"Ti hanno calpestata
troppe volte
ma tu
tu splendi sempre
piena di lividi"
-G.LancieriVengo gettata sul ciglio della strada, il volto ancora bendato, come se fossi un sacco di patate.
Un dolore lancinante mi pervade l'intero corpo, strutto dalle immense ferite afflittemi in una sola, pessima, serata.
Ma non mi rialzo.Resto per molti minuti bloccata sull'asfalto freddo della notte, con la testa china rivolta verso il sangue che non cessa di uscire.
Il mio intero corpo è una pezza, campo di guerra di un esercito senza umanità.I polmoni bruciano ad ogni respiro, a stento riescono a catturare un po' di ossigeno.
Cerco di muovermi, ma non riesco.
Il mio corpo pare non voler più collaborare.Ma poi, dopo attimi che mi sembrano interminabili, riesco nel mio tentativo.
Prendo un respiro doloroso e tremolante, premendo i palmi già distrutti sull'asfalto, non riuscendo a percepire nulla di diverso dal dolore.Righio dal dolore mentre mi metto in piedi, provando in qualche modo a rigare dritto verso casa mia. senza cadere.
Ma non riesco.
Barcollo a malapena primi tre passi, quando un tonfo mi fa ululare dal dolore.La strada é deserta.
Non ho minimamente idea di cosa fare: il telefono è ancora nella mia macchina, rimasta all'edificio abbandonato.
Non mi resta che soffrire in silenzio, aspettando il momento in cui riuscirò a fare qualche passo.Una porta si chiude alle mie spalle, e in me si accende immediatamente la speranza di porre fine a quest'agonia.
Una figura maschile si avvicina a me, ma non riesco a decifrarne i connotati, impegnata in una lotta continua col tentativo di rimanere sveglia.
Ho battuto la testa, non posso svenire.Mi dice qualcosa, ma lo sento appena, non riuscendo comunque a capire.
Continua a parlare ma la sua voce resta ovattata nella mia mente, come se fosse lontano metri da me.Fa scivolare il braccio sotto le mie gambe, sollevandomi da terra.
Riesco finalmente a rilassare il corpo, col viso premuto contro il petto del mio "salvatore. Ancora dolorante, sono costantemente scossa da continui tremori per un misto tra stanchezza e freddo.Mi lasio andare, socchiudendo gli occhi, mentre un immensità buia, vuota, prende il sopravvento su di me.
Un buio che permette al mio corpo di darsi pace, almeno per un po'.****
MATTHEW'S POV.
Adagio con delicatezza sul mio letto il corpo svenuto della ragazza, chiudendo poi immediatamente qualsiasi finestra, non volendo provocarle altri disagi.
Mi siedo sul bordo del letto, al suo fianco, contemplando il modo rilassato in cui il suo viso giace, nonostante le numerose ferite che le macchiano la pelle.
Ferite che le procurano sicuramente un malessere generale, anche piuttosto grande.Le sfilo la felpa piano la felpa, lasciandola così in cannottiera.
Mi gelo sul posto alla vista di ciòche questa povera ragazza ha dovuto subire.
I polsi sono colmi di escoriazioni, le mani completamente colme di sangue e graffi.
Il viso è tumefatto, adornato da un livido sulla guancia destra e vari tagli, che sporcano la pelle pallida.
Non oso immaginare la situazione sulle gambe: non ho intenzione di toglierle i pantaloni, ma dai pochi strappi fuoriescono fiotti di sangue che pian piano si stanno seccando.Le accarezzo delicatamente la fronte, stampandoci un bacio sopra, prima di dirigermi al bagno.
Recupero immediatamente la cassetta del pronto soccorso e la apro sulla scrivania, selezionando tutto il necessario per medicare le sue ferite.
Penso sia meglio agire fin quando è addormentata, per evitarle il dolore che proverebbe da sveglia.
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BREATHLESS
Teen FictionThe Breathless serie vol. 1 [ IN REVISIONE] ATTENZIONE: visto lo stato di revisione, potrebbero esserci dei cambiamenti particolari tra capitoli per quanto riguarda lo stile di scrittura e la sintassi del testo. Alyiah è quel tipo di persona che non...