Mai troppo lontani

Capitolo 26

Elsa pov

La mattina tutto ricomincia, come al solito.

Io e Elijah non ci guardiamo nemmeno, ci evitiamo.

Succede sempre così, due passi dritto verso il cuore, cento passi dietro, verso i nostri nascondigli che ci permettono di scappare l'uno dall'altro.

Ci sono abituata, e quei due passi, ormai mi bastano.

Quando torno a casa, rimango ferma nella decisione di ieri: io ci provo.

Voglio capire cosa si provi.

La vita è una, quindi perché non provare tutto?

Ho la stessa ansia di ieri, la stessa titubanza, lo stesso tremore alle mani, la stessa paura.

Ma ora ho una spinta, non sono più una barca a vela, ma un'aliscafo e con il motore riesco a spingermi in acque che non avrei osato sfiorare con la mia povera, piccola e umile barca a vela.

Posso superare la mia curiosità e provare in prima persona.

So di star facendo qualcosa di terribilmente stupido e inutile, ma ciò comunque non mi ferma.

Cerco di ricordarmi le parole di Dior aka bob32-0

E piano piano riproduco quei gesti.

Prendo la coca,  prendo una superficie piana pulita: il letto delle Barbie.

Era il letto della villa delle Barbie che usavo da bambina, e mi sento già in colpa,
sto provando una cosa che da piccola mi faceva paura,
che ho sempre detto che non avrei fatto mai e poi mai, l'ho sempre promesso a mia madre e invece, sto andando contro me stessa e contro mia madre.

Per una persona che odio, per una persona che si vuole ammazzare.

Continuo

Silenziosamente.

Arrotolo il cartoncino, posizione e...

Non ce la faccio.

Ho paura.

L'ansia mi mangia le ossa, i muscoli, senza pietà.

ho tempo di riflettere, di pensare, di respirare.

Poi... penso che la stia facendo troppo lunga.

Deve essere come la ceretta,rapido secco e veloce, il dolore e le conseguenze saranno, se ci saranno, dopo.

Perciò è inutile bagnarsi prima di piovere.

Veloce, indolore.

Posiziono il cartoncino,secco, veloce.

Tiro su.

Poi mi sdraio e aspetto come un condannato a morte.

Sdraiata sul letto, mani sul grembo.

L'ansia e la rassegnazione fusi nel mio corpo.

Cinque minuti e sento il cuore accelerare.

La testa  sembra quasi si stacchi dal collo, diventa leggera.

Sento che potrei toccare il cielo con un dito.

Sembro tutto così bello...

Come può una cosa così brutta, sembrare ed essere così bella?

Farti stare così bene.....

I problemi sembrano volare via e io con loro.

Il cuore lo sento battere, è veloce.

Ed è bellissimo, lo sento in gola, lo sento d'appertutto che si espande e che si rimpicciolisce.

Lo sento pulsare, forse per la prima volta davvero.

E  in un attimo ripenso e ricordo tutte le volte che ha accelerato così.

La prima volta fu quando andai a casa di Kat, eravamo all'asilo, all'incirca quattro anni.

Kat aveva un fratello più grande, me l'aveva detto ma non mi aveva suscitato un particolare interesse.

Poi ho visto un bambino, biondo cenere scendere dalle scale ed era la versione bambina del principe Filippo della bella addormentata nel bosco.

Avevo cinque anni, ma sentii chiaramente le guance accaldarsi e il cuore accelerare.
Qualche mese più tardi, quando mi vide vestita da principessa mi prese in giro e poi mi picchiò.
Iniziai ad odiarlo.

Batté velocemente quando il ragazzo più bello della scuola mi diede il mio primo bacio.

Battè così quando in terza media feci gli esami.

Batteva così veloce quando al primo superiore mi fidanzai per la prima volta.

Ha battuto così forte quando per sbaglio a quattordici anni entrai nel bagno mentre Elijah era appena uscito dalla doccia.

Ha battuto così forte quando ho visto Elijah con quella ragazza, ma era carico d'odio.

Ha battuto così quando ho dormito nello stesso letto di Elijah e l'ha fatto per tutta la notte.

Ha battuto così quando avevo gli occhi di tutti addosso per colpa dello schiaffo di Kyle e perciò di Elijah.

Ha battuto così quando ho baciato Elijah.

Elijah Elijah Elijah.

C'è sempre lui, come spiegazione a tutto.

E ripensandoci posso vedere quanto il cuore per lui batta più volte per l'odio, per il nervosismo, per le sue cazzate, che per sentimento.