Capitolo quattro.

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"La vita, mia cara, è un palcoscenico
dove si gioca a fare sul serio"
Luigi Pirandello

Addento la mela rossa che mi riempie la mano per poi rivolgere lo sguardo al cielo, lasciando che i raggi solari inondino e riscaldino il mio corpo, brillando sulla mia pelle pallida.
Mi lascio completamente andare con la schiena poggiata tranquillamente all'albero e chiudo gli occhi, mordendo ancora il frutto scarlatto.

Trasalisco quando un brivido mi attraversa nel momento in cui le mie labbra bollenti entrano in contatto con il mio pranzo e mi chino ad aprire lo zaino, prendendo successivamente il libro che, ora come ora, mi riempie le giornate.

È un semplice romanzo di 500 pagine e nonostante questo non sia particolarmente sostanzioso, nei giorni passati ho avuto poche possibilità per immergermi nelle sue parole.

Il trasferimento, il viaggio, Liam e America, hanno portato via ore preziose alla lettura di questo libro.

Sfoglio le pagine, quando poi finalmente arrivo a quella in cui è presente il mio segnalibro occasionale, ovvero un semplice pezzetto di carta strappato da chissà quale dei miei quaderni.

Mi immergo nelle parole del libro e finisco per isolarmi inevitabilmente dal mondo che mi circonda e a malapena noto che la pausa pranzo è terminata, solo grazie a degli studenti rumorosi che corrono verso l'interno della scuola.

Oggi la fame mi ha particolarmente abbandonata per cui, bisognosa comunque di ingerire qualcosa per non restare completamente priva di energie, ho deciso di fregarmi solo una mela dalla mensa, sotto lo sguardo imbarazzante dei presenti.

Non capirò mai questo accanimento verso i nuovi arrivati.

Mentre uscivo in cortile ho adocchiato il mio compagno di banco, seduto sulle scale antincendio con una sigaretta tra le labbra e un libro tra le dita, completamente solo.
Quella scena mi ha lasciata particolarmente sorpesa, notando come lui stesse facendo il contrario di quanto mi aspettassi dai ragazzi come lui.

Era da solo a leggere un libro e non con i suoi amichetti, da non crederci!
Forse mi sto facendo prendere dai pregiudizi...

Metto velocemente il libro nella borsa e scappo verso la segreteria, gettando nel cammino il restante torsolo della mela in un cestino.

Una volta raggiunta la mia meta, faccio ingresso nella stanza e mi avvicino nuovamente alla signora Addams, che sorride nel vedermi.

"Alyiah! Ti serve altro, tesoro?" esclama improvvisamente, lasciandomi sconcertata, notando il cambiamento d'umore palpabile.

Ma sono tutti così lunatici qui?
Mi fa paura come cambino umore così in fretta, onestamente.

"Esattamente, mi scusi per il disturbo. Potreste cortesemente consegnarmi la combinazione ed il numero del mio armadietto, nel caso fosse possibile? Ne ho davvero bisogno, devo posare molti dei miei libri lí." chiedo gentilmente, sperando con tutta me stessa che la risposta sia positiva.

Lo zaino mi pesa sulle spalle e questo pomeriggio, ho intenzione di presentarmi alle selezioni per il Lacrosse ma ovviamente non posso farlo in queste condizioni.

"Certo, aspetta qui qualche secondo." mi risponde a sua volta gentile, porgendomi successivamente un foglietto con su scritto ciò che mi serve per trovare e aprire l'armadietto.

Intenzionata ad iscrivermi alle selezioni di questo pomeriggio per la squadra di Lacrosse, mi avvicino alla bacheca di sughero, pronta a segnare il mio nome.
Non mi aspettavo fossero così tante, le persone che vogliono entrare a far parte nella squadra. Con mio largo dispiacere noto che il numero di ragazze iscritte è davvero minimo, ridotto a semplicemente ad una sola oltre me.

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