CAPITOLO 35

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non sono riuscito a chiudere occhio fino alle sei del mattino, quando mi sveglio, e vado in bagno, vedo il mio visto pestato dalle emozioni contrastanti che ieri si sono susseguite e mescolate senza pietà.

Non è vero.

Io ieri non ho pianto.

mi sono solo svegliato con gli occhi arrossati, le labbra screpolate e il viso che mi bruciava.

E un mal di testa che non ho mai avuto,
neanche dopo essere stato tutto il giorno in uno stadio.

Che io avessi pianto era evidente.

E anche se avessi voluto evitarlo o ignorarlo, come sempre la realtà mi viene sbattuta in faccia.

Mentre mi lavo penso e cerco di capire come facciano tutte le ragazze a piangere sempre.
Per me è un autopunizione più che uno sfogo.

Mi sento una merda, sia per i postumi del pianto, sia per il motivo per cui ho pianto, essere così debole mi infastidisce, ma allo stesso tempo mi ferisce, è come se mi strappassi la carne autonomamente e consapevolmente ogni pensiero, un graffio, un taglio.

Forse è proprio per salvarmi da questo turbine di emozioni e dolore o per le condizioni pietose in cui ero ieri che Bernie mi suona al campanello e mi costringe ad andare a fare colazione.

Non dice nulla sul mio viso calpestato dalle emozioni.

Gli devo mille grazie, già solo per questo.

"Fra stasera ci divertiamo."

Mi dice con un sorriso a trentadue denti, i neri hanno davvero i denti più bianchi dei bianchi.

Mi metto a ridere e annuisco.

In questo periodo faccio veramente pensieri ridicoli.

Quando torniamo a casa lo stesso trattamento non mi viene concesso da mia zia, che mi aspetta davanti alla porta.

Quando giro la chiave e apro piano la porta, mi viene quasi un'infarto, visto che: un metro e cinquanta di pura cazzutaggine e invadenza mi si parano davanti con le braccia incrociate.

Non dice niente, con un dito indica solo il divano, in maniera autoritaria, quasi sembra un capo militare.

Mi indica lo stesso divano in cui probabilmente sarà stata seduta tutta la mattina aspettando il mio ritorno.

Io mi siedo, lei non dice nulla.

Mi cammina davanti.

Avanti, indietro, avanti, indietro.

Ho le dita incrociate e spero vivamente che non mi abbia sentito ri-entrare, o peggio, piangere, o ancora peggio entrambi.

O ancora peggio che ne voglia parlare.

Sono una tra le persone più diffidenti e chiuse sulla faccia della terra, sono difficile e ho un tasso di sopportazione che riuscirebbe a non farmi parlare neanche se fossi sotto tortura nei campi afgani.

Per questo non parlarei, ma sopratutto perché sono proprio venuto qui per riprendermi dall'ultima volta che l'ho fatto, ovvero due giorni fa.

Ma comunque la paura mi riempie terribilmente il cuore che pompa in tutto il corpo cellule di sangue terrorizzate.

Rammollito, mi sento davvero un rammollito.

" Elijah, lo sai che non mi sono mai voluta intromettere nella tua vita."

Dice e annuisce per convincersi lei stessa di ciò che dice.

Annuisco.

" Ma non posso ignorare che oggi sembrava ti avessero pestato."

Annuisco.

" e ieri ti ho sentito."

Mi ha sentito piangere o rientrare ubriaco?

"Capisco tu voglia bere fino a stare male, ma almeno la prossima volta pulisci il bagno.

Ho trovato vomito dappertutto."

Mi mordo l'interno della guancia per non scoppiare a ridere.

Oh
mio
Dio.

Non ne avevo la più pallida idea e immagino la scena di mia zia in bagno.

Il mio viso deve sembrare quello di qualcuno che si impegna per andare in bagno.

E per non ridere, sudo.

Ora che ci penso, ho pianto silenziosamente e sono stata attento a non far neanche fuoriuscire un singhiozzo.

Mi arriva un cuscino in faccia.

"SMETTILA DI RIDERE."

Tuona.

È seria, ha ragione.

"Hai ragione zia, scusa."

Dico riprendendo la mia serietà.

"Elijah, te ne torni a casa se succede qualcos'altro, capito?"

So quanto le costa dire una frase del genere , ma ha ragione.

Annuisco.

Non sono un bambino e non è giusto che a causa della mia mancanza di maturità e capacità di gestire le emozioni ci vada di mezzo mia zia.

Come sempre quando sto male io è qualcun'altro che ci va di mezzo.

Mai troppo lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora