capitolo 47

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ELSA POV

Pensavo che il mio discorso sarebbe servito da deterrente e lo avrebbe portato ad allontanarsi, ma ancora una volta Elijah mi stravolge, e mi bacia.

E forse quel gran sentimento si sta incanalando in una giusta via, finalmente.

Forse aveva ragione mia madre

Ho sempre pensato che ogni bacio con lui è sempre come il primo, perché ogni volta potrebbe essere l'ultimo, ma questo è diverso dagli altri, sa di un nuovo inizio e ha il sapore di speranza, speranza di farcela, finalmente.

Ma finito il bacio, il nuovo inizio sembra allontanarsi pian piano.

Perché dopo aver ripreso il fiato e averlo guardato negli occhi, rivedo sua sorella, e penso, ed ora? e ora che si fa?

Sì perché come posso dire alla mia migliore amica, che io ed Elijah siamo più di due ragazzi cresciuti sotto lo stesso tetto divisi da un insormontabile lontananza d'odio, com'è sempre stato, o perlomeno com'è sempre lasciato trasparire.

come si può spiegare che quell'insormontabile lontananza era invece un enorme montagna di attrazione e amore coltivata con il tempo a nostra insaputa e nascosta dietro un dito?

e se non lo comprendiamo, neanche io e lui, come potremmo spiegarlo agli altri?

e gli altri come potrebbero capire?

e se non sappiamo come andrà tra noi due masochisti che scelgono sempre di farsi male, e che non sanno se si possono effettivamente fare bene perché ferire e coinvolgere altre persone?

La risposta al mio monologo interiore ha un chiaro punto di arrivo, che potrebbe essere semplificato in una sola frase, tanto vigliacca, quanto conveniente "provarci di nascosto, per poi uscire allo scoperto"

Ma sopratutto è incoerente, perché non posso chiedere Elijah di buttarsi in acqua quando io voglio solo immergermi i piedi.

Quando alzo lo sguardo verso di lui per cercare un confronto, lo trovo immobile a fissarmi, mi ha guardato tutto il tempo, in attesa, senza muoversi, come se un suo movimento potesse farmi implodere, e questa sua apprensione mi fa venire voglia di accarezzarlo, baciarlo e cullarlo come si fa con i bambini, come non fossimo mai cresciuti.

Proprio per questo inizio a parlare, prima che i suoi occhi mi corrompano

" Penso davvero che sia giusto buttarci, sennò non te l'avrei detto, ma penso anche che siamo una bomba pronta ad esplodere, e non possiamo permettecerci di coinvolgere qualcuno per una nostra fretta, credo che dovremmo iniziare ad essere più liberi anche nel modo di relazionarci, abbattendo alcune paure, e cercando di capire com'è che funzioniamo, e poi se tutto va come deve andare parlarne con gli altri...con la sicurezza di non destabilizzare le acque soltanto per un "sasso". non so se mi sono spiegata."

"Non è solo un sasso" dice stizzito stringendo i denti.

"Lo so, ma so anche che non sappiamo realmente se io e te.....se questo funziona" dico gesticolando con le mani.

Cala il silenzio.

"okay..." " ma se io volessi sfiorarti davanti agli altri?" mi dice mentre sfiora il mio fianco e con le dita delinea delicatamente i limiti del mio corpo.

"Lo puoi fare se lo senti e se riuscissi anche a spiegare questo improvviso avvicinamento..... "

dico non molto convinta.

La sua mano si blocca sul mio fianco e viene stretta, poi si avvicina e mi dice " e se io volessi baciarti?" .

Vorrei rispondergli "fai di me ciò che vuoi" , ma dovrei dirgli "puoi farlo se, ma meglio di no ".

E invece sto zitta e il mio silenzio parla per me.

Sono sua vittima, ancora e ancora, tanto che quando alzo gli occhi per guardarlo in faccia, baciarlo sembra un obbligo ed un immenso piacere legati insieme.

E avviene, a sporgermi però questa volta sono io e la mia incoerenza, che silenziosamente  andiamo a rifugiarci tra le sue labbra.

Mai troppo lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora