione siamo pari.

"Ti da fastidio?"

"Assolutamente no e lo sai meglio di me."

"Lo so, è successo ieri sera, io mezza ubriaca, lui deluso da te, abbiamo parlato, abbiamo visto di essere simili, non so cosa sia successo, so solo che ci siamo baciati ed è stato, beh, bello."

" Va bene va bene, ma aspetta almeno un po' per sposarlo" alzo le mani in segno di resa

Lei ride: lo sa che non mi importa di lui.
Ma saprà mai che chi mi ha rubato il cuore è proprio suo fratello?

Poi quasi a rispondere alla mia domanda mentale, spontaneamente e con la curiosità di una bambina mi dice

Elijah se n'è andato appena siamo arrivati, pensavo venisse da te."

Dicendoti che era con me? vorrei chiedere, ma sto zitta, di nuovo, solo che adesso sono bloccata dall'ansia.

Kat anticipa la mia curiosità

"Invece poi mi ha mandato un messaggio dicendomi che era con una ragazza, che se la sarebbe portata in camera. Tu ieri sei rientrata in albergo, no? non ti sarei mica fermata tutta la notte con quel barista? Ora mi racconti eh!!! Ma prima:  l'hai vista questa per caso? E dove hai dormito?"

Ecco, ogni volta che mi parli così di tuo fratello, mi spezzi,  sopratutto ora, perché so che era con me, ma il fatto che lui non lo dica, mi fa venire voglia di piangere. grazie Kat, ti odio.

Riesco però a mantenere le lacrime dentro, le faccio fuoruscire e ci affogo il mio cuore, che tanto smette di battere troppe volte in questo periodo.

Sorrido, con tutta la falsa felicità che ho in corpo, composta come quelle segretarie impeccabili e più falsa delle unghia finte delle quarantenni single dico:
"Poi ti racconto, ma l'amica bionda di Elijah? Non stavano insieme?"

"Ma nono, è una sua cara amica, abita accanto casa di mia zia. È cresciuta praticamente con noi, è tipo la sua "migliore amica",  Ah, ieri ha baciato Connor." Lo dice un po' disgustata. Ed io lo sono un po', manco qualche minuto e i miei migliori amici sembrano andati ad un bordello.

" vabbè stronzetta, quindi suppongo siamo pace"

"Beh sì, ma non darmi mai buca così di nuovo e vai da Connor, l'ho visto deluso da te ieri, davvero tanto."

Mai troppo lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora