CAPITOLO 34

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Elijah pov
Ho dormito tutto il pomeriggio, mi sento rigenerato.

È proprio vero che non c'è niente che non si può risolvere con una bella dormita.

Okay, forse non ho risolto il problema, però ora lo riesco ad evitare visto che mi sento stranamente più tranquillo, e per quanto io possa limitamente essere, anche più razionale.

Perciò ho deciso di evitare il problema.

Stasera esco.

Non mi ci è voluto molto impegno, un giro di telefonate ed ho trovato, dove, come e con chi uscire.

Quest'estate sono rimasto molto tempo qua, ho fatto amicizia.

Bernie, mi sta venendo a prendere.

Bernie mi ricorda sempre il topolino protagonista di uno dei miei film preferiti da piccolo:
"Bianca e Bernie."

In realtà Bernie non potrebbe neanche essere lontanamente paragonato a quel topo gentile e composto, lui infatti è un omone tutto muscoli e tatuaggi.

Suona il campanello.

"Zia vado io, sto uscendo, son venuti a prendermi, non mi aspettare sveglia."

Non risponde, poco importa.

Quando saliamo in macchina Bernie mi dice che andremo ad una festa, ed io so già esattamente cosa aspettarmi, alcool, sesso e dipende dalla festa anche qualche droga.

Un pensiero mi sfiora, ma lo caccio via subito, vorrei non pensare a niente, ma non in quel modo, non posso ricascarci, non di nuovo, non dopo che ne sono uscito e non per lo stesso motivo: per distarmi da lei.

Quando arriviamo alla festa, inevitabilmente mi sorge un pensiero, ma lei che starà facendo?

Si starà divertendo?

Sa che me ne sono andato?

Sa quanto la sua mancanza di empatia nei miei confronti mi abbia ferito?

Si sentirà in colpa?

Ci rifletto, ma poi vengo distratto da un culo a mandolino che mi sculetta davanti avvolto in un vestito che ad ogni movimento sembra si sfili.

Vabbè ci penserò un'altra volta a come sta.

Inizio a seguire i movimenti di questa ragazza e le mie mani si avvolgono attorno i suoi fianchi.

Ci basta poco, neanche molto impegno e dopo all'incirca 8 minuti mi ritrovo a limonare con lei sul divano.

Noioso.

Avrà anche un culo da favola, ma la faccia sembra quella di un maiale che è stato bastonato in faccia ripetutamente.

Mi scanso, le sorrido e poi...mi alzo e me ne vado, senza dire nulla.

Vado al bar, e vedo che grazie a Dio, lei non mi ha seguito, ha capito il concetto, grandioso.

Dietro di me, arriva Bernie, che mi abbraccia.
"Ho visto la faccia di quella ragazza quando te ne sei andato, l'avessi potuta stampare l'avrei fatto." scoppia a ridere e poi continua.
"fra sei il solito campione"

Mai troppo lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora