"Alla fine tutto andrà bene.
E se non va bene
significa che non è ancora la fine"
John LennonParole leggere vengono sussurrate nella mia mente, tanto docili quanto letali.
Caos sconfinato, ingestibile.
Confusione più totale.I ricordi mi passano davanti come treni ad alta velocità, riportando a galla ciò che ho per tutta la vita provato ad infangare.
I pensieri mi invadono la piccola parte libera della mente, paralizzandomi nell'impossibilità di comunicare con l'esterno.
Troppo rapita da quei sussurri maligni.Rabbia, dolore puro, lottano per uscire, per essere sfogati, ma non me lo permetto.
Sopprimo ogni minima sensazione fino allo stremo.Il rimorso gioca con la mia anima, una partita infinita che vede me stessa come continua perdente.
Perdente nella lotta più straziante.
Regna il caos più totale nella mia mente, che inghiotte qualsiasi cosa incontra.
Inghiottirà anche me, prima o poi.Io, succube di me stessa, di quel che sono e che non vorrei mai essere.
E nel momento in cui il punto più basso della voragine è vicino, è difficile anche accorgersene.Il nulla supera qualsiasi cosa.
Un baratro incolmabile squarcia il mio petto, la mia mente finalmente libera dal caos, ma coperta da qualcosa di ancor peggiore.Per quanto si possa provare a scappare, tutto è vano.
Come puoi sfuggire alla tua stessa essenza?L'impotenza in queste situazione è forse la cosa più brutta.
Fa davvero male sentirsi sprofondare e non poter lottare in alcun modo per restare a galla.Una voce roca richiama la mia attenzione, facendomi scostare finalmente dai pensieri opprimenti che ormai avevano preso la meglio sulla mia testa.
Quando noto il proprietario di quella voce accomodarsi al mio fianco, gli rivolgo un leggero saluto, per poi chiudermi a riccio come mai prima d'ora.Rigida come una tavola, inizio ad appuntare i primi pensieri che mi passano per la mente sul quaderni che dovrebbe servirmi per la lezione.
Ad un certo punto sento come se la mia mano di stesse muovendo da sola sul foglio.Provo a sfuggire allo sguardo di Matthew che continuamente sbircia sul mio foglio, chiedendosi sicuramente cosa io abbia da scrivere così furiosamente prima ancora che il professore sia entrato in classe.
Mi blocco di scatto dopo poco, appena mi rendo conto del fatto che lo sguardo del ragazzo stia diventando ancora più invadente.
Chiudo il quaderno di botto e poso la penna,
serrando la mandibola, segretamente intimorita da quanto il mio compagno di banco abbia potuto scoprire su di me negli ultimi 10 minuti.Il leggero movimento avvenuto al mio fianco mi spaventa ancora di più , raggiungendo il suo colmo quando percepisco un braccio sopra le mie spalle.
Mi irrigidisco ancora di più se è possibile, diventando un mattine al suo fianco.Il ragazzo si avvicina alla mia guancia per poi stamparvi un piccolo bacio, dolce, casto.
Stranamente secco, ma piacevole.
"Ti capisco più di quanto tu possa credere, principessa."
Emette un sussurro al mio orecchio, baciandolo successivamente per poi tornare nuovamente nella posizione corretta, senza però spostare il bracco."Non mi toccare" sibilo minacciosa, scrollandomelonda dosso e posizionandomi più lontana possibile da lui.
Ma perché deve comportarsi così?
Dovrebbe solo lasciarmi stare!
Prima regola dei trasferimenti: nessun coinvolgimento emotivo.
STAI LEGGENDO
BREATHLESS
Teen FictionThe Breathless serie vol. 1 [ IN REVISIONE] ATTENZIONE: visto lo stato di revisione, potrebbero esserci dei cambiamenti particolari tra capitoli per quanto riguarda lo stile di scrittura e la sintassi del testo. Alyiah è quel tipo di persona che non...