Capitolo ventuno.

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"Mi fido di chi ritorna
perché so bene
cosa significa sbagliare"
~Gio Evan

Sbadiglio mentre entro nella mia camera, stanca ma finalmente tranquilla.
Torno da una giornata carica di spensieratezza con la mia amica più cara: oggi siamo andate in esplorazione della città.

Una busta da lettere lasciata scollata però, attira la mia attenzione, facendomi sospirare.
Ennesimo modo di Hel per mandarmi comunicazioni?

Prendo un bel respiro prima di accomodarmi sul letto, accarezzando la carta sottile della busta mentre tiro fuori il suo contenuto.
Appena riconosco la scrittura che primeggia sul foglio di carta che ne tiro fuori, un piccolo verso di tristezza abbandona le mie labbra.

Gli occhi iniziano immediatamente a farsi lucidi e il labbro a tremare, non appena leggo il nomignolo che ha accompagnato la mia infanzia.
Non c'è niente da fare: lui sarà sempre la metà del mio cuore.

"Caro bocciolo,
ciò di cui più mi pento nella mia vita è di averti fatto del male, ultimamente, e so quanto queste scuse possano apparire futili ai tuoi occhi: hai ragione, uno 'scusa' spesso non sistema tutto.
Ti chiedo solo di prestare attenzione a queste poche righe che ti sto per scrivere, poi ti lascerò stare.
Ti ricordi quando, da piccolini, finimmo per stilare le nostre personali regole  'Jones'?
Mi torna spesso in mente la prima, creata quando scoprii che mi avevi tenuto nascosto per tanto tempo di aver spezzato la mia macchinina preferita, per sbaglio.
Ricordo quanto piansi, ma allo stesso modo ricordo come ci rimasi più male per ciò che mi avevi tenuto nascosto, piuttosto che per il misfatto.
Promettemmo di non nascondere mai nulla all'altro, come prima semplice regola dei gemelli Jones.
Tu annuisti con forza,non avendo mai voluto che litigassimo.
Ed io, non ho esitato ad infrangerla, ultimamente.
Ricordi quando la nostra vita era perfetta? Casa perfetta, famiglia perfetta, giochi perfetti.
Sembrava di vivere in una pubblicità dei biscotti.
Ma poi, quel maledetto giorno quando avevamo solo nove anni, il nostro cuore è stato svuotato, la perfezione è svanita e mai più tornata indietro, lasciando spazio ad un nulla cosmico.
Sei diventata tu, la mia unica perfezione.
L'unica cosa che, nel buio piombatoci addosso, mi portava un po' di luce.
Credi davvero che io ti odi, Alyiah?
Dopo tutto quello schifo che ti ho detto hai ragione a crederlo, ma ho intenzione di dimostrarti sempre più, ogni giorno, che non è così.
Che provo tutto fuorché odio.
Come potrei odiare la persona che non mi ha mai abbandonato?
La mia persona, colei che in realtà amo di più al mondo?

Avevi solo 14 anni quando è arrivata la prima minaccia, il primo messaggio inquietante, il primo incarico.
Ti ho sempre invidiata sai? Sei riuscita ad affrontare tutto con sangue freddo, non mostrando il minimo segno di paura, hai patito di tutto solamente per proteggere me ed America, nonostante fosse una novità nella vita di entrambi.
Hai sempre fatto tutto per noi, sacrifici su sacrifici.
Hai sempre trovato il modo per portarci in salvo, per farci stare tranquilli.
Quando ti guardo, non riesco a non essere costantemente fiero della donna che sei.
Forte e indipendente, dal cuore gentile.
Sarebbe anche lei, fiera di quello che sei diventata.
Le somigli molto, sai?
Avete lo stesso sguardo raggelante, i capelli corvini, luccicanti come carboni al sole.
Pelle bianca come il marmo, così pura e morbida, macchiata da piccole costellazioni marroncine, le lentiggini.
Le labbra rosee e screpolate, simile a quelle che gli artisti disegnano nei loro quadri più belli.
Sei una donna bellissima, proprio come lo era lei.
E cazzo se sei forte Alyiah, sei la persona più forte che io conosca.
Nonostante tu abbia paura, nonostante abbia i tuoi momenti di sconforto, non hai mai permesso al pericolo di bussare alla nostra porta.
Bocciolo, credimi se ti dico che tutto quello che ho detto non era minimamente mio pensiero.
La mia bocca era accecata dalla rabbia che provavo per me stesso.
La rabbia che mi ha portato a maledirmi per giorni, convinto di averti perso.
Che mi ha spinto a compiere il peggiore dei gesti, proprio per paura di non poterti avere più accanto: ferirti.
Non li hai uccisi tu piccola, non ti colpevolizzerei mai davvero.
Eri una piccola bambina ingenua, probabilmente se fossi stata più grande avresti salvato tutti.
Non voglio che ti senta in colpa per ciò che è successo, non voglio che tu soffra.
Non è colpa tua, e mi sentirò per sempre male a sapere di averti fatto credere anche per un secondo che quello fosse ciò che pensavo.
E scusami anche per aver infranto la nostra prima regola, la più importante di tutte quante, e tu hai reagito male, com'è giusto che fosse.
Essere ad un passo dal perderti, è come trovarsi in bilico sul ponte del precipizio.
Non averti accanto, sarebbe la spinta che mi farebbe cadere giù, che mi trasformerebbe in sabbia soffiata via dal vento.
Per favore, Alyiah, non lasciarmi da solo.
Ti amo da morire, e ti chiedo di perdonarmi, nonostante io sappia di non meritarlo.
In ogni caso, però, sappi che resterò per sempre tuo fratello.
Nel bene e nel male.
Con amore,
il tuo Liam."

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